Critica Sociale - Anno XIII - n. 16 - 16 agosto 1903

252 CRITICA SOCIALE RIFORME "CONQUISTATE,, Riforme conquistate e riforme stramxtte - ecco (salvo In.maggiore o minoro proprictfi dei vocaholi, il cui significtito verrà prccisundosi nel seguito cli questo n,rticolo) i termini ultimi dello. contesa che - al punto cli maturità in cui Pha condotta il re– cente discorso di Filippo 'J'urati - balzano 0\'identi a gli occhi di ognuno, quali limiti cli differenziazione recisa delle due tendenze insorte nel seno del partito socialista italiano. Precisiamo subito il primo di questi termini 1>er iscrupolo di chiarezza. Riforme co11quistate: esse non vengono attuato so non in quanto il proletariato è convinto della loro utilità ccl è giunto a quel grado della sua evoluzione economica, intellettuale o mornlc che gli dà forza d'imporle, necessità cli us,nle, interesse di conser– varlo. A questa sola condizione un qualunque cambia– mento - sancito dalle leggi o consacrato nel costume - che avvenga nei rapporti rra i lavoratori e lo Stato, fra i lavoratori e i ca1>itaJisti, è una riforma co11quislata, cioè acquisita definitivamente al patri– monio cli diritti e di guarentigie che, nelJ'àmbito oslilc della società borghese, il proletariato aduna sfaldando scheggia a scheggia. il granito del pri\'i– legio capitalistico, e se ne vale non tanto come be– neficio in sè, quanto come un vanta~gio strategico per combattere il nemico da una posizione migliore, con minore spreco d'energia e maggiore probabilità cli vittoria. finale. Non solo; ma, nello sforzo cosciente e costante por la conquista graduale delle riformo coordinate al fine ultimo della sua completa omanci1,azione eco– nomica, il proletariato addestra sè stesso alresercizio futuro del suo integrale diritto in una. società di eguali e cli liberi; crea le competenze tecniche per la gestione diretta della produzione e del potere; eh1bora in sè gli elementi della nuova morale, spo– gliandosi a poco a poco, insensibilmente, delle abi– tudini di egoismo e cli viole11za,contratte a tra\'erso tnnte generazioni nella ferrea necessità della. lotta per la vita; appa1·ecchia, insonuna, la materia umana, Pltomonovus 1>er il futuro assetto sociale. Ancora: un'azione socialista di riforme così intesa nllontnna sempre pili la necessità cli ricorrere alla violenza da una parte e dull'altra, disarma le resi– stenze disperate, dissipa. le irragionevoli paure, por– tando la guerra da gli uomini alle cose; purga. le volontà dall 1 illusione metafh1icn che la felicità umana sia la. conquista d'un giorno d'ira popolare, tra\'Ol· gente dalle fondamenta ai fastigi l'edificio antico del privilegio e della menzogna. Perchè il socialismo, compagni, 1>rima cli vederlo realizzato intorno a noi, dO\'J'emo pur farlo dentro cli noi. I~ questa sarà la faticn. piì', lungR e malage– vole: ce ne avvediamo ora. . . . Riassumendo, possiamo sintetizzare il metodo so– cialistn delle riforme in quei:lti due principi, di cui iJ secondo non è che il corollario del primo: a) le riforme non si concepiscono divelte dalle condizioni storiche in cui si devono realizzare i b) le riforme non sono tali se non presuppon· gono un a corrispondente capaciti\ di usarle nel {JrO– lebuia.to. E qui tornerebbe opportuno addurre l'esempio pratico di IE'ggi recenti elio rimasero lettcm morta, o perchè manca\'ano le condizioni di fatto indispen• sabili alla loro a1>plicazione integrale - come quella sul lavoro delle donne e dei f.l.nciulli - o perchè il proletariato non se1>pe valersene, come quella sui prolnviri. [I processo storico, per cui si realizza una riforma d'interesse proletario e di carattere legislativo, passa per differenti fasi. La necessiti\ di essa deve prinm farsi sentire in modo urgente e improrog::1bile agli interessati; e questa ò la,voce stci:lsa