Critica Sociale - Anno XII - n. 20 - 16 ottobre 1902

CRITICA SOCIALE 307 dànno la mano. Dunque il socialismo può andar a dormire. Questa è rmusione rin.ffonnata, di recente, in Italia. Essa ebbe delle sorelle in tutte lo na;doni del mondo, ma 1 dopo aver provata l'ebbrezza di un nu– golo di adoratori, divennero zitelle inacidite nella solitudine sconsolata. Non ci sarebbe nulla di gravo se essa si cimentasse anche da noi - un'altra volta - colla realtà. Ma c'è un guaio: l'illusione non è il patrimonio isolato di un uomo, ma sta per pro• sentarsi alla vita nella veste di una legge; onde è bene che la si guardi arditamente in faccia. La nuova legge. Lit le~ge fu proposta) tni l'aspettazione e il plauso di quasi tutta la Camera. Aveva, conto firme o poco meno: troppo non è vero·? li successo deriv~t,•a da questo: costava poco e facevi~ fare una splendida fi. gura, come certi abiti completi dei fratelli Bocconi. Om ò gi;'1.allo stato di Relazione, leggermente modific11ta ch1lla sua primitiva. forma. 1\lla riapertura del Parlumcnto sarà a.ppro\'ata, senzit fiatare. Luz– zatti conterà u11successo di pilt e il popolo italiano una legge sociale di (Jllelle di parata. Da. che concetti po.rte, quali diritti afferma, quali doveri impone, quali vie nuove apre a noi t,utti ·t l•~cco, iu hreve, il suo riassunto: Le Casse (li risJJariuio, i MOntidi Pietà, le Opere Pie, le /IJIJJrese (li assicurazioni, con speciali mo– dalW1, sono autorizzate a illlpicgarc una parto delle somme disponibili in prestiti per la costruzione e l'acquisto di case IJOIJOlari.Questi prestiti dovrnnno essere guarentiti o non dar luogo che a un deter– minato interesse, che - colle prescrizioni della legge - non ilrriven't al cinque per cento. J prestiti non possono essere fatti a privati citta– dini, nrn solo a Societùcooperative legalme1ite costi• tuite, che sifrno organizzate o proonlinnte allo scopo di costrurre, vendere o atlittaro caso popolari e che non oltrepassino certi limiti nei cli\'icle11cli ai soci e - in c.-1sodi scioglimento - non diano ai soci che un quinto in pili del capitale versato. Lo medesime facolfa sono esteso alle t:locictìi.cli mutuo soccorso. Le case costrutte possono essere affittate o ven– dute. li compratore dm'e pa,1nirlc a rnte, e in queste devono· essere compresi: et) l'intere:;:;e e una quota di ammortamento, oppure b) l'interesse e 111, quota cli assicunrnione alla vita, corrispondente al prezzo della casa 1 contratta o con la Cassa 1uaionale di vrevideuza o con Societùanoni1ile che si assoggettino a. uorme speciali. n numero delle quote annuali non può essere superiore a trenta. ],e facilitazioni fiscali sono di due ordini: ridu– zione al quarto di tutte le tasse di registro, bollo, circolazione, ecc.; esenzione ()mldriennale dalle im– poste erari11li, 1>rovinciali e comunali sui fu.bbricati. Alcuni :ll't,icoli riguardano la vendita della casa da parte del comprntore, la risoluzione clel contratto in caso di inadempimento dei patti, ed illtri ,,inco\i di ganrniia per le Società costruttrici e gli acqui– sitori. L'esenzione quadriennale è estesa. alle case co– strutto dagli indust.riali e ,•endute ai loro operai ed ai cost.rnttori di case run1lì. [ vincoli piì1 gnwi: pili sel'i, pili i11~0111brn11ti sono riservati ai .:\[unicipi. Essi dornno: 1° dimostrare il rnale bisogno di costrnrre case popolari; 2° garantire l'interesse e l'ammortamento sulle SO\'l'imposte e gli alti-i tributi; ;{ 0 comput11re nel prezzo delle pigioni il frutto del capitale, le spese cli riparazione e ma– nutenzione, le imposte, le spese di assicurazione, Je svalutazioni pel cleperimento 1 gli sfitti, ecc:, e in cambio 1tpprofitt.cranno nnch·c~si clelh1 esenzione quadriennale. 