Critica Sociale - Anno XII - n. 8 - 16 aprile 1902

126 CRITICA SOCIALE voro e nella stessa. Magistrale milanese (che indisse anche quest'anno un ciclo di conrerenze sulla. scuola), iion languì mai, benchè poco curato dal 1mbblicoi il ren'ore delle iniziative riformatrici. Naturale che, nc!Pattuale seconda fase dell'agitazione, i maestri - anche per potersi dedicare esclusivamente alla scuola - chiedano anzitutto un po' 1>ii.1di cibo (quando si pensa che, in una .MHano, i maestri e le maestre assistenti, per sei, sette ore di ingrato lavoro, ricevono, e per anni, in onta alla legge, L. 75 e L. 52!), un po' pilt di giustizia nei concorsi e di stabilità nella carriera, riforme cui ba.sta qualcl1e tenue ritocco di re– golamento. E chi vorrà rimproverarli 1 ad esempio, se chiedono una diretta rappresentanza nel Jironte Pensioni, formato coi loro quattrini (gli operai l'hn.nno pure nella Cassa <li previdQnzn.), e ai vecchi maestri una pensione un po' JJiù che di 38 centesimi al giorno? Chi li con– daunerà. se ormai non mendicheranno i miglioramenti, ma, dai ~unicipii e dal Governo, li esigeranno come un dlt·ìtto? Si assi.curi l'egregio Mastropaolo che noi nò rim– proveriamo, nò condanniamo, anzi plaudiamo con lui. rngli (la cui lettera ci fu forza riassumere per motivi di spazio), e il signor Emidio Agostinoni in un buon articolo del Bollettino della Magistrale mi– Umese, spiegano per quali naturalissime cagioni l'agita.zione per la. riforma delle scuole non abbia avuto, nella scarsa importanza clei Congressi, nella debolezza. delle Associazioni magistrali isolate, nel– l'apatia, nella disunione e nello spirito semplicistico cli molti maestri, tutto quel rigoglio e quell'eco che merita.va ; o ammett.0110ht necessità. di rinvigorirla e di fare che l'agitazione por il miglioramento dello condizioni dei ma.estri sia con essa intrecciata in– scindibilmente. Benissimo! Noi non dicemmo, nò vo.– Jommo dir altro: e, poichò si ò d'accordo sul fondo, a che pro darsi l'aria. di polemizzare? LA CRITICA. .Aùl>iinuo in doposìto il liworo, già d1l noi o da tutt11 la titumJ>a così favorovolmonto annunziato, dol dottor 1\1w1,1>0 Nom,Y.sG111: Viola2ioni di legge (slndi sociflli), contoncnte: Una pilginn d'igiono, ] I la\·ot·o doi fanciulli, Coso bancarie, Coso giudiziuric, Lo Statuto o lo vioJur.ioni do' suoi pri11cipii fo11d11- 111011fali, Vecchi od innùili rd lnvoro, Cnrità presento o c:nità futum, Lo cooporntivo, I probiviri, Ynrin, Uose agrarie, J,n istrnzionc, Hofoziono acoli1sticn, I sottufficiali in congedo o i loro diritti, Coso ferroviario, Infortuni sul lavoro, llurocrazin, Coudizioni g-oncrnli, Elementi tli tnlticu, Conclusione. Volume di 18•1 pagine, presso la Critim Socfole, T,. 2,50. FRA LIBRI E 1'?.IVISTE La, c1·isi, elette serve e la, tNtsforma,::ione llella, fa.- 111.i!Jlia,. I uostri lettori riconteranno lo studio accurato e acuto del Uachi sulla servii. Ad esso si l'iconnette intimamc11te la questione dei domestici che preoccupa le padrone di casa di Parigi, Lione, Bruxelles 1 ,rienn:l, J3erlino e spe• cialmente degli St.ati Uniti, per la difficoltà di trovare donne che vogliano adattarsi all'ufficio di cuoche, came– riere, ecc. Negli Stati Uniti, per quanto i salnri siano cresciuti dal\ 1 89 al f!00 da 63,25 a (Hl 1 G2 per le cameriere, da 90 a 93 per le cuoche e così via, vi è sem1H·e una grande scarsifa di donne di servizio. Quelle che son già a servizio tendono a spccializzal'si 1 cosicchò una donna che scn•e a,tavoh~ non vuole adem– piere ad altro ufficio che quello. Quello che nncora non servono preferiscono entrare nei mngazziHi come impie– gate. t; ciò l)Cruna ragione semplicissima: pcrchè amano Bib 1otecaC,1noB1arco quella libertà e quelle ore di svago che le padrone concedono brontolando una volta la settimana nel po– meriggio della domenica. Una signora del Messico, do,,e le donne si pagano 20 franchi e dormono in terra, propone un trust di pa– drone per ribassare i salari. Dal canto loro le serve di