Critica Sociale - Anno XIV - n. 13 - 1 luglio 1904

CRITICA SOCIALE 205 ranno ~ompre intatte e salde di fronte a qualsia"i attacco. Orbene, qui abbiamo un autore, c•he ftnorn non è stato contraddetto, che investe od assalo ;\[arx: proprio dalle fondo.monta, e che senza a.mbage mira a dimostrare come l'o1>cra monumentale del grande comunista non sia che un colosso dai piedi di creta. Dovranno per questo i socialisti dissimulare delle cri– tiche che vengono rivolte a lfarx, abbandonar:,,,i al J>es– simismo o alimentare nel loro animo sentimenti di ap– prensione e di preoccupazione? Credo hi debba rispondere uegath•amente. Anzitutto perchè è erroneo- a mio modo di vedere idontiftcare il marxismo col socialismo. In secondo luogo, perchò io sono fermamente convinto che i socialisti (i quali si vnntnuo di essere dog-li uomini liberi da qual– siasi pn.stoia dogmatica), pili si n))plicheranno alla c1·i– tica, n.nzi all'autocritica, delle loro dottrine cosidette scicnlifkhe, e pii1 ~i avvederanno che a,•eva ragione il dott. Urousse di ritenere iu certo senso Marx come uno dei grandi utopisti i più si accorgeranno che Engels non misurava bene la portata delle 1rne parole allorchè di– ceva di voler far passare il socialismo (lall'utopi<i alla srienza ,' più approveranno quanto scri:::;;oBornstein, che cioò ò assurdo voler protendere di ridurre il socialismo ad un si:,tema completamente e unicamente scientifico. li socialismo, cioè il comJ>lesso dogli sforzi che alcuno classi sociali storicamente com1>ionopor liberarsi clallo sfruttamento capitalistico amno di giungere ad una forma-limite di organizzazione sociale, in cui tutti i fn.t• tori economici possano godere dell'Identica cd effettiva utilità. marginale e iu cui non esistano rendite che non ripetano hl loro origine da un coa,to realmente soJ)por– tato o da un lavoro effettivamente compiuto ed econo– micamente utile 1 più che altro non è che una tendenza; la quale non potrà essere mai - per deftnizione - ma– teriata di sola scienza. l,e molle Jlropulsatrici del mo– vimento socialista non sono già i canoni astratti di sciemm, bensì gli antagonismi economici esistenti tra determinati fattori della produzione: antagonismi cho, piì1 che essere scientificamente dimostrati e dimostra– bili, sono impulsivamente percepiti dalle masse. Nò ,,a d'altronde dimenticato che i movimenti sociali che fino ad ora nella storia si sono manircstati, non hanno avuto molto bisogno per trionrarc di attenersi ai principi scientifici dominanti. li movimento socialista trae il suo vital nutrimento cla un campo molto vasto e fecondo, o non è pensabile che abbia legato la sua esistenza o la. suo. ragion d'cs, sere a <1uella. di qualsiasi sistema più o meno scientifico e, necessariamente, pih o mnw rltiwm e ristretto. E tale fatalmente e anche il marxi~mo, malgrado il pror. An– tonio t.abriola e i neo-marxisti abbi:rno titanicamente cercato di mostrare il contrario. li socialismo è un immenso fiume che non potrà mai c<1serocontenuto entro uu lotto apriori'Jticamente deli• mitato, e che abbatterà sempre tutto quello dighe e quegli argini che tenteranno di fissa.mc e di regolarne il corso. Passeranno tutti i sistemi teorici socialisti, ma resterù. il fallo del movimento socialistico; almeno flu tanto che la i;odetà uon sarì~ organizzata in modo cbe regni la giu-.tizia sociale, che ciascuno sia pago della sorte che gli vien fatta, e che sia tolto qualsiasi incentivo ad in– sorgere contro l'ordinamento vigente. 