Critica Sociale - Anno XIV - n. 11 - 1 giugno 1904

Critica Sociale NIVIST.Jl QUINDJCIN.JlLE DEL SOCI.JlLISMO Nel Regno: Anno L. 8 . Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. i.O • Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufflclo di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XIV - N. 11. :Non si ve,ule a 1nnneri seJXtrati. Milano,1° giugno 1904. Ai ritardatarii Fra giorni invieremo agli abbonati che non avranno ancora saldato il semestre in corso la riscossione po ..... stale. Preghiamo la loro cortesia di di– sporre pel pagamento. SOM!vlAl~IO Attualità. lt COIIQl"CBBO t•adlCllle (l\'ASO•: 80S0)11). /,(I fhlt d'u11'allurn.::a (.MARIOTEm:scm). PoWU:a lntern(I o J)()litka esten1, Una s11perst~i.O,ie (ltll<1 dtmoe,·a.::it, (,bi), Studi sociologici. Cll8-ft di maltr11lM, I, Lap,.ottzW11edtlla "lllltr11itlÌ ud/a ltgi-~la:«>t1t B<H.lalt (OllJLIO CASA.LISI. Il morlt11c11toopcralo: Pre1ezlone fil Cono di f'COnomla po\ltlcn nella Unlversllil di Cagliari, Il (Prof. AST0SI0 011.\1,l,Wl:1). DJ.Rot:e/lJ}(I-ZI011t, Case di l(ICOl"O t C(l'1Rt '" (IIJBklWCIZklllt (AL~SSA~DltO 8CIIIAV1). Filosofia, Ietterat.ura o varietà. " .\J(l/trllttà 11 (MARGJU:RITA GR.\SSl~I !-AR~ 0 ATTI). Ili COt,lCH~ESSO ~AOICAùE La prognosi era infausta. Lotta cli '" tendeuze nJ contrasto violC'nto di metodi, accademie inconcludenti sul riconoscimento delle istituzioni, e sopra tutto molte beghe personali, retaggio inalienabile (lo di– ciamo a nostro conforto) cli tutti i partiti passati, presenti e futuri. Invece una breve seduta pomeridiana è bastata a dissipare gli equivoci, a trovare la formula concilia– tiva., a disarmare le due " tendenze ,., che parevano decise ad un duello ad oltranza. Alla fine del primo giorno, Romussi era già nello braccia di Sacchi. Embrastw11s-nous e avanti! gquivoco o miracolo'! Nè l'una cosa, nè l'altra. Piuttosto è avvenuto che i congressisti, dovendo di– scutere di metodi e non di persone, si trovassero senza materia cli contesa. Se il partito radicale sia oggi un partito cli go– verno, cioè senza pregiudiziali antimonarchiche, è que8tione risolta dall'atteggiamento sostanzialmente identico del Sacchi e ciel )farcora - gli interpreti delle due " tendenze " quando, chiamati a far parte del ministero, non opposero alcuna loro avver– sione alla monarchia. Questo fatto, come notava l'lmpallomeni, rimuove ogni dubbio e risolve ogni contesa. Ma il fatto, in quanto rappresenta una maggiore consapevolezza del partito intorno alla. sua natura cd al suo ufficio, non poteva non provocare dal Con• gresso uno sforzo per renderlo accetto alla massa, senza suscitare le sue diffidenze e pro,•ocare le sue diserzioni. La questione cli metodo si è così trasfor– mata in una questione di psicologia. Nessuno può negare che il partito radicale, figlia– ziono diretta del partito repubblicano, abbia mante– nuto sempre un poco delle sue origini. 1-'artito di fiera oppflsizione in tempi in cui la politica interna e la dife,m delle lihertìl pubbliche esauriva tutta In atti"ità della democrazia, il partito radicale non 1>0· teva aver tempo di ripiegari;i su sè stesso per nu– merare i punti di differenzazione cho lo distinguevano dal repubblicano, con cui spesso si confondeva nel· l'immaginazione ancora infantile delle folle. Di più, troppo cammino Jo separava ancora dalle soglie del potere, per essere indotto a furo il proprio esame di coscienza e per proporsi un quesito astratto e lontano. Ma oggi ò venuta anche per lui la laboriosa ma– turit:\. J sogni vaporosi della, giovinezza cedono il campo ai propositi concrf'ti e perciò circoscritti. ·j;; l'ora in cui pare che la vita si rinnovi e si stacchi violentemente dal passato - ora di crisi per ,rli in• clividui come 1>eri partiti. Chi si evolve? - i;;i domandava al Congresso l'on. Girnrclini - noi, oppure le istituiioni? In cotesta dimanda è tutta. la psicologia. del pHrLito radicalo. Preoccupato di non rinnegnre apertamente le suo origini e le sue affinità. tenaci, e nello stesso tempo consapevole deJle necessità dell'ora, questo 1>artito nella sua massa, cioè nella sua. anima comune, vo– leva una formula che affermasse i doveri del presente senza urtare le credenze del passato. Ora una tale formula non pote,•ano dargliela nè Sacchi, nè quelli che ,~oievano essere i suoi opposi– tori. Costoro incarnavano le duo tendenze; rappre– senta,•ano il prl.lblema, non la soluzione. l.,a soluzione doveva venire dai nuovi, dai giovani, da quelli che non hanno trnclizionc. l~ furono i ra dicali del Mezzogiomo che definirono finalmente il p~rtito. Strana situazione, davvero per degli osservatori superficiali! Un partito che Ò nato nel Settentrione cl1ltalia, ohe ha qui lo sue forze, i suoi capi, lf' sue tradizioni, e che si lascia guidare, nel suo primo Congresso, dai piccoli nuclei del .Mezzogiorno, dalle energie ancora deboli ciel rnclicalismo meridionale, il quale, posto fra l'incuclino di un proletariato rh•o– luziouario e il martello delle camorre locali e govcr– nR.t.ive,penerà chissà quanti anni prima di essere unf\. for;,,n. Eppure questo ò il fatto piil notevole del Congresso . .Il vecchio partito radicale, abdicando alle forze giovani e nuove, lasciandosi invadere da esse, in un grnnde desiderio di noviti1o di giovinezza, ha forse ancora inconsape"olmcnte - affermato clw bisogna rinnovarsi o sparire. • .. Confessiamolo a noi stessi. Questo Congresso ha sconcertate le nostre formule, ha messo a soqquadro

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