Critica Sociale - Anno XII - n. 9 - 1 maggio 1902

B1 142 CRl'fICA SOCIALE L'insegnante elementare e lascuola Sull'11rgomonto già ri1>ctutamonto tmttato nella OrUica, Sociale, l'amico e collega nostro on. Emilio J>inchin ci invia - graditissima - la seguente nota: Allo ossenazioni che seguirono nella Critica Sociale - N. 5-G- l'articolo intitolltto: La personalit(ì giuridica tlell'i11.9egmmleleme11tllre rispose il Congresso di Bologna. r~ostatuto che esso npprovb contiene una disposizione che sembrerebbe suggerita, ove non l'avesse preceduta, dalla nota della Critica Socfale. Del resto, chi ba qualche pratica di maestri e di scuole non ignora che le 1>rcoccupnzioni sull'inctole e sull'avvenire delPinsegnamonto ranno parte di quel lie– vito in cui fermentano i rnncori e i malcontenti dei llHlt}Stri. J migliori di essi, o sono in assai maggior 1rn– moro di quello che si J)Onsi 1 nffrontono disagi, incontrnno sMriflci, lottano con sindnci, assessori, delegati di vigi– lflnza, SOJ)rintendenti, talora - J)ur trOJlJ)O!- anche con i~J)ettori, J>er rimediare allo deficienze che essi ricono– scono. f.; J)rOprio Yero? Codesti maestri non hanno di mìrn che i loro diritti? Anzi tutto, ammesso che i diritti loro siano contrastati o cliscor.osciuti, il torto non snrebbe grnve )faneando di pcr11onnlità. giuridica, 0 1 almeno, essendo questa l\.'lsni vngn e 8oggetta all'arbitrio; mancando di dignità eco– nomica, ò assai naturale che es.-;Ipensino a rivendicare gli elementi costitutivi della ,•ita, J)rimn di volgere I loro sror:,d a sviluJ)p arln. :Mn b asta dare unn corsa. ai giornali scolastici ed osserva.re il fon·oro con cui, nelle riunioni magistrali, si a ccolgono le idee di progresso circa la scuola, J)Cr convincersi cho il corpo magi:itrnlo hn. della. sua missione un concetto assai più elo,•ato e complot.o di quel che sin 1>rossocoloro ai quali s11etta Il\ rosJ)onsabilità. morale o sociale degli istituti di istru– zione primaria. I maestri 01>orano in un ambiente ostile od av,·erso; eppure, so mai associazioni proressionnli seppero occuparsi del flne morale della professione, le magistrali possono averno il vanto. Citerò uno dogli ultimi Congressi, quello di Venozin dell'estate scorso, il programma del quale era in gran parte consacrato allo condizioni della scuola ed alle innovazioni da introdursi nell'insegniimento. 1 doveri cli classe, siccome si esprime giudiziosamente la Critica, &ci<tle, sono imJ)licitnmcnto ricouosciuti nello rivendicazioni dei maestri. 11 guaio si ò che essi va1rno oltre la classe. La legge cloll'lstru;,;ione obbligatoria è lettera morta. Che cos a.ra la cla,rtse dei padri di rami(.:!'lia? Lo scuoio sono indecenti e antigieniche. Che cosa ra la clasu dei padri di famiglia? ~: non è da dire che non slasi mai notata un'insurre– zione di maestri per denunciare eodeda obbrobriosa condizione di cose. Anzi, l'insurrezione ò 1>ermanentc 1 mn essa si spezza contro l'inerzia cli chtsse che circonda di indifferenza, se non di ostilità, la scuola. Da alcuni anni solamente ò possibile rnrsi udire, so non ascoltare, e l'agitazione e la resistenza dei maestri cresceranno, se ad essa prenderanno J)artc le cln.ssi cui In scuola. 1>romette mi~liori o pii', soddisrneenti J)rospot– th•e. l•:sso ttnoril, tranne J)Oeho ecee;r,ionì, hanno lii– sciato In.scuola nelPisolamento, e i maestri combatte– rono soli. La lotta non può, in condizioni simili, uscire dalln cerchia angusta di a.spirazioni Immediate e modeste, e gli amici tiella sc,wla, eho vengono in soccorso ~ono nncor trOPJ>OsoYcnti trattati dtt ,•i$liOnario da frammet– tenti J)Orchò il loro concorso giovi. 