Critica Sociale - Anno XIV - n. 15 - 1 agosto 1904

CRITICA SOCIALE 231 Quinto Vercellese le 9 ore per L. 2,10. Quivi, dopo avere stipulata questa tariffa, i contadini sciopera– rono per due giorni 1 ma tornarono al Ia,,oro alle condizioni di prima. A Ronsecco avvenne fin dal principio lo sciopero dei proprietari nellft richiesta dei monclarisi, rotto solo da\Pofferta di L. l a 1,25 per 8 ore da pnrte di un grande e di un piccolo proprietario, non accolta dai hHoratori. Così si andò innanzi finchè si venne all'accoi·do di 20 ccnt. all'ora per !) ore. ~egli altri t5 Comuni, in cui si verificò Jo sciopero durato da due a dieci giorni, le S ore furono conquistato a Tricerro, con L. 2 1 08 al giorno, a Lamporo, a Carisio ed a. Bianzè. Quivi, con una media di salario di L. 1,20 nella prima. settimana, di t,76 per altre cinque, e di nuovo 1 1 20 per le altre successive. Negli altri Comuni lo sciopero fu composto sulla base delle 9 ore, ma con aumenti notevoli cli salario, e con tarjffc quasi tutte superanti le due lire al giorno, e che arrivarono persino a L. 2 1 18 1 come a Salì VercelJesc; e dove si mantennero a 1,60, 1,70 e 1,80, come a Crescentino, pure segnarono un au– mento sui prezzi dell'anno passato. Maggior gravità assunse lo scjopero a Santhià, dove si ebbe un 1 astensionc completa dal lavoro di 800 ri• saiole locali; le forestiere, provenienti dai limitrofi Comuni di Borgo d 1 .Ale 1 Ca.vaglià, Alice Castello, e pagate L. 2,25 per 9 ore, non si resero affatto soli· dali. ~~ notevole il fritto che il 25 magg-io, una set• timana dopo l'inizio dello sciopero, il sindaco di Santhià mandò ai sindaci dei suddetti Comuni e di altri, dai quali abitualmente immigrano risaiole a Santhià, una circolare perchè invitassero i loro am– ministrati ad astenersi dall'immigrare per e,•itarc possibili dolorose conseguenze. Da prima pareva si dovesse raggiungere l'accordo sulla base delle S ore, e dei 20 cent. all'ora, ma, dopo perduta una settimana di lavoro, i contadini richie· sero i 25 centesimi che i proprietari avrebbero anche concessi purchè si lavorassero 9 ore, come era stato deliberato dalla loro .Associazione, alla quale inten– devano tenersi legati e ossequienti. La domenica 5 giugno, alle 10 di sera, alcuni fit– tabili, riuscita vana la ricerca cli lavoratori altrove, offersero alla Le~a 25 cent. all'ora per 8 ore, e !'oc• cupazione cli tutti i risaioli per una. diecina di giorni. 11 lunedì i contadini colsero l'occasione per trattare anche degli altri lavori agricoli, ma invano; al martedì il lavoro fu quindi ripreso, alle condizioni offerte, solo presso i fittabili suindicati. Ma, dopo cinque giorni soltanto dei dicci di lavoro promessi, tutte le risaiole locali vennero messe in libertà, mentre, nello stesso giorno (12), numerosi C<ll'ricarichi di circa 500 operaie entravano nei paesi, diretti alle cascine. Le mondine locali, irritate, sce– sero in massa nelle risaie e riuscirono a far cessare il lavoro, che però l'indomani venne ripreso sotto la protezione degli agenti cli P. S. e di uno squa– drone di cavalleria. Nel giorno successivo interveniva l'accordo sulla base delle 9 ore, e delle 8 prosso i fittabili che le ave\'ano offerte. Si vuole che le 500 mondine forestiere fossero fornite dall'Associazione di Vercelli, gli aderenti della quale si erano impegnati di provvedere chi venti e chi trenta risaiole ai fittabili di Santhià, votatisi alla resistenza, con quanto loro danno ben si può com– prendere, mentre d'altro canto a egual resistenza erano decise le mondine locali, deliberate anche a perdere il guadagno della stagione, ciò che avrebbe significato un anno di miseria e di sacrifizii. Arresti e processi si eabbero a Bianzò, dove 6 donne furono