Critica Sociale - XIV - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1904

258 ùRl1'1CA SOCIAU! un"Amministrazione autonoma, soirgctta al Parla- I Solo a <1ucsti patti potrehbc il persouale ferro,•iario mento ~oltnnto 1>er l'npprovtizione dei bilanci e per rinunciare a quel dirillo <lt sct0J)ero, che le attuali le l,!randi direttive, impervia alle piccole malsane leggi, non interpretate farisaicamente, gli guarenti– influcuw pcr8onali e locali. scono che il progetto Tedesco vorrebbe, in modo Del re!;to il collega HruniaHi, per atterirci su ciò suhclolo, quanto imu1c del resto, sottrargli colla mi– che diverrebbero le ferrovie in mano allo Stato, che naccia cli destituzìouc immediatu - e senza del cosa fo'.-'- licscrh'c prccisnmente quel ch'essc sono quale, quando non sottcntri110 le guarentigie com– divC'ntato in mano a. questo roshlelfo esercizio pri- pensatrici ch'io propongo, In condizione dei lavora– voto ! tori industriali ritorna incluttohilmcnte a quella srhia- ro,'lidtllo: perchè non dobbiamo dimenticare che t 1 itlÌ pen,onale, che si disse abolita dalla civiltà, e il lo ktato è sempre il proprietario: dello strade, dei ristabilire la quale è punito di reclusione (mn chi hinarii, cleg-lieclifizii, delle macchine, dei veicoli, ecc.; lo ricorda?) dall'art. 145 del Codice penale? ch'csi;o è il compartecipo e il cointeressato; ch'esso Questo concetto, ch·io svolsi già nelle conferenze ha. l'alto dominio, il controllo, la. vigilanza; ch·esso e nei comizii, concetto mo~lerno, fecondo ed anche ha l'ohbligo o contmftuale o politico di intervenire 1>aciflcatore -- nel senso che non tende a sopprimere e di µu~are cli sua. tasca, per riparare o gli errori lo provvide competizioni e conquii5te delle classi so– o le porcherie delle Societì1, tutto le volte che il ciali, mn a disarmarne lo inutili ire e le sterili vio– tompo hrontola ... (Vedi, por esempio, minacciato scio- lenl'-o - mi parrebbe degno dolio stlldio e del favore poro del 190:2, ccc., ecc.). g siamo in terreno di mo- elci partiti popolari, e dei socialisti in ispecie, per nopolio, nel quale tutti gli ar~omenti, che altrove loro istituto - se questi in generale, i cosidotti si deducono dalla libera concorrenza, non \'algono "riformisti,, come gli nitri, non apparissero ogg-i un fico secco. Por cui, in ogni C'nso, più che di " in tutt'altre faccende affocenclati ! "I e.~f'rri:!11J 1n·1rnlo, potrà parlarsi di rsrrri2io di Staio Concludendo: l'organismo ferroviario è la ricchezza. d,frgaf<> rt primli 1 col cumulo degli svantaggi dei di una nazione, la sua difesa economica e militare, due op1>osti sistemi. il simbolo e lo strumento della perequazione, ossia !%bene, io ho - socialista mal!gior fiduciil della giustizia, tributaria, do~anale, economica, fru nelle capa<.'irà amministrative, organizzatrici, anche le regioni lontane, che no fa lo. effettiva, non la nelln moralità, di questo };tato borghf'se, che non no retorica uniti1. civile e morale. Tutte queste coso ahhmno cotesti suoi difensori-detrattori. Credo al- uno Stato che si rispetta, e che vuol esser lui, non meno nella sua. capacità cli O\'Olvcre, di industriali:-:- abbandona ·a congreghe cli speculatori. zarsi 1 di correggersi sbagliando e di adattarsi ai suoi FILIPPO TURA'l'J. destini futuri; cli imparare a nuotare gettandosi prima nell'acqua. Vi credo tanto più se all'opera suu Ri farà concorrere quC'lla elci maggiori corpi in• tcrC'1:1sati- come è nel progetto del :Nofri - dello forze popolari sopratutto, e <l'i quelle dello stesso ver– sonale delle ferrovie. ( 1 ) Uri quale è ingenuità supporre che tutte le que– stioni 1-{nwissime che lo interessano siano state ri– solte nell'affrettata o moncn. trnnsa:-:ione del 1902, rhc al contrario ha espressamente