Critica Sociale - Anno XII - n. 8 - 16 aprile 1902

CRITICASOCIALE 117 ma~gioro partecipazione nei guadagni delle aziende ag-ricolc, dappoi che quesli guadagni accennano ora it ~Alirc. :\[a. ecco che spunta qui la seconda. questione, flUClla dei limiti massimi a cui lo richieste della classe lavoratrice debbono ar1·cstnrsi. 11 principale criterio, che dovrebbe dtlrci qui, se non la misura csath1, almeno la scnsa1;io11c del limite, donobbc C'sscro,qucllo di non isterilire la produzione 1rnziO• nnlc. 1,: c,•idente infatti che lo condizioni per lo svi– luppo della. societ;\ socialista. non possono mai astrarre dnllc condizioni d'intensitiì o di diffusione della pro· cluzione capitalista. Ma questo, che dovrebbe essere il principale cri– terio, cede, nelle contingenze pmtichc, davanti ad un altro, che riguarda direttamente i vantaggi della classe lavoratrice. Secondo questo criterio, il limite delle richieste deve essere comr.1isurnto aJla neces– sitò. di non spingere il capitnle a diminuire troppo la mnno d'opern. fnfatti, se Je preteso ùei Ja.voratori sono di tal natura da consigliare i proprietari a so– stituire cli colpo la macchina all'uomo, o la coltura a prato alhi coltura a cercali, nllorn il rnntaggio, ot– tenuto og~i, sarà frustrato domani. .Xell'industria, questo criterio ha una importanza. molto minore che non nclragricoltura. Nella 1>rodu– zionc industriale quasi sempre la pressione dei lavo– ratori genern un progresso nellii tecnica della pro– duzione; e anche se qualche volta giunge a rovinare un'industria mal solida, subito la massa instabile e fluttuante elci proletill'iato industrialo trova nuovi impieghi in industrio nuove e proficue. :Nell'agricol– tura invoco, l'arresto della produzione per l'adozione cli colture me110 reclditive, oppure la sostituzione rapida della macchina all'uomo, 11011 solo non segnano un aumento di ricchezza, ma reagiscono violentemente sul problema demografico, costringendo a clisoccupa– :doni dolorose, ad emigrazioni in massa, a miserie pili acute. rl movimento del proletariato rurale devo dunque s,•ol"'ersi fra questi due poli: chiedere una maggiore l>Rrt'ècipazioncai profitti,quando questi si dimostrano, per chiari segni, in aumento; contenern la misurn dello richieste in modo da non suscitare una vasta e brusca contra1.ione nell'impiego della mano d'opera, rendendo così possibile lo sfollamento graduale dello campagne, sincrono all'introdursi deHa macchina nei processi produttivi. Si è, il movimento del 1>roletarhtto agricolo d'Italia, insJ)irato sem1>rea questi duo principii fondamentali? . .. In una questione così dclicab, no\ non pretendiamo nrnnznrc delle ris1loste generiche. JJer potere essere csntti bisognerebbe conoscere lo condizioni dell'agri· coltura e le varie e complesse richieste del proletn• riato in tutte le plaghe dovo si ò svolta la. contesa fra capitalo e lavoro; cognizioni queste che non si possono avere senza lunghe inchieste o pazienti eia,. borazioni di dati. i\fa fermandoci al i\fonto, 1 1100, noi 1>ossiamoassi• curar~ che il movimento del proletariato agricolo non ha in quella. plaga oltre1,assati quei confini, oltre i quali esso è destinato ad una. sicura sconfitta. Nel )[antovano - e noi l'abbiamo dimostrato insieme al Vczznni in (lUesta stessa Hivista - l'agricoltura hn, 1wgli ultimi Yent'iumi, rnggiunto u~1 progresso notevole. l~ mentre, da un lato, la maggiore produf;.. tivih\ delle terre, l'estendersi delle colture piì1 pro– ficue l'adozione di criteri razionali, amncntarnno i guacI'agni delle aziende rurali; clnll'nltro, i dazi pro– tettivi innalz,wano artificialmente il prezzo del grano, e In legge per la perequazione fondiaria si dimo– stmva, al momento delh\ snn. attuazione, una legge di sgravio, :Ma mentre aumentavano i redditi dell'agricoltura 1 non