condannate, per il solito reato di vio– lenze contro la libertà del lavoro, da 10 a 15 giorni di detenziorie; a Santhià, do,•e 5 donne furono ar· restate e rilasciate dopo una giornata; a Tricerro, dove si ebbero condanne di varì contadini, uomini e donne, a pene varianti da 8 a 25 giorni di carcere. In occasione della discussione dei prezzi dei lavori di monda, furono discu:;se e accordate anche le ta• riffe per i susseguenti lavori a Crova, ad Olcenengo cd a Sa lasco, in que::1ta misura: taglio del fieno maggengo, 3,25, 3,50, 3 1 65; taglio del terzolo e dcJla stoppia, 2,75, 2,80 1 3,25; taglio del frumento e della seg-alc, 3,95, 4; taglio dell 1 avena 1 2,86, 3,25, con mezz'ora a un'ora di riposo in pili del consueto. Il regolamento Cantelli ru oggetto di due diffo. renti appunti: a Cascine S. Giacomo la campana comunale, per ordine della Giunta, dava il tocco del principio del lavoro alle quattro meno un quarto, cioè molto prima elci levar elci sole. Contro questa. violazione del regolamento fu fatto ricorso al Sotto– prefetto di Vercelli, e, dal deputato on. :Morgari, fu mossa. interrogazione al ;\[inistro deg-li interni. Dopo di che l'infrazione alla legge \'enne a cessnre. Dal canto suo l'Associazione degli agricoltori pro· testava presso il Sottoprefetto e presso il :Ministro degli interni contro le frequenti contrav,·cnzioni ele~ vate dai carn.binieri agli agricoltori per ino~servanza ciel regolamento Cantelli, dovuta non già. agli agri• coltori 1 ma ai lavoratori che assolutamente non vo• gliono saperne di entrare in risaia un 1 ora dopo il levar del sole. Riassumendo, nel Vercellese la lotta è caratteriz– zata: a}da un criterio direttivo delle due organizzazioni padronale e contadina, gli aderenti delle quali ave– vano assunto impegno formale di osservarne e farne osservare le decisioui a costo di subire perdite ma• teriali, e dall'mrn parte e dall'altra si ebbero esempi di una tenace resistenza i b) dalla conquista delle 8 ore in alcune poche località, e di aumenti gene• rali dei salarì cli 2 a 3 centesimi all'ora, anivando a una giornata media che forse superò le due lire; e) da una scarsa solidarietà eia parte delle mondine forestiere, sulle quali poco o nulla poterono contare le mondine locali i d) da esempi di inosservanza del regolamento Cantelli 1 attribuita reciprocamente dagli uni agli altri, padroni e la,•oratori, ciò che parrebbe dimostrare che la questione dell'inizio del lavoro dopo il levar del sole non è ancora, genernlmentc pal'lando, risolta nel con,,incimento delle due parti. (Continua). ALESSANDRO SCIIIAY1. lie Casse di materrnità IJJ. L'assicurazione di Stato. Uscendo dal campo cieli' iniziath•a libera, fiorito - se non altro - di buone intenzioni, ed affacciandoci a quello della protezione legale, troviamo poco meno che il de• serto. In fatto di maternità operaia - pel' lungo tempo - i diversi Stati si limitarono ad assicurare il servizio gratuito dell'assistenza ostetrica alle madri OJ)eraic, ad• dossandone, però, il peso ai Comuni (1. Solo molto tardi e per una esigua parte aggiunsero - debole e inefficace scudo, come ho rilc,,ato - i pro\'\'edìmenti della legi– slazione sociale. Ma <1uestiebbero, quasi universalmente, solo carattere proibitivo, si presentarono nella rigida crudezza di un imperioso divieto, senza curarsi di sanare le nuove piaghe aperte nella vita del proletariato fem– minile. l~ 1 del resto, questo un carattere comune a quasi tutta In nostra legislazione sociale. Essa impone dei do– veri e non si preoccupa degli interessi che sposta, affl- ('J I Comuni ltalhml, ad cscm1110, sopportilno ogni nnno 1n e1iesa di circa duo milioni e mozzo per questo ~en•lzlo.

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