Critica Sociale - Anno XII - n. 8 - 16 aprile 1902

CRITICA SOCIALE 127 01,ert1i 01·oani.uatl e voli. soclc,listi. l)uo stati,tiche sugge'Jtive, che, per l'eloquenza dello cifre, non hnnno bisogno di spcciRli commenti, sono quello che riproduclnmo qui sotto. La prima ci dà. il numero dei soci delle Msoci1\'l.ionl di mestiere nei vari pne~l del mondo, l'nltm ci mo~tm i pro!?re;;si dell'idea socinli~t ,, sotto rorma di ,·otl politici, dalla prima ,·ota– zione in eui si reco un'affcr111azio110 socinlistn, all'ultima. l.'una ru toltn dai So::i(l/islisrht .tfom,lsht(le {marzo) e l'altra <hl CiMyM a111lCmmtrv del Canndà; entrambe furono da noi completate e corrette. Do,·c i dati mancano non vuol dire che ivi il movimento fìia nullo, ma che non so no conoscono le eHre. Soci di organi.nazioni Voti ioelalisll di mestiere ----------- Gnm /Jrelll{Jll(t inne 1& O) 1.905.1 IG (189~) (1900) M.000 100.000 (1900} (18G1) (13:IS) (;erma11f(, 99:H3ll 30.000 2.125.000 (fino 10,:0) (18S::.) (1898) Vra11clri 588.8:.12 --uo.ooo 1.000 000 (llno 10:0) (1890) (1900) Slali l. 1 11ili l.614.:?2[) 13.704 140.000 (nno 11001 {18!1!.) (l!IOO) A11stt·in 90.308 90.000 1.000.000 lld9io llt:11) (18'1) (18,S) 8L89G 33-1.[J.00 53.i.324 Italia (ltol) 1111'3) :?62.000 :?0.000 D011imarra (mt>tà 1901) 11111:-1 (18,S) 96.4~3 31{) 32.000 ,';pay,ra <mano Itcnl 111m1 (1901) 32.iiS 7.000 2[).400 (IS!n) (~00) (1896) S, :fz.ur <i M.562 13.MO 36.468 Olall(fti (1001) (19'01) 13.-199 11.625 .~·,·t.:i<i (ltol) Gi.000 I0.000 circn (Jalizi<i (ltol) ~62.000 l'11yhtri<, (1901) 23.tiO:I .'-\Ct·bi<, (1111:1~) 50.000 /Julyariu (I\IOI) 13.30:! (Il/O\) (1801) (1900) NOi'l'('!J/a 20.000 G.OGG i.013 1:11lcooliit1110 e lt dovc,·c tltl t1t>ciallsli. tn scienza. hn. già, stabilito cho l'nbuc;o delle benrndo 1,,plritosoproduco delle \'CrodC\'n.stazioni nel corpo umnno, lo cui conseguenze si ranno c;entiro persino nelle succec;– si\•o J:Cncrnzioni. Emilio \'nndervelde, e-ho dn tempo combatte un:, ,•ern nmpngna contro l'nlcoollsmo, In un suo articolo nelln .\"me 7-tit (tj mnrzo) dimostri\ che la 1>rincipale causa dell'abito nlcoolistico ò hl miseria, e più precisamcnto la catth'a. nbiti1ziono dell'operaio, che Io spinge a. passnr In scrnta o la vacanza nclln bettola, e la durata ecces– sh•n del IR\'Oro, che lo esaurisco ))cr modo che egli h a l'illuAlone cli riacquistare d'un tratto le encr~ie _pcrcl1 ,1.to e-on un bicchiere di grn1>pn o di yin. Però ò notevole quc~to, che il minor consumo di bc– \'nndo alcooliche nelln classe lavoratrice avviene negli :it;~t~.t:,~;rl;im~~ r1~, ;~; 1 t~f 1 :il, d~l~~,n~f,npe~-:h:~~;:. ralo, che ha 1>0h1toragaiungero un regime di vita suffl• cicnte e normale, ha anche migllornto le proprie con• dizioni morali ed intellettuali, per modo che sente il bi~ogno di nitro distrazioni che non siano quelle dello abbrutimento alcoolico. 'l'ra questi duo 111i11immn c'ò una uoto,•olo differenza: l'o1>crnlo,cho ò in buone condizioni, be,·o sempre mono a nrn.noa mano cho lo suo condizioni mlglioro.110; l'operalo, cho sta malc 1 bo,•e di piì1 a mano a ;;~~~~o c~~,i~~~~i"o1n:o~i~~ 1 i::;~~ ~c:li c~~~f~:~~/~\~~~~ai1! di ogni bevitore: "l'oblio della miseria., che egli cerca in fondo al bicchiere, un 1>il1 nito ideale: u la sparizioue delln miseria n• i\ln questo, diremo cosl, programma massimo non di– spensa I socialisti dal J)roseguire un programma minimo direttamente antialcooll.sta. Eppure, osserva Otto Lang in un suo ottimo opuscolo (Die At·bdterschaft uml die All·oholfnrgt, con prornziono di Vlltorio Adler. Yienna, 1902) ,•i sono doi socialisti che a,sumono 1>oserh•oluzion11.•ie, ma che si ,·crgognnno di combattere In passione del bere nei loro comJ)ngni o di J>ropugnnre l'astinenza. Essi r1111no co,l opera :.rcircazlonarin crt nrciborgbesc. Infatti l'abu.,o noi bere ))roduce In sl11Jlldità 1 l:l stupidità rnr– forza lo spirito conservatore; perciò noi dobbiamo com– bnttero Il ,•izio del bere e 1>H1 dolJbiamo combatterlo in quella cla.