Critica Sociale - Anno XII - n. 8 - 16 aprile 1902

CRITICA SOCIALE 125 J>roduziono e del l:woro, arrivano, 1>er taluni mezzadri 1 n una vessazione quotidiana o continua. Lo Stato concorre ad aggra, 1 nro questa condizione di cose morcò asprezze fl:scnlì di ogni natura, che il padrone rimbalza il pii1 possibile sul mozzl\dro, lf\cui condizione giul'iclica. ò inoltre fatta deterioro dallo fac:olfa eccezio– nali concesse al padrone, aggravalo alla lor volta. dal– l'azione dei giudici, dalla complicazione e dal costo delle 1>roccdurc. Per tutto ciò il mezzadro ò un ,·ero lavoratore sfrut– tato, Il cui contratto di società dissimula una forma di snlnrio a cottimo e, come tutti i salariati, può ottenere il miglioramento delle J>ropriecondizioni colla resistenza organizzata contro i }>adroni.Questa resistenza dovrebbe mirare alla rirorma del patto di mezzadria, intesa. ad nboliro tutte le rorme di 1>restnziono personale, di ono– ranze, di nppendizi (I), otl a mi8liOrnro lo quote di con– corso nelle spese o di compnrtecipaziono nei prodotti. A quest'opera. potrebbe andnro unita l'azione verso il Ooveruo (alla quale J>Otrebberoconcorrere, come poscia si vcdl'à, anche i piccoli pro1uiotari) J)er ottenere la di– minuzione dei gra\'ami giuridici e finanziari e pcl rioo– noscimcnto nel mezzadro della qualità di proletario 1~ tutti gli effetti della legislazione sociale e del gratuito 1mtrocinio. Siccome in ciascuna località vige una rorma speciale di patto mezzadrile, logica o tacilo ò l'opera dei mez– zadri associati per strappare ni loro J>nclroniuna stessa riforma, J>Ondernta 1 studiata o nccottatn ·dalla loro asso– ciazione. So questa rorma di organizzazione è simile ad ogni nitra congenere quanto all'adesione dei soci, al funzionamento interno, nlln. costituzione del fondo di re• sistenza, presenta im 1 ece una dHflcoltà tutt'affatto J>O· culiare quanto al metodo da adottarsi per \'incero lo resistenze padronali. Ed ò che l'armo d'acciaio propria n. tutte le leghe di resistenza, lo scio))ero, potrebbe, nelle mani dei mez• zadri, riuscire non soltanto inutile, ma assai pericolosa. Quaudo, infatti, il sistema abituale, di chiedere In ri– rornrn del contratto <li lavoro montro urgono larol'i ogricoli la cui sospensione può royinure il raccolto ccl elidere il profitto del padrone, fosso usmto dai mez– zadri, potrebbe portare la completa ro,·ina dello loro famiglie. In rorza dei prOV\'Cdimcntilegali che il codice sancisco e che la. compiacente magistratura non negherà certo alle insistenze dei padroni, questi otterranno il sequestro dei mobili, degli attrezzi, del bestiame, dello (1) 'l'ru11crh·o, l\d et1rnc11•,,IQ1Hl dQI lct!orc, 1·e1c11co,trns111euoml (1111111 011111cm del l1woro (Il l'IS!I, degli Oùbll~hl 81rnor (llrrn.rl lm11ost1 nl mezzadri 1t1f1uella 1>rovlncl11- clcueo ého è rm I p!i1 caratlerh!.t!cl. ~l'llR prùvlncla lii l'l~R. I l)lldro11I: li) t·nuno J)a;nrc Il nito n1111110dClln ca11n 1>0df'ra1c, scbbcuo 11111 {'~(mio da lm1>01tc. b) Prehwnuo Il 10 iter cento In 1,1i1 tlal cumulo llel raccolti Alllllll, n 111010 tll fru.tto del Cllj)llale corrl11)1-0lldcntc ftl bCJl!lamo e1111d('nle nelle lllOllC. t) ('ostrlngono I eo11t:1dlnl 11 11rc11111r , rnlt1ltnmcnre molle Qpl't,, eosh.ldtc obblj!Jlllo,.u, cnlro 1'1111110. (/) E~lgono, J)Cr l't1IIQ\'lllliClllO del iJ///11L, 1/~ della carne, t!Oj)U ucCl,il, o un tanto JJcr cento 11c ,·cndutl ,•h'I, 8énz11 contrlbulro In 111cuu modo nè a11'ne<111lsto, uò 111 mantenimento lici mc<1e111m1. e) 1•rotc11<10110 1h - deUo co11jo - (11 gu(Hlngno, !)Cl etme nntlcl• pnto o ritirato 1ior Intero J)rh1u1 t\clln <llvli,/011e, • (J f11111101>ngnro (IUll81 11om11ru tuttn, o JlCr %, nl coulnd!no hl 1111cs11 delL'I trcbblnturn, e 11rct;ivano Il IO 11cr cento dlii