Critica Sociale - Anno XIV - n. 2 - 16 gennaio 1904

CRITICA SOCIAJ,E 19 cialismo. non ha disertato, non ò entrato in nitri partiti, non ne ha fonda.t,i dei nuovi. La disciplina ch'egli ha rotta è semplicemente In regola che impone l'acquiescenza a tutti i voleri della maggioranza del partito. Orn, cotesta regola 1 anche considerata. soltanto in riguardo alla sua lc– ~ittimit.\ obbiettiva 1 è soggetta. a mutare nel tempo. \'i è un periodo in cui essa col'l'ispcnde ad una condizione di fatto che la legittima. t il periodo delle origini, c1uando i partiti sono ristretti a nume• rate persone. Allora il Circolo o Club è tutto il par– tito, la cui Yolontà si esprime per mezzo della. mag– gioranza. .Ma pili tfl.rdi, quando lo organizzazioni ufficiali non sono pit, che il nucleo coordinatorn intorno a cui si raggruppano gli interessi e le forze ciel paese, il diritto di esprimere la volontà ciel partito si esteocle anche ai nuovi elementi. .Allora la disciplina, che pretende escludere tutte le esperienze e le idee che si svolgono o si maturano oltre gli angusti confini del piccolo gruppo ufficiale, trnsforma. il partito in urrn setta, le dottrine in un dog-ma. La dimostrazione pili evidente ce ht dà del resto la stessa Fra1~cia. Un piccolo conciliabolo di uomini ritoglie a. Millerand la investitura socialista, ed egli torna tranquillamente a proclamarsi socialista, ed i suoi elettori, e il Parlamento e la Francia, ad onta della.clandestina sente□za ciel 'l'ribunalo rivoluzionario della Senna, lo sostengono, lo combattono, lo temono come socialista. J~ questa ò la sua Yendetta. f\'.\NOE BONOMI. I PROFESSORI RCOND.IRII E LPARTITO S CIALISTA L'agitazione degli insej?nanti secondarii diò pretesto all'avv. Arturo Labriola di conrezionare uno dei suoi articoli paradossali, nel quale nega agli insegnanti per– sino la qualifica di lavoratori. ~:OpJJOrtunosmantellare il sofisma attaccandolo alla base più cho non abbiano ratto già nell'Ava11ti ! il Garoglio, il Padoa ed il Cabrini. Dal punto di vista marxista, ò" lavor,itore ,, chiunque spenda la prnpria. energia fisica. ed intellettunle in un lavoro che soddisfaccia un bisogno sociale. li eapitalista, che sia insieme direttore di azienrta indu-;triale, non è certo un proletario, ma, secondo lo /itesso 11arx, compie un lavoro producente valore e plusvalore. 1 notai, gli avvocati, ccc., compiono un lavoro, la cui nccessitiL è generata.dalla società capitalista,e perciò non solo hanno diritto a. remunerazione, ma sono anche ltn•oratori, seb• bene si presuma che il regime socialista, per buoua ventura, non Q.\'rà più bisogno di loro. O perchò non dovrà dil·si il mede~imo dei professori di scienze, di letteratura, di filologia, di una. coltura insomma cbe sorldisfa. - rosse anche solo storicamente - ad un bisogno sociale Y Già Carlo )larx, criticando il prvgramma di Ootha, otabiliva. che una parte della produzione :;;ocialcdee de– volversi alla retribuzione degli insegnanti e al continuo progresso della scuola. D'altronde i differenti lavori so– ciali debbono considerarsi sotto il punto di vista storico, non sotto l'a::,petto della loro utilità in uu regime di– verso, fosse pure quello socialista. Così, i Ja,,oratori adibiti alla produzione di fucili, co– razze, cannoni, polvere da. sparo, navi da guerra, ecc., compiono, dal punt.o di vista socialista, un lavoro im– produttivo; più improduttivo, per fermo, del lavoro degli stessi professori di lingue morte. Non solo, infatti, rli– sperdouo lo forze in prodotti socialistica.mento inutili e dannosi, ma ~attraggono ancora quantità di materio primo o di lavoro ad industrie congeneri cho so<ldisfe– rcbbero ben più imperiosi ecl umani bisogni sociali. l<'Or:ò!e, perchè il partito socialista vuole, e s'ingegna di affrettare, una trasformazione sociale che renderà impossibile quello sperpero di energie umane e natu– r:tli, dovrit disinteressarsi delle agitazioni (li quegli operai per la difes,i del salario e l'elevamento del loro tenore di \'ita? ! Anche quanclo s'agitarono i rerrovieri, vi fu chi du• bitò l.'he si <IO\'essero aiutare; JJCrchè 1 dicevano, l'an• mento delle loro mercedi, gravando sullo Stato, si riper– coterebbe, colle imposte, sulla. massa dei consuma.tori e perciò anche sulla classe lavoratrice. i: cosa risaputa ed elementare che l'aumento si11wl– tw1eo e (Jl'lierale del salario produce un aumento nel prez;-;odi costo delle merci, una diminuzione del profitto e della rendita, e quindi una diminuzione nell'impiego dei capitali e del lavoro nelle industrie che soddisfano ai bisogni rlei capita.listi, e un maggiore impiego di ca– pitali e di larnro nelle industrie cho producono merci consumate rlai la\tOratori, i quali aumentano il loro consumo personale in ragione dell'aumentata capacità. cli acquisto. Quest'altalena produce la disoccupazione in alcune industrio e l'abbassamento dei salari degli operai in esse impiegati. Ma spetta all'organizzazione economica dei lavoratori contrasta1·e a questa discesa, e partecipare al maggior J>rofttto ciel capitale negli altri rami, favoriti dallo squilibrio momentaneo della domanda e della offerta. nalogamente, per l'inse~lrn.monto nelle scuole secon– darie, spetta al partito sociali.sta agitare ed agitarsi, pe1·chè il lavoro degli in.segnanti sia retribuito equamente e, insieme, pcrchè In scuola. sia trasformata in modo da corrispondere ai bisogni moderni, e la maggiore spesa venga a gravare sulle classi che ne traggono una ph'1 diretta utilità. o un godimento intellettuale qualsiasi. Per noi non solo sussiste la legittimità dell'agitazione dei professori, ma è dovere del partito porgere loro ogni presidio, sfatando coi ratti la calunnia borghese che il socialismo sia imJ)licitamente contrario alht coltura su– periore e voglia ritornare l'umanità ad una mediocrifa generale. lla v'è un altro aspetto della questione. Nella società borghese la produzione sociale ò plasmata dall'ordina– mento economico, e quindi dal ratto cbe i mezzi di pro– duzione e di scamhio sono di proprietà.della. bo1·ghesia. 1,a produzione delle merci e di ogni oggetto utile non è quindi regolata dai ,•el'i bisogni della collettività, ma es~en,ialmente dai bisogni <lel capitale in cerca di pro• fitto, Per quo~to motivo fondamentale, in regime capi– talista si producono quantità. sempre maggiori di merci di lusso, la classe sogr.cetta aumenta di continuo, e i bbmgni dei grandi capitalisti si eston,1000 in mille e 'Jtrane guise. Sa1·ebbe forse dunque da rifiutare il nostro aiuto ai lavoratol'i impiegati nella produzione degli oggetti di lusso, di esclusivo consumo dei capitalisti, e alla orga– nizzazione della classe soggetta, per lo specio'Jo pretesto che in regime socialista la produzione sarà diversamente e più utilmente regolata?! Ala le ideo di Arturo r~abriola non sembrano più salde in questo, che in molti altri 11rgo1uenti. Dalla critica feroce dell'edonismo nella persona del Panta.leoni, passò a vele spiegate nel ca.m1>0doll'Economia. pura; dalla concezione di nn collettivismo pnrziale conciliantesi col

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