riservate le mng– giori1 e la cui scadenza coincide con quella dolio Convcnzioui. Come è puerilC' argomentare che i fer– rovieri debbano inclofinifamcnte accontentarsi dello stato presente, pel peregrino motivo che vi hanno in Italia - purtroppo! - ceti di laxoratori che stanno anche peggio di loro. Quasichè o~ni progresso del proletariato non av– venisse :-tppunto così: colle graduo li conquiste delle falangi più agguerrite, meglio Organizzate, che per favore di circostanze o per maggioro sviluppo psi– colo~ico (le due cose vanno quasi sempre di conserva) hanno mo<lo di im1>orsi, cd aprono la breccia per la qua.lo poi, rimorchiate, passano lo categorie piìl in– fe lici degli altri lavoratori. B la qurstione del pen,onnle, coi nuo,•i ordina– menti cli Stato, potrebbe ,·eramente risolversi, e non f)iù in modo saltuario, precario e tumultuoso, ma in g-uisft l)Crmaneute ed elastica, mercè il Sindacato ob– bligatorio di lutti -i (erro,:ied, divisi tecnicamente per categorie, con libera designazione dei loro dele– gnti, per la stipulazione di coutralli colletti.i-i di la– rnro, ri,·edihili a lunghi inten•nlli, per esempio de– cennali - e nei quali si dovrchbc introdurre, non già lo misera cointeressenza sulle economie, che vige c111rhoadesso, irta di litigi e di trappole, ma una vera e propria e generosa pa1'teripazione agii, utili contratti collettivi periodici, la cui applicazione, in <'Rso di dissidio, dovrebbe afTidarsi ad un vero ed elettivo Collegio cU'l>ifrafr, ben diverso da quello inutile e imJ)Otentc Collegioelci ricorsi istituito dal }>ro~etto Tedesco. ( 1.' ''t'IJJ;fl91 lll'llA. c,·m((I Sotilllt d('I 16 ll1tlr20 (pAg, 89): U11p,·ogtlto (U (1111/llllll1'11"UZIM1~ outo1101110 (ltl/t !;/l"(lllt (tn·alr 11(1.:;io,iali.z::att. LAPOLITIG~ DELLE ORGANIZZAZIONI KC OlllCIIE il prossimo Congresso deglinsegnanti secondari Anche la politica degli impiegati, dopo quella dogli operai, comincia n interessare l'opinione 1>ubblica: o in– torno al J>rossimo Congresso (il terzo della serie) che terranno a. Roma gli insegnanti dello scuole medie sono già , 1 ive e passionatc le discussioni, specialmente in at. tesa del voto sull'aziono politica della Federazione. Ne parla\'a anche x. y. nello scorso numero della Critica, chiudendo il suo articolo con una considerazione cd un consiglio, cbe non mi paiono tratti do. un esame ade– guato delle condizioni presenti e che sono io contrasto con la tendenza manifestatasi quasi unanimemente nella classe degli insegnanti. Egli in\'itava la Federazione ad " astenersi dal partecipare in pro dell'uno o dell'altro candidato alle lotte elettorali '" o n. contentarsi di "orien– tare la coscienza civile dei proressori per modo che ossi non possano dare il loro \'Oto agli inimici della loro classe ,,. Osser\'O che, in linea di fatto, la discussione su questo punto può dirsi superata. Dopo pudiche reticenze che \'Olevano chiudere l'adito a ogni soffio di politica, la ~--ederazione ha dO\'uto aprirle porte e finestre; e al Con– gresso di Cremona fu approv1lto all'unanimità. un ordino del giorno da me presentato che, forzato ad essere abife (come lo dice x. y.) per conciliare tendenze in parte discordanti, questo però aveva di caratteristico e di pre– ciso: che \"i era sanzionato l'ingrosso della F'edernziono nella \'ia di una JlOlitica collettiva. anche per un'azione elettorale. Il tempo, le condizioni particolari, il J)ensiero della maggioranza delle singole Sezioni avrebbero J>Oi determinato l'indirizzo di questa azione. A questo ordine del giorno dettero il loro voto, vincendo rispettivamente la loro ripugnanza e la loro impazienza, tanto quei po– chis!iiimi che dapprima non volevano sentir parlare di

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