Critica Sociale - Anno XIII - n. 15 - 1 agosto 1903

CRITICA SOCIALE 239 le vere Cooperative di lavoro legate dalla coopera– zione sociale; ed accoglieranno tutta la popolazione abile al lavoro, perchè ciascuno, lavorando a turno e con lieve o piacevole fatica, possa. soddisfare i bi– sogni dell'individuo secondo le esigenze continuo della vita. 20. - Con lo sviluppo clelle società civili, lo Stato va assumendo funzioni nuove e più numerosc 1 di– rette, colla produzione e distribuzione collettive della ricchezza, ad assicurare la vita di tutti i cittadini. Gli interessi indi\·iduali 1 amalgamandosi nel cr0giuolo dei bisogni crescenti, diventano collettivi ed allar– gano la sfera dell'Amministrazione sociale o dello Stato. Nello stesso tempo, le funzioni attuali dello Stato, dirette a garcntire i monopolii privati degli strumenti di produzione e scambio, vanno sparendo 1 finchè lo Stato, non retto più da autorità politiche, diventerà un semplice, quanto vasto, organismo am– ministrativo, diretto e controllato dagli stessi inte– ress;tti. La pubblica amministrazione, con Io nuove e pili ampie funzioni, si viene dift'eren,;,ianclo in or– ganismi distinti; e cessa, di conseguen,;,a, di essere fine a sè stessa o la espressione d'interessi di mino– ranze dominanti, per divenire la emanazione degli interessi collettivi. Prima lo Stato fu intromettente con vincoli e re– golamenti a favore di una classe o di una corpora– zione; poi venne il regime 1ibcralc 1 in cui la legge è apparentemente imparziaJe, ma lascia di fatto i deboli all'arbitrio dei forti; ora si vuole che lo Stato integri Je funzioni manchevoli degli individui flut. tuanti nel mare sociale, anzi si sostituisca addirit– tura agli individui quando essi sono impotenti a soddisfare ciascuno per sè gli accresciuti bisogni. Lo Stato mette così la potente opera. sua neUa sistema– zione del lavoro sociale, solo quando è spi11to dagli interessi dei consumatori insoddisfatti dalla produ– zione con le vecchie forme dello individualismo eco– nomico. Esso, assumendo tali nuovi attributi, vien designando le principali linee dei nuovi rapporti sociali intravist.i dal socialismo. Il Comune, che è la cellula fondamentale dello Stato, risente pii1 davvicino i nuovi bisogni che s'im– pongono e il dovere cli soddisfarli. Acl esso è dato di preparare la comunità. socialista. Esso, secondo la nota definizione del Chambcrlain, deve concepirsi come una grande impresa cooperativa, in cui ogni cittadino è azionista 1 cd "i cui dividendi consistono nella migliorata salute, nel crescente benessere, nella ricrea,done e nella felicità della intera cittadinanza ,,. Nel dolce suolo natio, dove vibL"a piì1 potente il vecchio sentimento cli patria 1 il Comune, che il no– stro popolo con sapiente intuito chiama la Comune ftggiungenclovi l'appellativo cli madre, sarà. la fami– glia sociale, nel cui grembo ogni cittadino trovi i mezzi del vivere civile. Oggi il dolce suolo uatìo, invaso dal parassitismo, è fuggito dai suoi figli, come fosse terra appestata. La gloriosa municipalità. del mondo greco-romano e della rinascenza italiana ha pure in seno l'embrione di un mon<l.onuovo, nel quale ad essa sarà affidato il potere costituente ed organizzatore della produ– zione e distribuzione dei beni necessari alla vita dell'uomo. La politica del lavoro si esplica princi– palmente nella conquista del Comune da parte ciel proletariato socialista. Sulle porte dei Comuni affrancati dal dominio feu– dale si sarebbe potuto scrivere Libertas; il !Iunici– pio socialista porterà. scritto: Tutti per uno ed uno per tutti. $ CAMMAREUI SCUHTI. te a C no B1arco FRA LIBRI E RIVISTE L'Ol'(lltnizza,zione operaia,( llevueSocialiste, giugno 1903). Ì!; l'argomento d'un discorso di :'ifillerand all'Università popolaro del Sobborgo S. Antonio u La cooperazione delle idee ,,. li modo piìl comune 1 che si offre agli operai per stu– diare o difendere i loro interessi professionali, è il Sin– dacato, retto dalla legge 21 marzo 18S4. llasta che i fondatori presentino gli statuti e i nomi degli ammini– stratori e direttori alla mairie 1 e, se in Parigi, a.Ila pre– fettura della Senna. 