Critica Sociale - Anno XII - n. 13-14 - luglio 1902

CRITICA SOCIALE 211 ciono, formano come i 1rnnti, legati da ftlamenii inelastici 1 del vasto sistema di forze da cui risulta l'equilibrio sociale. E il socialismo dovrà cessare, anche per tal ri– spetto, presto o tardi, di ragionare in base ad argomenti, la cui premessa maggiore sia sempre la societi\. ~ Ci sono delle asserzioni che u1fano cosiffatta.mente nella disposizione e nella intuizione ormai accertata del nostro intelletto, che qualunque r.:igionamento è vano per farle entrare nel cen•ello, e c'ò bisogno d'una lunga elaborazione mentale per accoglierle. ,, Queste parole appunto scriveva Gre[Jal"io contro le conclusioni delle mie vedute sulla cooperazione. [,a mia affermazione non poteva infatti non apparire strana - date le fonne prewilenti di coltura nel partito socialista. Affermare che la Cooperativa dcbl>a diventare la form,i piì1 importante di funzione del partito socia~ lista, ~ siccome quella che non oppone pii, un programma rwvenirislico, ma un fatto concreto , 11 significa urtare le conslietudini mentali per cui noi siamo indotti a con– trapporre alPentità capitalistica una cntitii nuova. La Cooperntiva è l'azienclfL volgare, che, per dippit\ fino :t che resta nello anfrattuosità 'economiche presenti, deve molto attingere dalle orliosc leggi capitalistiche. È: la socirfù invece che de,·o pronuuciare la parola decish'a, prendendo nelle sue mani la gran massa dei mezzi di produzione. ( 1 ) Questa è la nostra inveterata concezione. E ogni altro giudizio '" desta meraviglia nei lettori, anche in quelli che pii, si mostrano favorevoli all'azione cooperatirn ,,. Ma la meraviglia di G1'P{/Oho, ineYitabile per le ragioni ora esposte, se accusa il contrasto con la forma sempre J)it1 prevnlente di colt.ura fuori il mondo socialistico propriamente detto, mostra d'altro lato come sia assni utile un movimeuto, a cui vado modestamente colla.bo• rancio, inteso a reintegrare i ·principii essenziali del so– cialismo coi teoremi stessi delPJ~conomia. officiale. Che cosa è mai la società, se non appunto il complesso degli indh,idui, e che cosa è mai la sua attività. se non l'attività. degli individui, quantunque, JJer legge appunto di com– binazione, restino notevolmente accresciute le energie ... ociali in una ra.(!ione 1Jiì1 alta della somma degli in– dividui? I mezzi di produzione non possono entrare in pos• sesso della società - che è un ente astratto - se non nttra., 1 erso le entità concrete, gli individui. Nè i mezzi di produzione sono qualche cosa di stabile. Essi, tutt'al contrario, " scorrono " come direbbe Era– clito; si distruggono e si rinnovano perennemente. Quando si parla di socializzazione di mezzi di J)roduzione, si dice uua verità soltanto O..J)J>rossimativa.Oli attrezzi, le materie prime, le nu1.cchine, ecc., esistenti in società, ..:ono inghiottiti continuamente in uno o piì1 cicli di pro– duzione. È una mo,·s immorlalis di rorme e di materie. Uno studio economico dell'evoluzione sociale deve dunque rivolgersi all'attività.economica nel suo esercizio, e non ai suoi t.ransitorii prodotti. Ma l'atth 1 itii economica risalo all'individuo, il quale soggiace a leggi tipiche di endomonia e di egoismo. Dunque lasocializzn.zione della proprieb'L de\'C piuttosto intendersi come spost.amento dei rapporti sociali da una forma economica di attività (capitalistica) verso un 1nltrn forma piì1 conforme all'in– terefise volgare dell'individuo, che, per le considerazioni da me svolte noi succitato articolo, si appalesn. in una prima empirica manifestazione nel