Critica Sociale - Anno XIII - n. 4 - 16 febbraio 1903

Critica Sociale fl/ VIST.ll QU/Nt)JCIN.llLE DEL SOCI.IIUSMO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE- MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno Xlii - N. 4. Non si venlle a num.eri sepcu-ati. Milano, 16 febbraio 1903. SOMMARIO Attualità. 1f 11(180 al- Cltopah-(t (LA CRITICA SOCIAU:). La teo,·w ca/(18tl'0/1Clt ,1ella (Jlft81'011e mt,·WLOIUltt (G,\RZJA CASSOJ.A). l'l'08tOlle la 1JOlemica tl'itl'ell (lng. AXGP.1.0 ÙldOD~:o). Studi sociologlcl. 1/lfalkl e /. ti·alfaU a, commerci-O: co11cl11si-011I-e proposte (ATTll,10 C>.81ATI (l LUIGI ED.AUDI). - La J)~rezi.011e rbprmde (LA CRITICA SOCIA!.!;). I,eglslazio11t co11tro Ili 11WUll'ia: I. lt cl1inil10 (li Stato; 11, mspost– zion• per dlml1111irt le cause dtll<t 111a/arit1; 111. J,eogt sulle bo- 11l{lclle; IV. Abtf<t:Loui, /,11 IOc(11/t(Ì d/, 111(1{{/l'/,(f (Prof. A:-ot:1.0 Ct:LJ.I), S-Ocil1Us1110 e mrli,clerlcflU8mo: \'I. f,e COll{Jrt{Ja::kmi. i,~ I/alta (Au:s– SA:.-nno SCIIIA\'I), f,a 11uz:adria uet ,use{/110 dt lt{J{Je sul co,1/raltl aorm·i,i,: 11. La 111ez– zadi-ta lii jJ!"(l//,C(/ {H:Dt:RICO )IAlltONI). Fllosofla, lettera.tura e varietà. ,.,.,, I,i.ùri e mvi-ste: l,a t.mdem:a at mo,wpollo neuu swu UuiU - J/organlz:azio11e dei maestrt di. sc11olt111egH Slatt U11ltt (<1. c.) J/ naso di Cleopatra Le tendenze sono. Non sono. Imola, direnandosi a ncg-arlc 1 no dimostrò l'esistenza. Non c'erano; ma il Congresso, che le negò, le ha create. La tendenza compressn, soppressa, è pii'1 viva di prima. Le ten– denze tendono a. formarsi. Le tendenze tendono a svanire. Non erano, non sono, ma snranno. La scis• ~ione del partito ò procra.stina.tn, ma inevitabile. Darà nuO\'C armi agli sconfitti il furore della ri– ,,incito. ]~: un controllo benefico; una emulazione provvidenziale. Differenziazione, leggo di sviluppo, fonte cli sviluppo. 1la.lattia di crescenza. Esuberanza d! energie. ~nemia; polt_rone1;ia;para)isi_. Alterco riato< è contro ·gli intellettuali e per ( .. \'iceversa. Domandatene piuttosto al sano istinto pratico dei contadini. I rurali non contano nUlla. Il ,proleta– riato ne ha semplicemente piene le tasche . .1 1 : la ro– vina, lo sfacelo, il disastro del socialismo. Così doveva essere. Colosso dal piede di creta. Una. bazzecola da nulla. Divisi fra loro, ma compatti contro il nemico. Coltellate nella schiena., occorrendo, ma, nel partito, cordialità. sopra tutto! Di queste amene controversie si dilettò, per u11 tempo, il partito nostro, e vi si sbizzarril'Ono anche intorno, a corto di preoccupazioni pilt urgenti, i giornali e i partiti della borghesia. Ciascuno ehbe la sua diagnosi, e non sempre quella di domani fu quella. di ieri. Anche noi, come no?, ebbimo la nostra opinione. Non negammo, proprio, lo tendenze, latissimo sensu.i 1na alle tendenze ricusammo ogni ragione cliessere. Le ostilità sono un conto: non si negano, quando si spet'imcntano acute sulla propria pelle; le tendenze però sono un conto tutto diverso. Al disopra dei dispal'Cri, dei temperamenti, dello circostanze fcm- 1otecn lJ 10 01;1rcc minilmente mutabili, sta l'unità sostanziale dell'idea, stanno i socialisti senza aggettivi, ed una tendenza sola: il socialismo! Un'opinione come un'altra; forse mono peggio cli un'altra. H.ivoluzionarii, riformisti, intransigenti, li avevamo visti alle prese - e alle riprese. Erano quei medesimi sempre, da una parte e dall'altra; ma si scambiavano il posto, come nei lancieri. Bisognava, per distinguerli, vedere chi fosse alla testa. Una sera i 1·evolution11ai1'es più fieri e più autentici scalmana• vansi a propugnare il gingillo innocente di una Cooperativa di consumo. Conciossiachè, si capisce, gli " addomesticati ,, non la vole~ano. - 'l'utta,yia, come opinaYano i realisti delle ,,ecchie filosofie, i nomi fanno le cose. A furia cli credersi dispeptico, chi digeriva le pietre, rece il consommé; si sognano le verberazioni, e ci si desta colle stimmate. 'l'utto ciò era venuto assai naturalmente. Esser molti insieme e lungo tempo, è cosa che fastidisce: e le schiere troppo fitte non si varca.no facil– mente. A coloro, cui meglio lusinga esser primi in un villaggio che secondi in Roma, giovò di svento– lare una pl·opria bandiera. Era. la medesima ban– diera, ma drappe11ata in a.Itocon altro gesto. E tutte le rivalità, tutte le impotenze, tutte le azioni e i sentimenti inconfessabili potevano aggrapparsi super– bamente a quell'asta, avvolgersi in quel drappo de• corosamente. Così le brevi cagioni generano gli effetti prolissi. " Se il naso di Cleopatra - giurava Pascal - fosse stato più corto, la storia universale cangiava faccia anche lei. ,, A I postutto, era un giuoco di fan– ciulli, e chi invitò a quello spasso, siamo giusti, non imaginava che potesse tornare in tristi da.uni. Ora però si constata; ed è tempo di recitare il confiteor. Ci eravamo allarmati che potessero essere due le tendenze. Oggi siamo ridotti a questo ramma• rico: ci contenteremmo che ve ne fosse almeno una! L\1..vevamo accennato, coi clbvuti riguardi, anche ad Imola: per esistere delle tendenze, converrebbe preesi– stesse una dottrina dentro le teste, accettata dagli uni, combattuta o criticata. dagli altri. Questa manca, al partito, in Italia; forse per conservarsi originale e libero da preconcetti. Ma, pur senza dottrina, rima– neva un campo: l'azione. Or bene, son tre anni <lacchè il partito sociaJista in Italia può correre, a suo agio, la cavallina. Si mormora che perfino il Governo gli ammicchi del– l'occhio. Dopo avergli stretti i polsi con manette d'ogni calibro, la borghesia s'è stancata: prendi - gli ha detto, come Gesi1 al para.litico - il tuo let– tuccio, e cammina. Il partito.... vi si mise dentro. Sca1nbio di prendere il letto stùle spalle, fu il letto che lo prese sul dorso. Vi sta bene e vi russa." Caro m'è il sonno.... ,, Da tre anni i problemi di riforme passano rasente ai riform1sti; i problemi cli rivoluzione urtano nello gomita i rivoluzionari i; ma nessuno che pensi a fer· marne uno pel colletto. Transigenti ed intransigenti qualchevolta si adunano ancorn, per misurarsi a vi-

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