'Essi rlevono essere francc<iie g-odere dei diritti civili. JI Sindacato può stare in giudizio; può acquistare immobili con le quote degli associa.ti, ma solo gli immobili necessari alle sue riunioni, alla sua 1Jiblio– teca1a' suoi interessi e studi professionali; può costituire Casse speciali di mutuo soccorso e 1>.ensioni, e creare Uf– fici dì collocamento. Recentemente una nuova circolare ministeriale invitò i Procura.tori generali a tJrovocaro la dissoluzione dei Sindacati di cantonieri costituiti in virH, della legge del JSS4, e a far conoscere nel medesimo tempo ai loro amministratori, cho essi possono formare validamtrnte un'associazione nuova 1 conforme agli a:-t.icoliI e 2 della legge 1° luglio 1'301.Checchè sia della legalità. di questa. circolare, ei;sa mostra che procedimenti nuovi sono messi a disposizione dei lavoratori. J,a. legge ciel 1901permette loro dì formare tre cate– gorie di associazioni. La prima è legale, ma impotente, sprovvista d'ogni capacità giuridica. La.seconda differisce dal Sindacato in ciò, che non può ricevere a titolo grn• tuito i questo diritto non appartiene che alla terza cate– goria1 le cui associazioni, quando sono riconosciute dì utilita pubblica, godono d'una ca1,acHà.completa, mentre il Sindacato può, senza autorizzazione, rice\·ere doni e legati. Per creare Uffici cli collocamento devono fare In. dichiarazione degli Statuti e dei nomi come sopra si disse, ma non ò piìt fatta alcuna condizione rli nazio– nalitì~o di diritti civili e il campo delFAssociazione non ha lìmiti 1 mentre il Sindacato si limitava allo studio e alla difesa degli interessi professionali. i\lillerand parla poi di altri due suoi progetti deposti con Waldeck-Rousseau come ministro del Commercio e ripresi da lui come deputato all'inizio della nuova legi– slatura. ]I primo ha per oggetto di estendere la capa– cità dei SindaMti e di dare alla legge del 1S84le san– zioni riconosciute legittime e necessarie. Al Sindacato spetterebbe senza limiti la capacità d'acquistare e pos• sedere a titolo oneroso o gratuito beni mobili od immo– bili e, sotto certe condizioni, potrebbe fare atti di com– mercio. A tal uopo si potrebbe giustaporre al Sindacato una Societ,\ commerciale. Se il Sindacato vuol fare ope– razioni commerciali non sarà necessario, per ognuno dei suoi membri, di sottoscrivere un'azione e di ver.-mrnoil decimoi il Sindacato, che è una persona civile, J)otrà. essere proprietario ilella totalità dello azioni e gli am– ministratori della Società commerciale non sarauno te– nuti ad essere individualmente azionisti; l'assemblea sociale sarà formata da mandatari delegati dal Sindacato. Contro il pericolo che il Sindacato perda. di vista i suoi scoJJi essenziali - studio e difesa degli interessi professionali - c1è il rimedio nella natura delle cose: il bisogno stesso automaticamente susciterebbe un Sin– dacato pili fedele.Ma non c'è da preoccupari'-lencquando si vede la Cooperativa vetraria. di Albi sposare gli inte– ressi materiali propri alla più diligente cura dC'gli in– teressi generali del ))roletariato. Anche le Unioni di Sindacati possono sta,re in giudizio e acquistare e possedere gli immobili necessarii al loro funzionamento. li padrone che si sarà rifiutato di occu– pare nn operaio sindacato, perchè tale, o il Sindacato che avrà boicottato un padrone per altri motivi che non siaro quelli dell'osservanza dei patti di laYoro e delle lega-i connesse saranno passivi d'un'azione per risarci– mento di danni. li secondo progetto è quello inesattamente chiamato dell 1 arbitrato obbligatorio (1). 11suo scopo essenziale ò (•) Ricordiamo cJ1Onoi dommo a suo temJ>O larghissima contou.a di c111esto1>rogetto, 1iu\.J\.Jllca11do e commentando Mnche la Hclaz!ono dcll'allorn ministro )!lllcran<I (Ci·tUc(I Socw1e, HIOr, pag. 215, z::;o, 21 l O 50{)). (Nof(I d~/l(I CRITICA).

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