$SOche noi consideriamo come l'avanguardia nella lotta per il trionro del socialismo. Non basta cul– larsi nelle formulo che l'nlcoollsmo ò una conseguenza del capltnlic;-mo, cho quindi la ,·era lotta contro l'alcolismo ò la lotln contro il capitall<1mo; blc;ognn ,•edere se quello formulo non abbiano qunlcho ,·uoto, cd in tal caso non ò degno ,li un 1>nrtilo rh•oluzionnrio insistere nell'igno– ranza del risultati dello indagini piì1 recenti. La, llOJW(I, <w1e1·icom1, e t'cv<1l11zione cconom.ica. Noi rascicolo del 1° nprilo della Nuo,xi A11tolo[li<t il fisiologo Angelo .Mosso chiudo un suo studio sull' "e<lu• 1:azio11t rltll<idom,a 11~/i Sl<1fll'11iti "' studio che morii.e• rcbbo di esser letto dnlla linrnuca o slombata borghc'Ìin no-ìtra 1 incubatrice di ragazzo ))iene di smancerie e di fal'Ìn dignità, Inutili a sè ed agli altri - tolto il mese della luna di micie. li Mo-.so conòitatn che II ru la rholuzione economica che, conwtutn'Ìi rapidamente, 1>er fatale necessità. pro– du5:,e Il cambiamento ))rorondo nelle condizioni della donna, che ora lutti Ammiriamo negli Stati Uniti .,. I.a steisn ))rcmlnenzn della donna americnnn 1 e il rispetto che hanno por essa gli uomlul !nggil\ si spiegano JlCII· sando nl valore precipuo che ~li nmcricnni danno al ,•aloro iutrln'ìeco di oscni loro simile nel yalutarlo, come J)rodultoro di utilità. Collo s,·iluppo dcll'ìnclustria la donna ht~ trovato lnrghi'Ìsimo campo per occuparsi, e quindi l'amore delln ricchezza !i!pin~ol'uomo nel associarsi la donna in condizione di mn~giore 1>nritù.In compenso In donna cl hn guadagnato mngl{iore libertà, indipendenza, ri– solutezzn nei mo~li,un sentimento pili clc,·nto della propria dlJ:nlt:L o del proprio ,,atore, ronllato sulla produttivi11ì del 1>roprio hworo. liidcalo delle ragazze è, in 1ZCncrnle 1 ;~~~ 1 1\ 1~~1~1 1 ~ 0 ~~10 6 l~n~n~t~~.~nfl~~~~ ::i 1 ~~~or1~1o~i~~, 1 c~t 0 ,~~ av, 1 ocnto o di un ))rorc!!soro d' 11iversità non tro,•a di sdìce\'Olo, como dn. noi, 1: fnl'o la maestra elementare. 1,0 donne americano hanno un ,lisprezzo innato J>er i 1mn•lzi troppo umili, poi quali vi 110110 i negri o gli cmigrnnti 1>iltbisognosi. l•:ssoco1111idcrnno come un'azione immorale il perdere lemJ)o a. fare cose che ese~uiscono meglio le macchino o che possono essere occomplis/iecl by <• v•·ofcsslom,l. L'atth•ità. della donnn nubile è quasi f.COm• 1>nrsn,cd essa, non avendo pili nulla da faro nella c_n~11 guanln fuori cercando un hn1liego nella sua 01>eros1t:,. Nò le occupazioni fuori ili CM t impediscono alle rl\· i:rnzzo di spo'inr~i; • slccomr le donne americaneconsidc• rano mrglio il marito come un camerata ed un compagno di lnvoro 1 che non come uno RIX>'ì0 1 o sono meno facili ad inca1>riccinr-ìi 1 coc;l ,•i ò un com1>enc;o 1 e le ragazze-, twcndo meno pretese, si maritano J>il1facilmente. Como contrnsto due nrticollsti itnlinni si occupano nello stesso rnscicolo dclln. donna italiana. Per le classi ele,•ate la. si~nora Dora Melcgari (I.a U('Cta,<?ità tltll<>s(or20) scrh•e: "L'immcn~a categoria. delle donne, a cui le ricchezze cd il lavoro del marito assicu– rano agi o 1•iaceri, ò 1>11re rec;tin, nnche 1>iì1 degli uomini, allo lilfon.o intellettuale. r,n ,·ergognn d'essere ignornnli non fa loro chinare la te.c;ta: t1i credono degli esseri completi e, sal\'O eccezioni, sarebbero imbarazzato a suhlro un esame di clasRI elementari t " Per gli strati 1>H1bas~I dclii\ societ:i ,~aolucci do' Calboll de,;cri\'O lo strazio cho i;ii f1\ della 1>overa cnrno <lello donne italiane dai negrieri moderni, che lo re– clutnno nel )lozzoziorno come serve, come danzatrici, como modello, come OllCrnie o come mogli, per poi man– da.rio al mercanti di piacere <li 'l'u11isi 1 Ales:::nndrin, Porto Snld in A rricn, di f,onclrn, del centri deliri Francia me• rldlonn.lo o dell'America del Sud. Per questa. ci sono appo-1ito agenzie a Ouno\'a 1 Parigi, Zurigo, Vienna, Trie'lte, l'isola cli Jer,cy. l~~'ICe.c;portnno la carne da ))iaccre Imbarcandola a Ocno\'a, Napoli, Trieste, Am– burgo, Anversa. Per impedire questo commercio in-

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