Critica Sociale - Anno XIV - n. 11 - 1 giugno 1904

I70 CRITICA SOCIALE quello appunto di disciplinare e rafforzare l'azione dei singoli, sostituendo, nel contratto di locazione di opera, agli individui dispersi e sforniti, una collet– tività coordinata e provvista. Poichè, d'altro lato, gli imprenditori n:iagiscono contro questa tendenza coa– lizzandosi anch"essi, ne segue che l'intero contratto cli lavoro subisce nella forza che lo definisce una profonda modificazione. l~ssonon viene più dibattuto e deciso fra i singoli operai ed i singoli imprendi– tori1 ma fra i rappresentanti delle organizzazioni degli operai ed i rappresentanti delle organizzazioni degli imprenditori. Nei primi periodi dì questa interessante trasfor– mazione, la resistenza operaia - uno degli scopi della quale, come abbiamo visto, è quello appunto di rendere possibile, quando occorra, il ritiro del lavoro dal mercato - è caratterizzata sopratutto dall'uso dello sciopero. :Ma poi, man mano che gli imprenditori si abituano a riconoscere ed a discu– tere colle rappresentanze operaie; man mano che gli operai acquistano il senso <lei relativo ed impa– rano a non chiedere se non nei limiti consentiti dalle condizioni dell'industria; man ma.no infine, che la stessa forza delle opposte organizzazioni renderebbe sempre più pericoloso un conflitto aperto e sempre più gravi le conseguenze di una sconfitta, lo sciopero tende a divenire, eia effettivo, potenziale. Questa be• nefica evoluzione - per cui avviene dello sciopero quello che della guerra fra le nazioni pii'L civili di l;;uropn: e cioè, che la si prepara ma non la si fa, sopratutto perchè costerebbe troppo, di uomini e di danaro; è poi potentemente aiutata - nuova riprova degli intimi rapporti che passano fra le principali forme ciel movimento operaio - da quegli stessi organi cli conciliazione e di giudizio che vedemmo costituire una delle piì1 rilevanti affermazioni della legislazione sociale. In Italia, dove il movimento operaio è ancora bam• bino, e <love perciò, sopratutto nel 900-902 si è avuto un grnndissimo numero di astensioni dal lavoro, or– ganizzazione operaia e sciopero, sembrano ancora, alla massima parte degli interessati e dell'opinione pubblica, sinonimi. È invece una delle più consola11ti manifestazioni del progresso questa: che l'organiz– zazione operaia possa rafforzarsi ricorrendo sempre meno - in un certo senso, anzi, in quanto ricorra sempre meno - ad un 1 arme di lotta che, in sè stessa, importa sempre una perdita per l'intera società. Abbiamo visto sinora gli effetti mediati della re– sistenza: quegli effetti che sono, in certo modo, i suoi stessi mezzi. Quanto ai suoi effetti immediati, essi sono multiformi e numerosissimi. Mi limiterò a ricordare che essi si manifestano principalmente: nell'ottenere un rialzo dei salarì, così nella forma diretta di un aumento della quantità di moneta contro la stessa giornata, come in quella indiretta di una diminuzione della giornata contro la stessa quantità di moneta; nel conseguire una sempre pil'.L esatta valutazione dello sforzo da fare in cambio di un dato salario; nello stabilire per ogni specie di lavoro un salario fisso minimo ed una giornata mi– nima; nel ridurre di conseguenza, quanto più pos– sibile, il campo di applicazione del cottimo, ed im– pedire, dove pernrnnga, che le sue tariffe vengano diminuite nella stessa proporzione dell'aumento del guadagno che esse comsentono; nel determinare, cli comune accordo cogli imprenditori, gli aumenti di salario che devono corrispondere ad ogni introdu• zione di processi produttivi più perfezionati. (Continua). AN'rONIO GHAZIADEI. La Critica Sociale e il 'J 1 e11qJO, per