Critica Sociale - XIV - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1904

272 CRI'l'ICA SOCIALE econfri110 1 corno vien definito all'ultima ora burlesca• mente il buono di htYoro di .\larx, ci è sembrato fino a ieri sì povera cosa da. ritenerlo una semplice sostituzione della monetai Ma ..., e il socialismo? Ma dunque .... e il socialismo? Non pili il buono personale f' quindi non fruttifero, nel quale siano ra.ppr<'sentate lo ore di lavoro del– l'individuo; m~i la monebl, quella che permottcr!t all1avaro di accumulare di nuovo, per poi .... presbu·e a strozzo all'operaio che ami un tenore di vita pili umano di quello cui si ncconcia~se il suo esoso e sgobbone compagno di officina. Torneremo dunque al capitalismo dei .... pidocchi rifatti, dopo a,•cr soppresso il capitrtlismo della bor• ghesia intellettuale o dei nobili di razza! E per tutto ciò ,•aleva la pena di assumere atteg• giamenti rivoluzional'l, di fronte a noi, poveri ado– ratori dell'umoristico scouf?'iuo marxista? Ed è per arrivare a questo l,el risultato che i la– voratori dovrebhero oggi rinunziare a quelle rifol'me - voi dite " compromessi ,, - che migliol'ino su– bito anche cli pochissimo la loro esistenza? I~ per tenerli desti pel giorno di quella rivohrniono, cui si donù, il passaggio deJla lira sterlina. da una mano all'altra, che allontant\.te da. essi con sdegno i papaverici riformisti·? I~ per mettere in concorrnnza libera le future Cooperative fra loro, che vi proclamate estrema avan– guardia, in confronto di noi rimasti a polemizzare, come dieci anni or sono, con hl signora. Agnese Spa– ragnina? l~vvia ! Non era assai più logico, semplice e so– pratut.to .... socialistico quel " vecchio socialismo ,, che Richter deride, ma che Carlo :\Iarx concepiva come socializ,rnzione di tutta la ricchezza umana e conse– guente soppressione della moneta'! ..... * .. Ci si obbjcttcr:\ che la società non si costruisco a disegno. D'accordo: ma è la visione <lcl fine che dà la norma <lella tattica i ed ò perchè noi comprendiamo la societit comunista, che fH,·oriamo, oggi) il cosidetto socialismo stabtle, con le municipalizzazioni dei pub– blici servizì prima e di tutta la produzione poi: mu– nicipalizzazione o nazionalizzazione nelle quali noi vediamo un avviamento ed un indìri;,;zo generale della socictì1 verso il comunismo; mentre voi, guardand0 con occhio di liberisti 1 vedete il trionfo del socia– lismo nell'avviamento o nell'indirizzo opposti: in quell 'inizia.th ,a cxtra-stntale tanto cara all'on. Co– lombo, nlla Perser:enmza o al CorJ'ieredella,sera da mett€1rli in ribellione tutte le volte che si tratta di rivendicare allo Stato persino le acque gcnerntrici di forza. elettrica. Camminiamo dunque, non col parallelogramma del compagno J◄!nrico Ferri, ma tirando due corde in senso opposto: noi verso il comunismo, voi ,,orso l'indiviclualismo. Continueremmo \'Olontieri. Podrecca - con la penna che sferza sorridendo mette in luce lo !'lpirito piccolo– borghese della propaganda antiparlamentare e l'arcaismo di una. predicazione di violeuza che non ha neppure - - come por i veri anarchici - la i,.cusa della logica; confuta la puerile leggencla <lei riformismo addormen– tatore; dimostra la necesf!ità di intese len.h, generali, permanenti con tutti gli elementi di progresso, siano pure radicali o repubblicani, ))Ordare al Parlamento italiano una fortissima .Estrema Sinistra, dovecise pure costarci iJ sacrificio di molte o di tutte le II medagliette socialiste ni e chiude con un inno alla libertà. dell'azione e della critica contro la tiranuia chiesastica dei dogmi.... anche socialisti o protesi tali. ì\la sarà meglio che i lettori si procurino a suo tempo l'opuscolo e se lo leggano a loro agio. ("*). FRA LIBRI E RIVISTE Dott. LEv1Mo,u:Nos: Lavoro e proprif'tù del suolo acqueo; con prefazione di A. f,-0ria. - Torino, Bocca, 1V04, J)agino 66. È questa