Critica Sociale - Anno XII - n. 13-14 - luglio 1902

210 CRITICA SOCIALE far stupire i miei ortodossi commilitoni del socialismo italiano. E son ricorso subito ad un noto opuscolo dell1ortodos– sissirno lùwtsky sulla C00))Cra..:ione di consumo, ove a pag. 31 si legge un periodo, che, per mia maggiore mor– tiflcazione, pare un testo che io n.bbia plagiato, tanto 80miglia ad una fedele pamfra~i. " Presto o lanli,, - il ca.so vuole che il periodo di Kautskr cominci proprio con i miei due sentenziosi ax– verbii - " in tutti i 1mesi il movimento coopera.tivo è chiamato a svolgere una parte,jmportante nella lotta enutnCìJ>atrice della classe operai[~.,, Alto là! La parnfra.si non potC\'O. essere più• verbale. Se il J)l\rtito socia.lista ò la forza concreta che esplica appunto " la lotta emancipatrice della classe operaia" (1) o il mo,,imento cooperativo, a giudizio del difensore del i;ocialismo trarlizionale contro ogni eresia, ò destinato a s,,otgere un/l sempre più grande funzione in questa lotta, ò chiaro come lil luce del sole che il partito so– cialista dovrà. dedica.re gran parte della sua. a.tth•ità, a fianco alle altre forme di organizzazione politica e sin– dacale, alla forma cooperativa. Ciò che fu pili tardi rico– nosciuto nel Congresso di H;111110\'er. Questo principio non suscitò alcuna meraviglia a quel tempo; a.nzi, come dico l'istesso Ka.utskr in J>0lemica col Bernr,tein: " neppure una. voce si elevò nel partito contro questo modo di vedere ". .Ma.lo stupore. di Greyario io credo nasca da. osserva• zioni e so1mitutto da impressioni che vanno al di là del concetto da lui Rtesso riferito. Ciò che pi1'1deve averlo colpito è l'affermazione eia me ratta della virtualifa ri– costruttiva che avrebbe l'ordinamento coopera.tivistico di fronte a.I capibtlismo im1>era11te. Chi abbia segt•ito il mio scritto ( 2 ) deve essere rimasto colpito, se non convinto, dall'intimo legame organico con cui ho avvinto il movimento sindacale al coopera– tivistico, facendoli entrambi discendere eia un'unica legge economica. Con una veduta - che non mi consta. sia in altri - ho atteso a. dimostrare: 1° che lei lotto di clctsse trO\'a la spie,!lazione scientifica completa. nello stesse promesse economiche <lella economia orflciale; 2" che questa lott,i di classe - in quanto è funzione economica necessaria del presente equilibrio delle fon– damentali categorie di produzione e di scambio - si maniresta nella sua intima necessit:'i, <i) come forma ne– gativa, tendente a stabilire l'equilibrio tra. lavoro e capitale (resistenza operahL) 1 b) come forma positiva, tendente a identificare nel subbietto economico gli agenti della procluzione (Cooperative di produzione). 1 1; sa.r:\ bene, per dare una esatta formulazione al prin– cipio che qui si discute, rifar1rn brevemente la prova. (1) Non è 111r11trl<Incrociere elio a,·tuarW nb!Jlt, 1111bì1t1. - come pur– trOJ)l)O Ò tl.CCIHIUiO n pnrocclll - lt\ sug{l'CStlOnO (\C\h\ lnfhrnnzn <101- l'nzlOIH) Pl\rl11.111cnt11ro del nostro 1111r11to, fluo nl l)Unto di rnv1·!gnro In e.ssn In 11rl110\1mlcC pl/1 CllllllOllte nuuilfcst111.lo110 (léll'llttlvllA 11oc\11lls1ndel prolctnrlato costltullo In pnrilto (Il clnssc. La forma J)lll tnuglt:JIIC O J)lil J)r08811ll!l llCI l)C1181CroIIOclnllSlfl è l'lmJ)08MlU6• monto del pubblico potere 11cr os<:rcll,uc oitr(wcno 111 dil/(lf1wa proll!tm·W (concezione nncorn 1·h•n noi JllÙ) 111 rl\'OLuzlono del r11J)pOril ~oclnll 11rcsc11tl. Orn, 11ucsto c11uncln10 11011 ~ che ln cs11rcss1one l1m– <le11zù11e dclln consldcrnzlonc cl'1111 sol lnto <lelln concroiil ntth·ltiì del 11nrt!to: <1ucll11 11011110a.l'uò dnrs1, e lo nmmettorò 1101 11ogulto di qucsrn 11ssal utl\o dlecunlouo - <101111 (1ua10 ,·1HI0 r!conoscento al mio contrulldltforc - che lii ml11nlfornrnz10110 sin a sun voltn 1•,111,11ovu espressione ft11de11.:M1/e II oul adduce 111 oons1<1er11z1011c dell'Altro h1to I 11eeessnrlo dcll'nttlvltà <101 1111rflto: l'oeonomlco. 