cumulo 1111- corn 111(1\Yli0del pr0<101t1 YIIIICOII, q) Vogliono In generale le 11rl111l:le di lutti I frutti, erbnggl, ecc., e lo UOYR del polli, elle eomp,·,, t!I /lllee,, H co,it,,dlno. ,,, S"O!l concorrono ntr11llo, ll('"lllCIU!In l)nrh-, 11\lc$(IC$C d'I\C<JUl$IO o di nolcgi;lo dcg-11 11rl1C,1.I tll 111,·oro i t.'1:C, a quote di raccolto non ancora mnturato o che, a seconda del casi, nJ)partengono ai mezzadri i e magari, che è il piì1 grave, lo sfratto dai fondi o dnlle case. li danno, poi, del raccolto percuoto nuche ln parto spottnnto al mezzadro. Ne vieno che lo scio))ero, como mozzo di lotta, se non escluderRi in via. assoluta, vuol 1>ernitro adottarsi con circospezione grandissima, e solo in concorso tli circostanze eccezionali: massima solictn– rietà. fra gli associati, grande influenza morale sopra il pubblico, urgenza assoluta. del lavori, rclatiYa. duttilit1\ nei padroni. E anche allora ò necessaria la. soliclnriotà dello altro categorie di la,,orntori della terrn 1 perchò non si prestino a. sostituire nei la.,•ori gli scioperanti. Jl che ne conduce a toccare il secondo punto, relativo all'organizzazione dei mezzadri, cioò i rnp1>ortifra essa o quelle dei lavoratori pii1 pro11riamonte e direttamente salariati. L'u1iione e l'armonia cli <111cstevario organizzazioni ò imposta dalla nece,;sità cli abolire la concorrenza fra esse, non soltanto in occasioni di speciali o momentaneo battaglie, <tnali sono gli scioperi, ma benanco nell'aziono normalo 11elmiglioramento dello proprie speeiflche con– dizioni. to sciOJ>erodei mezzadri riuscir:\ più facilmente vittorioso so i padroni non troveranno chi accetti )):ltli mezzadrili diversi da. quelli che gli scioJ)eranti ,,ogliono im11orre.Analogamente giO\'erà. ngli obbligati, ai boari, ai contadini, ai giornalieri la CYitnta concorrenza dei mezzadri. (f.At flue al j11'0SS. 1/ltlll.). ÙINO ]c!Ultl.\1,111. L'AGITAZIONE Dm MAESTRI Una. nostra postma. all'articolo di K Fabietti sull11. " 1>crsonnlità.giuridica clell1 insegnante elementare 11 (Oritic<,, N. 5-G) destò la. susccttivith di parecchi 111nicinrnestri, dei <1uali si fa. interprete il signor N. :Mastropaolo. Ì•: poi vero - ci scrivo - che i maestri non hnuno ma llOnsnto che al migliornmcnto cteJloloro condizioni materiali? Se srogliamo lo raccolto doi giornali scola• sfici, troviamo anzi che, ftno a qualche anno fa, non si occu))arono quasi cl'nltro che della scuola e dei meizi 1>ermigliorarla, 1>er sò non chiedendo se non una mi– gliore ossenanza delle leggi; o lo stes.io supergil1 a,·– vcnno nei loro Cougressi. ApJHmto 11er l'analogia, accennata. dal 'l'urat,i, che ò fra i mneslri e gli operai della piccola. industria, nou 1>oteronoI maestri, nella scuola, faro molto t>iùdi quel cho hanno ratto: stccchiaro i metodi, adattare gli orari allo esigenze locali, migliorare, esplicnndoli 1 i JH'Ogqunmi. E se, nonostante gli ordinamenti scolastici barocchi o l'indifferenza generale, qunlche po' cli bene si ottenne dalla scuola, si clc,,c a))punto a questa. loro 01>ernmo• desta ed assidua. DisJ>crsiper la penisola, allo preso coi bisogni e collo cricche SJlndroneggianti, ,•islidallo Amministrazioni como il rumo negli occhi, mal pagati o talora con ritardo di anni, s1>essoin condizioni dì oal'riorn affatto precnl'ia o timicli della non riconrerma, sbr:mcnti in diverse asso. cia.zioni o con diversi giornnli, corno J)retenclere uua 11 azione di classe ,, 1 mentre mancava una. coscienza di clnssc, ruentre vi oro.no dei maestri e non la " cln!)so ciel maestri"? J.' Unione 11azio11ale 1 nata ieri, ò tuttora nella fase della costituzione iniziale: date tem1>0a mettere radici. )fa al1 1 ulli1110Congresso di Yenozia 1 e alla Camera <lei La,

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