Critica Sociale - Anno XIV - n. 15 - 1 agosto 1904

CRITICA SOCIALE 233 mento per assicurare una indennità di parto e di puer• perio di una lìra al giorno, ma per le resistenze tro– vate - il Brousse si decise a ritirarla. Nel 1892, lA(<trgue propose un riposo di sedici mesi, di cui quattro prima del parto, dodici dopo, e un sussidio variante da 3 a Glire al giorno. La proposta, che aveva, evidentemente, una por– ta.ta di agitazione rivoluzionaria, fu respinta, come quella D1·on-Brousse, che stabiliva un indennizzo modesto di 0 1 i5-2 lire per trenta giorni. l>erò la Camera francese accettò l'indennizzo di un franco. J\la la legge non giunse in porto e da allora non se ne parlò pili. Clwuvin tentò riaccendere la fiamma spenta, propo– nendo una Cassa.cli maternità, alimentata da una tassa speciale sulla II caccia risen,atn, 11• )la. anche questa pic– cola luce sparì nel grande incendio degli avvenimenti i.ociali che turbarono la Francia negli ultimi anni. Lo ultimo apparizioni clella idea che ci preoccupa fu. rono ispirate acl altri concetti. Consfaut D1tla11 1 in un di. segno di legge del 1899 1 mette,•a a carico dello Stato o dei Dipartimenti il servizio di assiste,iz<tmaterna gra– tuit<t JJer le don11eincinte, pl'ive di risorse. Era un servizio di beneficenza ristretto alle indigenti quello che veniva in tal modo stabilito. Non molto diverso era il concetto del progetto Strauss, pure del 1899. Questo stabiliva che - negli ultimi quindici giorni di gravidanza e noi sue· cessivo mese di puerperio - le donne incinte, pri'i:e di risorse, e che avessero chiesto il beneficio dell'assistenz.i medica gratuita, dovessero essere efficacemente soccorse dagli Uffici di assistenza medica gratuita. Come è chiaro, veniva assai rimpicciolito il concetto sociale da cui erano partiti quelli che si erano preoccupati, pei primi, del– l'argomento (I). Di recente la questione ha fatto - in Francia - un nuovo passo e nel senso clclla assicurazione obbligatoria di Stato. l.,'Associaiio11 ualianal fram;aise pour la, protection lé– r1afecles travaille11rs, nella seduta del 29 gennnio 1903 1 reclamando misure protettive per le donne inciule e i neonati, concludeva che " una rigorosa applicazione di una leggo sul riposo obbligatorio delle donne incinte o di recente sgrarn.te non può essere ottenuta che se il riposo imposto alle donne è compensato dall'assegno cli soccorsi a carico del bilancio dello Stato e dei bilanci locali, in mancanza delPorganizzazione di un sistema generale di assicurazione operaia, che garantisca inden• nità. di diritto 71 • Questo ,,oto è notevole perchè emesso da una Asso– ciazione formata, in gran parte, da elementi non socia– listi. Ma, for.se , ancora piì, degne di menzione sono le conclusioni a cui è giunto il fondatore delle Mut11alités maternelles di ]~rancia. Dopo avere esperimentato, per una clozzioa di anni, l'assistenza pl'ivata della maternità, egli chiedeva al recente Congresso di Nantes (maggio 1904) un ,·oto sul riposo obbligatorio di puerperio, sul diritto ad un indennizzo corrispondente, sulPiscrizione obbli– gatoria delle donne di età feconda nelle Casse mutue di maternità. 11 signor l•Yli11-Po11ssinea11, grande imprendi– tore e grande fautore dell'iniziati\'a privata, non ha chiuso gli occhi dinanzi alla realtà, e questa lo ha con– dotto difilato ali' intervento dello Stato. Lo fasi attraverso cui è passata, in Jtalia 1 la questione ( 1) Lo notizie l)IÙ so11ra fornlie sull' A1Hi('u1·azW11t dell<t 111alen1ità 111 Fi·a11cJa sono d0tlotte dal già citato lavoro d(ll dott. l'AUQU>:T e da un articolo det dott. TJ1mou:;: L<1protecl/011 léyale dts mèi·es tl <lts 1w111·,·tsso11s dm,s la classe 011vrt,h·e (.Vo1wtme,it socu,ustt, té• vrlor 