1>orò 1 non apJ)ena l'opinione 1mbblica accenna a mi– gliorare, ceco una piit larg,l aziono ed una coscienza piì1 balda. Chi \'ive in me1.zoni maestri e conosce l'animo loro ò e01ninto di tro,•arli sempre pronti ai nobili scopi ed alle buone iniziatiYe. Mn essi, 1>ii1di tutti i prores- :,\~•1:,~~Li1~il':eJ~j~s8~~:~mlT:~~~;:s~~s~~ro nzi ne, se non iu i: do,,ero nostro il crearlo, o J)Oi conserrnrlo, o poi eiteuderlo. EMll,10 PH.CIIIA. Abbonamento cumulativo Critica sociale ed Avanti/ anno L. 2:1, se– mestre L. :10,50. ot G1 o 81c n o FRA LIBRI E RIVISTE 0 > Como si. elevo e ~-;,1nu) fwrc 11.n(Jfo1•ualc socU.tUsl.a,'I In Ocrmania, non meno che in Jtalia, i socialisti si accorgono che i giornali del Partito non rispondono pie– namente allo continue esigenze del J)ubblico, cho vuol trovare nel suo giornale le notizie di tutto il mondo, vuole passare un'ora ))ineevolmente, e vuole sentir l'eco della pubblica opinione in tutto le <1ucstioni del giorno. A queste esigenze ne1>pure la stnmpa socialista tedesca, specialmeute quella di pro\'incia, ri'iJJOnde, e Julian Borchardt nella. Neue Zeit (1I aprile) ne cerca le ca.use e i rimedi. I,a. stam1>a borghese conta pnreechi decenni cli pra• tica e dispone cli un personale numeroso e specializzato nelle varie rubriche; invece la stamJ)n. socialista ha ap))cna un decennio di storia. o dispone cli un personale ristrettissimo, talchè in qualche giornale di provincia due e talvolta un solo.redattoro devono fare tutto il giornale. ]!lontre alla stamJ)a borghese tutto serve, mettiamo, per rare l'articolo di rondo 1 slechò il criterio direttivo di ))nrecehi giornali ò quello di dare al pubblico quel che Ri prevede o si intravede ))Ossa piacergli, i giornali socialisti hanno invece ben altro còmpito da adempire per la ))ropaganda delle idee, e disp011~ono di assai mi nori mezzi finanziari della stam))a borghese. Ora, per allargare la cerchia elci lettori, i giornali so• eia.listi debbono essere non solo J)ortn,·oee della politica socialista., ma debbono a.llargare o I\J)J>rorondire le co– gnizioni socinliste, e SO))ratutto dobllono essere interes– sa11ti dal J)rineiJiio alla fin e . .Ma pur troppo, spesso, i redatl.ol' i di giornali socialisti son gente impronisatl\ che conosce J)Oco la 1>arte teo– rica, e niente affatto In parte pratica di liii giornale. E raramente essi possono contare sulla collaborazione ne– cessaria per rare un buon giornale, J)erchò i compagni hanno il preconcetto che basti nominare il redattore J)erehè il giornale sia fatto, o ritengono che l'aggiun• gore dei collaboratori significhi gettar ,•in. del denaro per comodo del redattore. E: quello amministrazioni, che pur ,·Odono l'utilità. dei collaboratori, temono che In spc.-;a di qualche soldo di J>il'1 faccia diminuire il numero dei .sostenitori del giornale. Ci doHebbe quindi cssoro in ogni giornale una. somma preventivata n. esclusiva. dis))Osizlono della Redazione. Questo tende n. stabilire l',\ssociazione della stam1m opo• raia, o ciò già. sj ra. io c1ualcho giornale. Un'altra difficoltà è la scarsità di collR.boratori adntti. Chi fa la parte politica, costretto a occuparsi anche del resto, deve r~r male n.&1chequella, e malissimo In cronaca locale, che nessun giornnle socialista offre degua di esser letta. Si ò creduto di riparare con articoli pub– blicati contemporaneamente in vari giornali, ma si è visto ))Oi che gli inconvenienti non erano minori da un nitro lato, 11er In diversità dei paesi, del pubblico, dello questioni, che esigono articoli speciali cd adatti. Dati quindi i nuo,,i o crescenti bisogni dell a. stampa del nostro J)artito, conviene, nota l'autore, che venia.mo educando le rorze che ci abbisognano all'uo1>0. r,:questa. educazione deve essere teorica. o prnticn, perchè il còm• pito dei redattori è quello di adattare In. teoria. alla pratica. Innanzitutto occ(trre una buona coltura generale nella lingua, nP.lle scienze naturali, nella storia, nell'economia, qualcosa in fllosofla, in arte o in letteratura, eppoi una 11roronda conoscenza del le teorie socialiste, della storia del secolo decimonono, llella storia del Partito, e ciel movimento operaio. (1) Net numeN> 1•as1ato di questa rullrlo11, nona 1ltall11\ca del voli ,och1ll&ll, 11er una svista, non vennero 11ul!llllcat1 I voti raoooltl 111 llllll1\ 110110 otezlonl del giugno 1000. i: lmpoutb1le dare la stalltllCI\ e11aURdol \'Otl porehè, dAh\ l'I\I• lunza del pnrtlll 1>01101ar1, ò l!on dlftlollo 1ecr11erc I voti aehletta– mente aoe1a11atld!lgll altri re1111l!l!IICAnl o radicali. Atl ogni modo le atatlsUcho cho furono nllOrA pubblicate oselllano fra un minimo di 17&.oooe un mAUlmo di 21~.su. Comun(111eSia, Il progreuo è 1ilùChi'\f1T'ltle111e: nel 189SI voli furono 20.000; IICI189:-.,76.St.9; nel 1891, HS.60'!; nel 1900 Intorno a 200.000. "·

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