Monett nel Missuri si sono unite in Lega di resistenza con queste condizioni da imporre ai padroni: nessuna ;;:~ti:t~~r~C~~~J:O v::it: 1 /::eo 1 Jrl):;;~ec1~\~~ J 0;0:~~;;·~ della domenica, nessun obbligo di rispondere al campa– nello d'ingresso il giorno di bucato se in casa vi è una donna sol~ di servizio, salario minimo 12 franchi e 50. Da notarsi che tutte lo se1·vc inscritte nella Lega tro– vano posto. Noi Far West si cominciano a sostituire gli uomini - i disoccupati, i déclassés -~ alle donne nelle faccende di casa, A Chicago alcuno signore ))roposero le 8 ore di la~ voro, e infine una a1>posita Società non trova altro ri– medio alla crisi delle serve che quello di far fare loro carriera aprendo scuole di cucina, cli allevamento di bimbi, ecc., con relativi esami e diplomi corrispondenti a pilt elevati salari. Ma anche con ciò, conclude l'autore dell'articolo (lJibUo– tltPque U11it:erselle del marzo 1901) 1 Geol'ge Nestles 'fricho– che, il problema ò ben lungi dall'esser risolto. " J;e (amiftlie mQ(lestesi trornno spi11tesemp,·epdt verso i<, :;~fj/ ~u 1 ~f ::~i~::~{1 it\ 1[ 11~~a!1i ,;\f ~ 1,~~:1ii~ tii (Ì~i 8 i~~1~bi ,~i \~o;· ::)~ 11 ~ c\0111~ comunitìi, dol mhwge cooporati\'O C\'0cato dnll'autoro di Nell'tmno 2000, nppilrc sempre mono chimerico, ., A queste stesse conclusioni venne una scrittrice so· cialista, Lily Braun, in un suo recente articolo sulla trasforma.zione della ,•ita famigliare propria della. bor– ghesia. individualista. Così in tutti i campi le energie, i bisogni e gli im• pulsi economici vengo11Olentamente ma. ineluttabilmcnto trasformando ordinnmenti morali e socia.li . Un J)etcseche decade ed un() che riSQ1·ge. 'l'ra. il pullulare degli articoli su riviste e giornali che cnnt-ano lugubromcnto il decay dcll'Iughiltcrra, qualcuno gfa ne spunti~ che intona. il revit'at dell'isola derelitta ed oppressa, !'.Irlanda. Mentre l'altezzosa dominatrice vede le sue industrie decadere per la.concorrenza esterri, e il suo predominio politico contrastato da un pugno di boeri, il popolo di ngricoltori) che ha chiesto invano per pil1 di mezzo secolo l'home rule, l'rwtonomia, rinasce a nuo,•a vita economica. Un articolista della XorfhAmerican Hewie-1c{gennaio) nota che vi sono oggi iu frlanda 500 sociefa con 50.000 maestri pe1·la. istrur.ione o l'educazione delle classi agricole, 252 Cooperative per la fabbl'icnzione del burro con 3 milioni 5JV.130 lire sterline di vendita nel solo anno 1900. Inoltro vi sono Lmnche agricole, comitati per studiare i bisogni ciel paese, scuole tecniche urbane, istitituti d'incoraggia– mento delle industrie. J I Ministero di a.g1·icoltura spende 25 milioni nll'anno per lo s,•iluppo delle razze, per dif· fondere scuole agr,nie, J)er comJ)ilare statistiohC', )nco– ragginre le industrie dei latticini, }ler 1nevenire IO devastazioni degli insetti, ccc. E i i risultati di questa razionalo preparazione si son visti all'Esposizione di Glasgow <10,•e l'Jrlanda ha esposto le ~ue tele di Ji110 di i,~ompnrabilo ftnezzri, trine, ricami, mobili artistici, prodotti agricoli. " Jl padiglione irlandese, scrive Castone Chiesi nel– l'J•,'mporium (gennaio), ò una vera rivolazione, concorrente, come tutte lo intraprese di qucst-o e di altro genere tentate dal J)atriotismo celtico, nel coi·so del secolo},'. J X, a singolariz,mre l'lrla.nda di fronte all'Jnghilterra ed a dimostrare lo. necessit:\ politica di dal'e ad es!:laordina– menti politici largamente autonomici, i quali siano meglio confacenti colla. sua speciale civiltì,. o non in contrasto costante colle sue organizzazioni industriali e risorse economiche. ,, Forse sari"t appunto questa resurrezione economica elle ridarà. all'Jrlanda il suo posto nel mercato mondialc 1 :ipporterà la prosperità materiale al suo J)Opolo 1, e lo metterà r,osì in coudizìoni di conquista.re quella libertà che un cinquantennio di agitazioni politiche e parla– mentari sono insutlicienti a pr<,cacciargli.

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