1902). dell'Assicm·azionc legale della maternità sono così recenti, che non mi pare necessario insistervi a lungo. Noto che, nel nostro paese, l'idea della Cassa di ma– fernitù ha pochi anni di vita. Non se ne troYa traccia in nessuno dei progetti di legge presentati, o da )lini– stri o da Deputati in Pa1·lamento 1 dal 18H2 al 1900 . .Ne1>· pure se ne parla nei ripetuti voti formulati nei Con– gressi operai che si tennero, in Italia, prima riel 1895. Nel Congresso sugli infortunt del la,·oro, tenutosi a Mi– lano nel marzo 1895 1 fu forse per la prima volta affer– mato in modo chiaro, preciso, il dovere di provvedere all'efficace assistenza della maternità operaia con una speciale assicurazione. Fu ottimo araldo di questa idea la signora Schi/f, che di poi - seguitò a essere una delle più convinto fautrici rlella. Cassa di maleniifù, pre– sentando relazioni e progetti nei Congressi internazio– nali delle Assicurazioni sociali. Ma, benchè quel Con– gresso fosse stato convocato dalla Camera del lavoro di )filano e in esso fossero predominanti gli elementi pili avanzati del proletariato, la prO}JOstanon ebbe quel1 1 ac– coglienza che meritava. La discussione sulla Cassa di malernitlt fu rimandata in ultimo, cioè alle calende greche (1). Ancora più tardi - nel 1900 - 11 idea non appare entrata nella coscienza della massa operaia. La Relazione molto documentata della signora l'Jrsilia ftfai110 al Con– gresso della Pre\'idenza del 1900 non accenna all'assi– curazione della maternità, pur concludendo con molti altri \'Oti sulla tutela della donna lavoratrice. Ma una prima larga affermazione per la Cassa, di maten1itlt esce da. quel Congresso. Da n,Jlora l'•idea sempre pit'1 si pre– cisa. Il successivo Congresso delle Camere del layoro include nei suoi voti quello dell'assistenza legale prima del parto e dopo. Altrettanto fa il Congresso socialista cli nomn 1 su relaziooe della signora J(ulisciolf. Co.'licchè più tardi e il disegno di legge della Camera del lavoro di Milano (gennaio 1901) e il disegno di legge del Gruppo parlamentare socialista (24 maggio 1901) chiedono che ii all'assistenza delle donne nel periodo antecedente e susseguente il parto proHeda. la Cassa di maternità in ragione del 75 °/ 0 del salario giornaliero ". In Parlamento - ò curioso notnrlo - la proposta non trovò le solito obbiezioni dei fautori dell'iniziativa li– bera. Parve che tutti quanti fossero divenuti intervcn– zionisti. La Commissione parlamentare, che esamina\'a la legge, nella sua Relazione si diffuse a lodare e ad appoggiare la proposta, mostrandone la necessità, e si rassegnò a rinunciarvi a malincuore. 'l'ali sono le pa– role del relatore. Nella discussione, da diverse 1mrti, eia tutti i settori, si può dire, si caldeggiò l'idea, clall'ono revole Celti all'on. Garnzzi. Si impegnò una viva bat– taglia, so non altro per indurre il Governo a presentare in breve tempo prestabilito un progetto di legge sulla Cassa <li maternitù, o fu solo per le energiche resi'ltenze del Governo, che la Camera, anzichè accettare subito la proposta socialista, si accontentò di votare questo ordine del giorno: "La Camera confida che il Governo proporrà un disegno di legge per l'istituzione di una o più Casse di ma-ternità 71• Il medesimo voto fu ripetuto dal Senato. Da quel giorno (giugno 1902) la questione non passò agli archivi, come aY\'iene, pur troppo, di molte altre. L'aJlplicazione della nuova legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli ribadì colla prova vivida dell'esperi– mento la con\'inzione della necessità di un'assieura- ( 1) Rtsoc1mt<,dii Co11gressos11q1th1fortw1i ,le/ /m·o,-o. ~llhmo, !89~, png. 82 e aeg.

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