Milano: mmo L. 20, semestre L. t0,50 - per il resto d'Haiia: anno L. 24, semestre L. 12,50 - per l'Estero: anno L. 40, semestre L 21. Disoccupazione, Casedi lavoro e Cassedi assicurazione Cause e intensità tiella disoccu1mzione. Ora che, passata in Italia. la febbre degli scioperi i quali tennero tanto occupate le organizzazioni di me– stiere, è cominciato lo sbandamento dei soci e l'in– torpidimento delle Leghe sul terreno della resistenza, queste accennano a volgersi alla ricerca di mezzi per attenuare i danni della disoccupazione che, più o meno, affligge tutte le categorie dei vari mestieri industriali. E quelle che ne erano sprovviste, tentano l'istituzione di casse di assicurazione contro la disoccupazione, le quali, dal punto di vista dell'organizzazione, sono un mezzo ottimo per aiutare individualmente gli 01,erai, e per rafforzare collettivamente l'organizzazione, allettando i ·soci e vincolandoli colla prospettiva di un sicuro soc– corso, sebbene non sia da nascondere che la necessità di una quota sociale più elevata da pagarsi, urta contro la bassezza clei nostri salari e contro lo spirito di im– previdenza proprio del nostro paese, e, in generale, dei lavoratori non qualifh:ati ed a bassi salari. Jl problema della disoccupazione e dei rimedi escogi• tati diventa di attualità anche in Italia, non solo per quel che riguarda i lavoratori agricoli - dove si può dire che esso sia peculiare con caratteristiche proprie e dove esige provvedimenti affatto diversi, - ma anche per i lavoratori delle industrie, così come è di attualità negli altri paesi dove è stato ed è largamente studiato. Senza indagare se le cause assegnate dal Oide (') al fenomeno: 1) la cattiva dh'isione del lavoro; 2) la poca specializzazione degli operai j 3) la nessuna fluidità della mano cl'o1>era,siano le sole ('), e se non ve ne siano di pili profonde inerenti al sistema economico che regge oggi la società, è certo che, nell'attesa di una trasformazione di questo sistema, qualche cosa si può fare per rendere meno dolorosa la situazione in cui si trovano tante centinaia di migliaia di famiglie per Ja mancanza temporanea di lavoro. li Oide calcola che vi siano in Francia da 280 a 300.000 disoccupati, cioè un ventesimo circa della popo– lazione operaia. Varlez ( 3 ) fissa a 360.000 i <lisoccupati in Germania. 1n Milano secondo il censimento 1° luglio 1903 della. Società Umanitaria, i disoccupati non erano meno di 6000. È un esercito di riserva sterminato che fluo a qualche anno fa serviva solo da frase d 1 etlètto nelle requisitorie contro la società borghese, e che, pur re– stando una realtà paurosa, e un argomento critico cli innegabile valore, esige pure qualche lenimento. Uimedi in atto. Alle cause menzionate dal Oide, i provvedimenti che egli suggerisce - scuole professionali che s1>ecializzinola mano d'opera o la espongano un po 1 meno alla sorte che aspetta coloro ohe si dichiarar.o" disposti a far di tutto 111 uffici di collocamento nazionali, inalveamento delle cor– renti emigratorie all'estero - recano qualche rimedio, ma (1) l.t.s sa,1s h·ai;afl, \11 Revue 1111 Cl11·.Stf.n11tsmesodai, fcbbralc, 100-t. (~)1-:. L. Hftrtlcy mettendo a raffronto I sussidi di dlsoeoupaztone dlstrll)ull\ dal 1860 al 1900 dallo Trado Untons lng1es1 colla somma (ICIIO Importazioni o dolle esportazioni ha constatato ohe 10 fluttuu– zlonl dell'llllJlOrtazione, dell'es11oriazlonc, e della dtsoeeup&zlone sono simultanee e nena stessa direzione (TrMle 1Jn1011t:xponditure 011 unen1•loyed benellt, In Jo10-1w1 of the Ro11a1 slatlsUe<I/ Societv, marzo U04). (*/ Lts formts 11011vtlltsde l'ass11,·auce co11tre te ch{im(lye, Farls, 1903.

RkJQdWJsaXNoZXIy