numcntanmo del 1mri i salari. Le condizioni dei lavoratori, e specie di certe categorie, erano rimaste prossochò immobili in mezzo al rapido e,•olversi della produzione: all'ascesa del reddito non aveva tenuto dietro l'ascesa del salario. Bisogna,•a dunque ristabilire l'equilibrio. La quota, che il salario percepi,'tl sul prodotto lordo della terrn, essendo discesa al disotto <lei normale, bisognava ri– condurla alle proporzioni r,reccdenti. Le rngioni eco– nomiche del movimento sono tutto in questo fatto semplicissimo. Assai di recente il prof. lfosè-Dari ha tentato cli clirnostrnre la fallacia delle opinioni mie e del Vez• 1.flni intorno al movimento agrario del ~lautovano ( 1 ). Ma egli, nella. J>reoccupaziono di dimostrare la im• 1>ossibilit-à per l'agricoltura di accogliere tutte le richieste delle Leghe, ha dimenticato di confuta.re questo che noi asseriamo, oRsorvistato cio è uno squi– librio fra jl progredire della produttivitìt e del rcd– clit.o e l'immobilità elci salario. Del resto, coloro, che reputano una colossale illu– sione i l movimen to delle nulsse rurali, non hanno che da ossernl.re certi contratti colonici dell'alta Lombar dia. Yedra nno che questi patti, che hanno legato alla terra, di padre i11figlio, parecchie gene– razioni di uomini, non hanno risentito alcuna in• flucnza dallo vicende esteriori. Fuori, il reddito ca.– pit:ilistico ha attraversato giomi lieti e giorni tristi, ha subìto inasprimenti o alleviamenti d'imposto, ha patito l'urto della concorrenza o ha poi ottenuto il riparo formidabile ciel dazio, senza che i1 laVoratoro partecipasse a questo alternarsi di cose. Questi anzi, spesso, ha subìta la raflica della tempesta, senza godere poi il ritorno del sole. Ebbene, la classe la ,•oratrice de11e campagne non ha. oggi diritto di seguire, come l'ombra il corpo, le vicende ciel reddito agricolo? R mentre da per tutto il sRggio del profitto tende a scendere, così che por csem1>io in Inghilterra poro un lauto investimento quelJo del 3 per cento, debl>0no la rendita e il pro– fitto terriero sfuggire ii questa le gge, obbli gando ad una. immobilit.\ dolorosa coloro che fatica.no a crearli~ Certo che questo movimento at tuale, il quale, in fondo, si riduce a. rendere clastico il sala.rio così da 1>otcrseguire le dilatazioni del reddito, deve essere contenuto entro confini precisi. Come abbiamo eletto precedentemente, la misura delle richieste non deve determinare un brusco cd improvviso arresto 1101· l'impiego della mano d'o1>era. Se questo arresto do– vesse essere troppo ral>ido 1 neppure l'organizzazione dei lavoratori potrebbe impedire che la disoccupa• zione recasse i suoi effetti deleteri sul saggio del salario. Bisogna che le organiz1.a1.ioni dei la.voratori non solo ai preoccupino di non determinare un imprO\'• "iso mutamento delle colture od nna rapida sostitu– zione della. macchina al lavoro umano, ma provve– dano anche a sfollare le campagne perchè, mano mano che cotesti fenomeni andranno avverandosi, la disoccupazione non venga. ad un tratto a distruggere le con(luiste ]ente e faticose. E poichè purtroppo nelle 1novincie della valle ciel Po non accennano a sorgere industrie potenti, e poichò i lavori delle Bonifiche non potranno durare a lungo, ò bene pensare alla emigrnzionc oltroceanica (i). Tutto questo, certo, non si f\Ccorda. coi facilismi di molta. gente, la quale crede sul scrio che, per rag– giungere la socializzazione della terra., basti chiedere ogni unno un nuovo rialzo delle mercedi. Costoro (IJ Nlfonn(I ,ociole del 1° 111!\rzo. (') Qu('ttO conslgllo 11 1)eMa glll di mctter,1 In aituiu:tone " Uoll• nella, dovo molle fAJnlgllo 11:umol'almcgnxlonc di Rllbandonarc 11, oro patria per procurare una e1111en1A migliore ac('llOrochr rt'slano.

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