delle cose che parli~ piì'l forte cli trecento ora.tori in trecento co– mizi. Oli interessati raccol1?ono questa voce, In.por– tano nelle organizzazioni clcllt~ loro classe, la discu– tono nei loro gioroali, precisando i limiti cli ciò che ess,~ reclama: ne commirrnrano la portata allo sforzo collettivo cli cui la classe ò capace per imporla e al ma.cimum. di riforme che la costituzione ca1>italistica delln società, in quel dato momento e in quel de– terminato senso, comporta, senza pregiudicare alla evoluzione naturale delle sue forme, che devono esatll'ire storicamente il loro còmpito nell'interesso st.esso del proletariato. In una parnla, per ogni riforma che si vuol con– quistare ò indispensabile porsi prima queste tre dornanclc, a cui si deve poter rispondere affermati– vamente: 1;, essa utile? ,:: essa sentita? È essa con– seguibile? Posta la questione in questi termini nel seno stesso della classe interessata ad ottenere la riforma, quando la grande maggioranza dei suoi com1>onenti (1) ne ri– conosca. l'utilità. e l'urgenut improrogabile non solo, ma siasi messa anche d'accorcio sui limiti e su la portata di essa, in modo da prc"eclerne tutte le possibili conseguenze per sò e per gli altri, allora o allora soltanto incomincia il vero ltworo diretto a forzar In mano al potere puhblko per indurlo a dar sanzione di legge alla riforma, che qua. e là. l'élite della. classe, secondata da qualche capitalista intel– ligente, avrà già messo in vigore in via d'esperi– mento('). Duplice è in questo momento l'azione diretta ad ottenere la. legge riformatrice: la propaganda nella opinione pubblica e I1azione 1>arhunentare. Da una parte sono ancora gli interessati che, dall'iÌmbito chiuso delle loro organizzazioni e dei loro giornali, portano in pubblico la questione per crearle l'am– biente favorevole, perchò - come ogni riforma ha. il suo proprio clima storico - così deve anche farsi un ambiento psichico, vincendo le abitudini mentnli cli coloro che per forza d'inerzia non ,,eclono il mu– tamento operatosi nelle cose, nò i nuovi mpporti che questo mutamento determina. fra gPincliYidui, nè la conseguente necessità di dare a questi rap(>orti la sanziono gillridica del (lOtere sovrano. E a questo punto ben vengano i trecento comizi, vengnno - come in Inghilterra e in Austria - le imJ>ressionanti dimostrazioni operaie, che, coll'impo– nenza ciel numern e del contegno, richiamino l'ut– tcnziono dei poteri pubblici sulla loro causa. e vincano le ultime resistenze del misoneismo conservatore e dell'egoismo capitalistico. 11, {Jucsta la fase risolutiva della conquista, cli cui i rappresentanti ciel proleta• rif~to in Parlamento sono incaricati di ottenere la iscrizione nelle tavole delln legge . ( 1) \'C!l'lfllSI hl JKlStllla. (') I.a lellera della legge non lntorvlono te non a unelre l'obbll– gfllorlelà J)er tutti tll un r11ttoc11e ù Jl'IÌInellll cosclenia del plù e che le privato energie hanno gli\ tradotto, In tutto o In 11arte, dal dominio dN1e Idee In quello della rentt,\. Cosl è delle più umili r1· formo, rosl enrà del eocl11Hsmo, Il <1unlo 91 realizzerà 111 fatto - sia 11urrr,1111111cnt1trl:une11to - prhnil che Il 11ro1otnr1atostasi lm!)a<lron1to rtc1 potoro J)ubUllco od 1lbb1a(lato snn1.1on.) giuridica al r,1tto com• 1111110. i: evidente, do110ciò, In C01068a\c 1t\\111onodi cui ru ,·1tt1m11En– r!ro •·erri, quando <111alclleanno ra 11redlcova a 8\'ndenza flBsa u11 es11ertrne11todi re~lme soclol!,/lto nel Belgio, 11erIl Bolo rutto che I soelttllltl Hrebbero dl\·ent11t1 rn11girtora111.anel Parlamento; come ae por raro 11socialismo bastano decrc1arlo o la lettera della leggo 1we&10la ,·1rtì1 taumaturgica di creare euo le condizioni Btorlche del 1oclall&mo, I suol uomini, I auol costumi e la sua morale.

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