'l'eodoro Ma~aryk, che finora è stato di .Marx il critico 11Hl com1•lòto 1 più minuto, e, 80 si vuoto, più 1>edante i dopo di avere, in un giro di circa seicento pagine, sotto– po,;to ad una esauriente diitlmina tutta quanta In teoria marxistica, e dopo di aver concluiO rhe ormai gli itC':ISI gio,·ani-marxisti sono codrctti ad abbandc..nare la dot– trina dol rigido materiali"!mo storico e la. teoria del va– lore di Marx; a negare cho lo .sviluppo economico con– duco a quell'accentramento del capito.le o a quella spa– rizione dei modi ceti che )lan si ai.J)ettava; a sottoporre ad una completa re,•isiono In dottrina dello Stato e a dare la dO\'uta importanza alle questioni etiche e religiose; a ricostituire la dottrina rlella nazionalità; a correggere la teoria della costituzione gentile 1)rimitiva; a(I aUxm– douare, influe, nella pmtira la lattica hcolm::io11ariae l<t politica cotastrofì,ca; esclama: " Il socialismo trova la .sua ronte inesauribile nello manifeste imperfezioni e immoralità tli molte istituzioni socitlli; esso ha la sua matrice vivente nei grandi bi• sogni materiali e morali di tutti i popoli.... Anche quando il marxi<1mo rosse mostrato completamente falso, non por que,to il socialiimo cadrebbe in rO\'ina... lo vorrei aHortiro gli avver:,ari del socialismo, che dalla crisi del nrnr:ci~mo traggono speranza per l'aHeni"c dei loro partiti, che al contrario il socialismo da queste crisi non può che uscire più rinvigMito... ,, ·, Non ò hl fine ciel socialismo che Ri deve prevedere, bensì quella di quei tali socialisti rii'Dluzio1wri che con smaccata ciarlataneria e con eloquenza tremebonda, \'anno ancora spacciando tr,L i proletnrì la storiella, cho chiamano scientifica, dell'immiwntc catastrofe sociale. Dott. Errom: MARc11101.1. (1) Dle p11uosophl.schtll •md ,ituiQ/{)gbchtll r.,·1111dl!Jge11dt8 .1/(lr,rt– Btllll.tl, pag. 6St. l' ORGANIZZAZIONE DEI CONTADINI e il rinuonunento eeouomico o morale i11 Sicilia (lltl(tZIOllt l'IJO/ta td (tpp,·or)(lt(I 11ei ro1101·tsso di. Co1·lto11t fra le lAgl1t t lt COOl)tt'(IHVt aql'lCOlt slcUi<mt ~ qtonai. 23 t 24 ftpl' i.lt 19<JI). Il. Il rinnovamento nei rapporti sociali per la pro– duzione agricola muterà i costumi di Yiolenza nella ,,ita prirnta e pubblica di Sicilia, chiamando alla vita storica la massa degli umili. La storia fin qui oi ha fatto conoscere i pochi violenti vincitori. di– menticando quelli che nella lotta per la Yita rima– sero vinti. La storia dei vinti incomincia. ora con le organizzuzioni proletarie. Solo orn si viene attuando il voto di Gesù che gli ultimi sarnnno i primi. " Bl'ati i mansueti, egli diceva, pcrciocchò osl:!ierediteranno la terra; beati coloro che sono affamati od as~etati di giuistizia, perciocchè' saranno saziati. ,, Noi pos– sinmo appena immaginare qu,rnto inge-gno, quanrn. virtù, quanta bontà, si siano disperisi nella lotta di concorrenza, dove la vittoria non fu mai còlta dai buoni, che son sempre i 1>iì1 ma i piì.1 fiacchi 1 perchè la lotta assunse sempre il carnttero indiYidualc del nwrs t,m vita mea! Non fu esatto dire che nel Mezzogiorno cPLtalia, di cui la Sicilia è princip1dissima parte, la. \'ita so– ciale offra oasi di onestà. in un deserto di corn1- ;donc. 80110 in,·cce le minornnze disoneste ed ardito, che, irnpndrouitesi delle fonti della ricchezza e del potere, costituiscono delle mutevoli oasi in un appa– rente de8erto di sane cner~ic latenti, formato dalla maggioranza <legli umili. La organizzazione proletaria, per la socializzazione della. produ1..ione e dei con,mmi, ò allo stesso tf:'mJm la or~a.niizazione delle for~c morali. Re alla granclo

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