1 {I) Rtsbft11:a t rooptrt1li.vJsmo. - li S/lcJll/181110, fase. \'I. Bib 1otecnCJ1no B1arcc Nei ,,ari articoli che sono venuto pubblicando su questa Rivista, ho atteso a. J)rO\'fl.reche quella opposizione, in cui ò rima.sto finora il socialismo teorico con l'.Econorilia, ò destinata, nella necessaria evoluzione scientifica, a scompa.rire. La prima e profonda. ra.gione di dissidio tra l'Economia politica wevalente e n:conomiti marxista sbi nell'ammissione o nella esclusione delle lcgiii natu– rali. La scuola positiva e la scuola storica negano Fesi• stenza delle leggi natura.li in società: e siccome l'Eco– nomia. pura ò tutta dedotta da alcune premesse, postulate per leggi costanti e tipiche, lii generaliti\ dei socialisti ritiene, come si esprimeva recentemente il rerri 1 che • essa shl una nuova specie di metafisica. Invece il con• cetto di legge natura.le in IO!JicoJ)urn è inespugnabile. Ogni campo della realfa giace sotto leggi naturali ipo– tetiche, appunto perchò dappertutto vi sono uniformità cosbu,ti che accusano un ortlino tipico. A chi potrebbe ,,enire in mente, per virtì, di senso intuitivo, che le foglio cosparse su di 1111 all.iero, così confuse e mesco– late1 siano soggette ad una legge di ordino costaute? f•: pertanto ogni albero è floggetto costantemente alla legge botanica della flllotassi. I~ il caso dell'albero è quello di tutti gli nitri esseri \'iventi, i quali esprimono quasi sempre un complesso cli ordini tipici di renomeni, che si ripercuotono poi nell'azione della loro masM. L'uomo ha anch'esso molteplici uniformifa costanti e tipiche da cui ò governata la sua condotta e la sua \'Olòntà. E, in Economia, queste uniformità 1felle svariate forme di coesistenza. e di successione, ii manifestano in modo tipico nella condotta. economica, la quale ò pog– ~iat!l sulle leggi della sensibilità. dell'uomo, produttrici del calcolo edonistico. Non si ha quindi ra.gione di far pompa di tr0J)J)a sicurezza. soiontifl.ca nell'affermare In. inesistenza delle leggi naturali per la soeietìt - o specialmente per l'E– conomia. . . . 11 socialismo dovrà. riscattarsi dagli indirizzi sociolo– gisti, fatui e vaghi, imperanti noi secolo scorso, e de\·e cominciare nd orienta.re te sue basi teoriche verso le scienze uaturali ed esatte, delle quali a.J)punto l'Eco– uomia si presentiL come una J>nrticolare applicazione, ai nostri tempi. Mentre, affetti da questa specie di pregiudizio socio– loi:ico, noi siamo andati poi passato riconoscendo ogni realità. all'ente colletth'o, veniva.mo trascurando comple– ta.mente l'indivicluo, che pure è e restii il J)rimum 111ove11s di ogni movimento dell'aggregato sociale. La. reazione s ~lut.a.re è cominciata in Germa.nia, contro il falso indi– rizzo sociologico che f:tce,,,i della società una specie di essere per sè stante. Questo J)regiudizio adduceva alle abenazioni di Comte che adorava nella societìt il suo Gnuut' étre, la nuorn dcifa per la. quale scrisse un libro di preghiere, oppure adduce,,a alle esagera.:ioni di Schii.ffle (imperdouahile traviatore delle nostre menti giovinette!) che, dotando di vita la società, con una forza spiritica. da raccomandare agli entusiasmi di Ga11- clolh1, trasforma le ferro,•ie nelle vene, le merci nel sangue, le Banche nel cuore di questo immane vivente che è la societ.ì1, che giìt Proodhon aveva portato a battesimo col nome di Prometeo. Ora la coltura si va spogliando di questi asceti.<1111i intellettuali, e l'individuo, unit.\ reale e concreta dell'e• sistenza sociale, detronizzato per tanto tempo, viene ri– condotto alla. sua effettiva importanza. E l'Economia J)0litica piglia le mosse dagli individui, i quali, nelle leggi naturali economiche a. cui soggìao-

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