cooperativismo. Sissignore: la Coo1)erath•a, appunto perchè è uno sforzo empirico cli individui associati a raggiungcl'c una somma cli godimenti maggiori di quelli cho loro non offra la fabbrica.' capitalistica, è economicamente il solo visi• bile ponte di passaggio verso quella socia/.iuazio11e, che non può essere se uon l'eftètto <l,ell'attività. degli individui aventi omogenici interessi a stabilirla (classe opel'aia). Gi-eyario si scandalizza perchè in tal caso la socielù ci fa una bruttl.i figura. ì\fa, io non conosco la signora Società, so non nttraver.:;o gli individui e i loro aggruppnmenti d'interessi che formano lo classi. r~,i so– cieth non ha corpo nè spirito. I:: se voi vi provat~ a presentarmela, vi garantisco che non potrete presentar• mela che attraverso quello Stato moderno, che è poi sempre il LO\'iathano di !-lobbes. E allora invece di farmi trovare al cospetto d'una bella signora, mi procurate il poco gradito incontro di. ... un carabiniere. Non ra niente, vi scuso .... e passiamo oltre. (Continua). Eirnlùo L>:o:iE. FRANCESCO MEHRING DODICI ANNI DILEGGI ECCEZIONALI. Elegante volume di circa :lOO pngino a L. 3. I nostri abbonati, che sono in reyola colf' Am111i11isl ro zio11e, potranno averlo a L. 2. lnviare l'importo al nostro Urflcio. GLI SCIOPERI E LAPRODUZIONE V. lN l'l'ALIA. Come netYli nitri due paesi latini, poichè fu con– quistat.a in°fa.tto una relativa. liberti\ an.che i~1 Italia si è verificato un numero grande eh sc1opcn 1 e tra essi non pochi furono perduti proprio per la insuf– ficiente prcpa.razione dei lavora.tori. Ma pii1 mpidamente cli quanto c'era da aspettarsi son venuti i rimedi e gli insegnamenti. Da un lato, il Congresso dei contadini, tenutosi sul finire del 1901 a Bologna, stabiliva che nessuna (1) Questo <11eo In sosrnnzn. Greum·io, quando vroc1amn la 11cccss1tfl LefTa possa fare sciopero senza averne preventiva– (11 mnndnrc dt 1rnrlpassonnc pi-ccoie npp1teazlon1 eoo1,erntl\·e. J'edu• me~lte avvisato il Coniitato centrale, che si risen·a cnzlonosoc1a11stn, l)Crohè 11n."orntor.1 sa111>hrno \>cnooheIn sot,1Z1,011 e 1 ~i osa.minare le domande e le condizioni in cui lo «et proùlemc, 81,. 11elln cot1etu1>Jzzaz,011uleW11·lcche:za. Cl sl1U110. t. . . d vrcbbc ~·wer IUO"'O· clall'nltro nel pro- Hso11to 1iarndlgma1oen.1e eheeontrA1>1)011e nllosehemaeonere1011e11n.SCIO))CI O O , . . . . . " ' I ' . ft ·to 80eietitborgliesoJ)rcsente108ciiemn wn,1e (o \iuantowcaic !J d'una gramma cieli ~ff1c10 .mu11,1,c1~ale del avoro ~s I lii soc1iu1zzflzlone 1111pree18al)11e, ratta !)Oropera dt questo 1neocrc1011ccl~l Com.une d.1 13rcsc1.a (I 1st.1tu.to ? nato .. 111?1 to, ;1~a oe 118 ex maclll,w che ò la soe1e1iì, quan(IO, Rilimò!non sia por01,erR CIÒ 11011mped1sce agli operai d1 fai prOl}l10 11me 0 l10 c1o110 sti\io,coi suoieserciti e eo1suol cnnnonl. E so un een·cllo, delJe intenzioni dei suoi promotori), si stabilisce che srornlto<Il11uoslll agnttìa ... fflntnstleR, 81mettoun J)O' 11, consldcrnro si debbano raccogliere notizie statistiche sul mcr– p,•ofe8t1io11a1me1lfe 11l)t1ssagg10 eoncrcto,~111 tcm:mo oe1 ratti, <1 11 1- cato del lavoro a!Piutcrno e all'estero, iniziare in– l'11itna1e sistema di ror~emonopo11st1e110 d'el'Onom111, l\d u1 1 sistcnm chieste sulle condizioni dell'industria e de,ll'agricol– <11 llbertìae 01ugu11g111rnzl\ oco,10m1ea, 110\·o raro I conti con 111 ori• tura studiare i salari dC"'li operai le cause degli ~!a:•;:~::~ 1c1co1og111 soc n11st11.. Quanto a mo,1111 cl tro,·o c... pngo scioPeri 8 della disoccupaz'fone. 1 UlC..

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