10 ec:i lJlno B,arro La successione legittima non va oltre il sesto grado di parentela. In mancanza di parenti oltre il sesto grado, la casa va alla Cassa, Nazionale cli pre– videnza. Così parlano - in rnpido riassunto - i 22 arti– coli della nuova. Legge. Speranze e realtà. JI progetto di legge, gli studi preparatorii di Luz– zatti e elci suoi amici sono preordinati a questa fìnalifa: coltivare nel modo pili intensivo la pianti– cella dell'operaio piccolo proprietario di casa. Che 1n·oba1Jilità.di riuscita. ha questo tentati\•O? tJualc contributo positivo può portare alla soluzione del problema. gravissimo delle abitm,ioni opcraio:-1 La risposta stft nella potenzialità. ecouomic,1. del prolctr11'iuto. l'n altri termini, la ricerca non può ri• volgcr:si che su <1uesto quesito: può il nostro prole– tariato permettersi il lusso di comperarsi una casa, per quanto modesta? )Jessa così, nettamente, la. domanda. la risposta non è dubbia. Essa scaturisce claJla vita palpitante di ogni giorno, e clel resto è cout.enuta tutta. intoni nello studio di iuclaginc che lo stesso Luzzatti ha accompagnato al suo progetto di legge. . Egli aveva indagato in 105 Comuni - trn piccoli, mcdi e grandi - quale fosse il bisogno cli abitazioni operaie, quanto fosse il costo di costruzione e in che misura computato il prezzo di affitto. li bisogno risultò grave cd imminente, il costo oscillante tra 50U e 1000 lire per ogni ambiente, secondo le loca· liti'•, il prezzo di atUtto oscillante tr,t il minimo di 25 franchi annui e il massimo di 2 lti per Yano. )IHggior luce nella questione ci nvrebbe dato sa pero quanti rnni h.-1,in media, ogni famigli;i operaia. Ad ogni modo - siccome lct 1;wggior 1Xll'ie degli overai virn in una od al piì1 in duo camerette - ù facile fare il computo della. spesa complessiva, di allitto di og11i f'amiglitt operaia. Accettiamo, come sono, lo cifro racco1te dal Luz– zatti e dividiamole in parecchio serie,, por far ris~d– tare le varie gradazioni di prezzo delle abiti.1zioni operaie. Dall'inchiesta fatta per 105 Comuni, si so1N avuti questi risultati: I" atlitti inforiori a !J. 25 per vanv all'anuo ne:;suno ·• 0 pari a ., ::!3 7 Comuni 3" eia L. :!5 a ,, .w 38 -1° ., •IOtl ,, 50 25 5" .,50a,, IO J5 no ,, 75 a ,, lOO -I 7° ~ 1 00 ill pi Ù 6 95 Comuui dieci Comuni che mancano 11011 hanno dat.o ri· sposto in proposito. Se si pigliano per base le quote che gli operai dovrebbero pagare ogni anno, secondo il progetto Luzzatti o co111pag11i, si ha che, nel HO per cento dei Comuni a cui fu estesa l'inchiesta, gli 01>erai Yer– rcbbero a pagare molto cli piìi cli quello che pagano attualmente, e quindi si troverebbero costretti it 1·i• nunciflre senz'altro ai benefìzii del sogno luzzattiR110 e della legge. Chi ora paga 25 lire d'affitto all'anno, o 50 o, al massilllo, 100 non potrà - stnuclo fermi i salarii e i preizi attuali delle sussistenze -· quadrup1icare o solo raddoppiare Patlitto, perchè, se lo potesse, anche ora. trnvcrelJbe a sua disposizione, nella maggior parte delle città e elci Comuni, alloggi sani e decenti. A questa conclusione, che ci è offel'ta dai dati cli Luzzatti e dei suoi, si può arrivare 11nchepeL·altrA Yin, solo che si cerchi qual è il rapporto tra il pr<'zzo di aflìtto e il snlnrio rncclio cleg'li operni.

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