una monografia originale e profonda, che incatena il lettore, oltre cbo JJer la magistrale sua trat– tazione, per l'argomento che tocca. L'autore prende in esame le vicende dell'industria pe– schereccia, tema fino aclora trascurato dagli economisti; e con mano maestra pone iu rilievo il J>arallelismo tra l'evoluzione dell'economia delle acque e l'evoluzione del– l'economia terriera. Sebbene infatti intercedano, tra que– sta o quella, differenze specifiche che l'autore acuta– mente riscontra, pure ambedue obbediscono ad una medesima le_i:rge generale d'evoluzione. .Nell'economia. terriera l'incremento della popolazione o l'esaurimento della fertilità del suolo, prodotto dalla coltura di rapina, impongono il succes:.ivo passaggio a. sistemi di produzione vieppiit efficaci, i quali, mercè l'impiego di cr~pitali cospicui, restituiscono al suolo gli elementi fertilizzanti ad esso esportati. Orbene, analoghe vicende riscontransi nell'economia delle acque. In un primo periodo la pesca è libera, e tale libertà, cui cor– risponde un regime comunistico cl'a.ppro1>riazionedel suolo acqueo, assicura ad ogni pescatore l'assoluta indi– pendenza... Ma il disordine, che inevitabilmente impera sotto un tale regimo, rende la pesca 1>oco rimuneratrice e per di pili cagiona il progressivo esaurimento della fertilità del suolo acqueo. Giungo perciò presto o tardi il momento in cui quel sistema cli produzione \'uol essere abbandonato e sosti– tuito con sistemi pili efficaci. Alla pesca Yuol essere so– stituita Pacquicoltura, urgendo ripopolare il mondo sub– acqueo minaccialo dalla jattura dello spopolamento. lla tale sostituzione adduce ad un mutamento corre– lativo nel regime d'appropriazione del suolo acqueo. L'ac– quicoltura., per essere realmente efficace, esige l'impiego di capitali cospicui, il quale compiesi solo in vista di lauti proventi. .Ha questi pro\'euti sfuggono a coloro cui spettano, in un regime di libera pesca. l.,aquale, essendo incompatibile coll'esercizio razionale dell'acquicoltura, vuol essere soppressa. TI ~uolo acqueo, por tanto tempo f~ccessibile a tutti, deve presto o tardi essere precluso alla collettività. 'J'ale, secondo l'autore, è la condiziono odierna dell'e– conomia delle acque, condiziono la quale impone serie riforme, che l'autore stesso, cou rara competenza, sug– gerisce. Egli consiglia infatti agli Sta.ti moderni di ap– propriarsi il suolo acqueo) di precluderlo ai liberi pesca– tori, di concederne, diremo cosl, la coltura ad impren– ditori privati, o meglio a Cooperntive di pescatori. Da un tale regime l'autore i,! ripromette la rigenera– zione della pesca, e la redenzione del ceto infelice dei pescatori. Ceto infelici~simo, o per cli pii'1 dimenticato dagli stessi apostoli della rifornrn sociale. I pescatori vivono troppo lontano dal mondo civile per far parlare di sè, per partecipare all'ai:ritazione imJJOnente del pro– letariato moderno, per far sentire i loro giusti reclami. 1 loro lamenti si sperdono nell'influito del mare e di essi non giunge neppure un'eco lontana. f.,eloro miserie, i loro eroici patimenti rim1tngono ignoti a.i più. Sia dunque fatta lode all'autore della monografia che ci sta dinanzi, per aver posta per la prima volta all'or• dine del giorno l'urgente ma ancor insoluta questiono dei miseri pescatori, per averli tratti pietosamente dal– Pobblio in cui l'indifferenza e la cecità umana li ave– vano fino ad oggi ,·ergognosamente lasciatì, per aver indefessamente laYorato, oltre che rolla penna dello scienziato, coll'acume profondo <lell'uomo pratico, n mi• µ-liorare le infauste loro condizioni, a difendere perti– nacemente i loro legittimi diritti, a render loro meno dura e disagiata la vita. :MAR<'O ~~AN"NO. GIUSEPPE RIOAMONTI, ge,·ente responsabile M1hmo. 31/d 1~04 • T1pograff11 Operai (Soc. coop.). c. Vltt. Y.m. 12·16.

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