Critica Sociale - Anno XIV - n. 13 - 1 luglio 1904

CRITICASOCIALE 201 ~:nella tattica radicate, inoltre, di combattere le sopra- I strutture morali, psicologiche, religiose, che accrescono la tenacia dello spirito consen·atore, come <ti eliminare le svariatissime diramazioni del parassitismo, abbarbi– cantesi rigoglioso intorno a partiti e classi che da gran tempo detengono il potere. È questa una delle pii, sostanziali ragioni per le quali il partito radicalo è da riconoscersi di sua natura tanto come anticlericale quanto come censore delle ammini– strazioni pubbliche o della vita politica in generalo. Penenuto 1 co11ì, alla flue di quest1articolo, Moto come susurrarmi all'oreccbio una voce ironica che mi dice: quellto, di cui bai cantato, non è un partito, è una f1m• ~io11e, che sarà esercitata da più partiti, co!Pintromissione, al più, di qualche frazione radicale, cli osistonza discon• tinua o magari parassitaria. 1fa non è questa una voce improntata a pessimismo? Xci partito radicale, ò vero, molti degli interessi di cui esso si fa sostenitore non sono sentiti direttamente e da tutti i grup1>icolPintensità psicologica dei bisogni e delle aspirazioni personali o di classe, causa appunto l'otoreogenità rlegli elementi che noi partito radicalo possono convenire o la varietà. di quegli interessi, toc– canti disugualmente l'uno o l'altro gruppo. t,·acili a prevedersi le conseguenze di tutto ciò. ln questo partito non saranno infrequenti le adesioni im– prov,•isate, come non sono da presumersi rare le fughe e le conversioni da Oirolla. La. zona degli incerti e dei pescatori di fortuna politica vi sarà. forl!e più ampia di quanto non sia néll'nl'Onn.degli altri partiti, dei partiti di classe. ~: pur vero però, come già osservai, che, nella no~tra civiltà. intellettuale, le classi e i partiti tendono a di\'e– nire, entro certi limiti 1 meno impulsivi, pli1 riflessivi, J)iù imparzialmente critici di sè stessi e dei gruppi concorrenti. J.~ percllò allora ci sarà vietato di ammet– tere come probabile, nell'ora che corre e noi futuro ciò cho in certo modo si ò avverato pili o mono cosciente– mente pure nel passato, che il radicalismo, concepito come un partito riflesso e cosciente, come una funzione equilibratrice ed eclonislica, sia capace di attrarre dure– volmente e largamente attorno a sè una schiera di gente intesa a compiere, attraverso l'utile proprio, Futile di gran parte della soelotà? Ad ogni modo, è certo che l'esistenza di un forte par– tito r11dicale 1 caratterizzato dalle origini e dai fini fug– go,,olmente accennati in quest'articolo, sarebbe da con– siderarsi come l'indice di una larga diffusione, nel po– polo, dì intelligenza e sentimento J)Oliticoe di educa– ;done modernamente civile. Auguriamo per ciò ali' Italia che il Jln.rtito radicale ~appia presto conquistarsi un posto degno clelle su0 belle e geniali tradizioni e della sua alta e utile mis– sione. F1u~c•;sco COLETTI. FILIPPO TURATI I TmBut,lAlkl OElk lkAVO~O Rela2io11eal Co11i;igliosuperio,-c <lei lavoco ,'Ht la Riforma dei Probiviri industriali con 2 appendici. Un vo.lume di circa pagine 100 a Lire UNA (presi:iola Critica, Sociali'). IL MOVIMENTO PERAIO l'relezio,ie al Co,._.,o rli economia, poi il fra, nella U11i– versità cli Caylitn•i, IY. Abbiamo constutato così un primo e fondamrntall~ errore della teoria del fondo salari. ~orta in uno stadio del pensiero scientifico in cui non era Htata ancora bene osservata la interdipendenza dei vari fenomeni economici, essa non ha visto, nella dctrr– minazionc del prezzo ciel Javoro, altrn azione che quella della domanda. Mtt l'insuJ-1ìcienza della concezione economica g<'• ncTRlc, da cui partiva, doveva impedirle di romprt•n· dcre un altro e 11011 meno importante fenomeno. Per la legge di correlazione alla, quale ho accrn– nato, le funzioni economiche della produzione e delll-l distribuzione si influenzano a vh;cncla costantemente. O~ni modificazione che avvenga nei fcDomcni della distribuzione esercita un contraccolpo sui feuonwni della produzione; ed ogni \'ariazionc in questi ultimi ripercuote i suoi effetti sui primi. Il salario è, in sè medesimo, un fenomeno di di,1rri– buzione, e, come tale, vieue prelevato da una produ– zione irià compiuta. Il lavoro che si ottiene con et-1so è, invece 1 un fenomeno di produzione: c·ontrihuemlo a creare una ricchezza che, in rapporto a quella su cui si è pagato il sahlrio 1 si può considerare <'omc– futura, o, non fosse altro, come assai meno pronhl per il consumo immediato. 'J'uttavia, per quanto il salario derivi da una produzione 1rnssata, ed il la,·oro intenda ad una produzione av,•cnirc; per qnanro 1 quindi, essi si riferiscano rispettivamente ad una distribuzione o ad una produzione che non sono <'011 temporanee ma succcssi\•e; è certo che 1lata hl continua interdiJ)ClHlenza da noi j:!ii\ rilevata tra i fenomeni della produzione e quelli della di~trihu zione ~ il piit intimo rapporto deve intercedere fra Pnltezza del primo o la produttivitil ciel seconrlo. Pil't precisamente, se noi supponinmo una produtti– vità del lavoro cli -t 1 il salario snr1\, per ipotet-1i, t; ma se supponiamo una produttivib't del lavoro di 6, il salario potrà salire per lo mono a 3. li fondo salari, dunque, è cosl poco predeterminato per sè stesso, che una delle principali condizioni della sua grandezza. è rappresentata dalla produtti– \'iti\ di coloro che esso devo rimunerare. A pariù di tutte le nitre circostanze, esso risulterà m,1ggiorc dovo più intensa sarà la pro,luttività del la,,oro; o minore, dove quest'ultima sarà più scarsa. Va ora osser\"ato, che è precisamente noi paet-1i inclustrialmonte pit1 progrediti che la produttivitìl ciel lavoro ha. raggiunta. la maggiore elevatezza, o tonde ad elevarsi sempre più. Cosicchè, quella intensificazione <lella produtti,·itì1, che rappresenta una delle migliori condizioni per un maggior sahuio, viene a. costituire uno dei carat– teri più tipici dell'ambiente economico in cui viYono gli. operai della. grande industria. E d'altra parte urnegabile ohe la tcnrlenza nntu– rale, che ha il prezzo del lavoro a proporzionarsi nlla sua stessa produttiYità, si c~plicherebbe in 1111 periodo di tempo molto più lungo ecl in un modo molto meno completo, se la volonti\ dei piit inkr<1:-1• snti, e cioè la orgnnizzazìone degli oporni, non no verificasse il processo. Da questo punto di vista, il mo"imcnto opernio, ap• parendoci come 11110 dei più effi1•ucistrumenti di una legge economica fondnmentate, sfug~c complet.i.rnentc all'arcusa di rappresentare sempre e doYunquo un assurdo economico. . .. A proposito di questi rapporti fra l'intensificaziono della produttività del lavoro o l'elevatezza del sa•

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