Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

70 CRITICA SOCIALE Ja Joro indipendenza dal clero settario e le ragioni di Roma capitale d'Halia. Non osano nemmeno com– battere il divorzio in nome del domma cattolico, fitcendoai eco sincera delle proteste Je,,ate dai par– roci dei -propri Collegi politici, chè cercano pretesti o motivi sentimentali nella leggenda creata circa ht "santità. della famiglia". Anzi, vanno pii'1 olt.ro: Jiberaleggiano. A Napoli, (]Uesti onorevoli hanno co– stituito un t: Comitato laico ,, per la propaganda contro il divorzio; e il Oomibtto ha già figliato sot• tocomitati; e uno dei maggiorenti, l'on. Rmanucle Oiantnrco, fece notare i pregi laici del movimento 11cocatt.olicoe disse ch'egli e i suoi colleghi " non possono abbandonare al solo partito clericale la cam– pagrrn ii contro il divorzio('). 'l'olti i veli dell'ipo• crisia, In. cosn. appare chiara. Le Ycstali dell'i:;tituto famigliare rappresentano in Parlamento, oltre i cu• rati) i sagrestani e i fabbricieri, molti altri ceti, molte altre maschere, tra cui pl'imcggfano i patriotti con le loro clientele. Bisogna contentare tutti: un cero alla madonna e.... un moccolo a Gesll. Lo quali coso dimo– strano che i deputati ncocattolicì non ccclono esclu– sivamente a pressioni di parte clericale e che fantastici sono i timori onde molti sono turbati davanti il pericolo nero. Nè, per le cose dette, apparir:\ strano che hi po– litica vaticana, intransigente o rabbiosa, metta. capo ad uomini accomodanti e maga1·i atei alla maniera del senatore Negri. Forse l'intransigenzit , ,at.ic, 111a ò il risultat.o del rilassamento religioso delle popola– zioni. Accade pur nei partiti: quando i più si clìsco– stflnO dai metodi ant.ichi e crit,icano e riformano i principii già reputati essenziali ed esclusivi, coloro, che di quei princi1>ii e di quei metodi sono o si credono custodi, s'irritano e s'inacetiscono e si chiu– dono in sè stessi, avvolgendosi nella. vecc.hia vitto– riosa bandiera, come in lenzuolo funebre. Vintransi• genza, quando non è baldanza di giovani che s'aprono il passo a gomitat.e, è rabbia impotente di chi 1 un tempo ascoltato e seguìto, oggi è Jasciato solo. La rigidezza. del vecchio Leone non è quella terribile di Gregorio VH: è 1ft rigidezza del cadavere. Di Ht dall'AJpi, dove i tempii ebbero espressione e vita cristiana dalla severa art.e gotica, nereggiano minac– ciosi gli eserciti clericali. Ma qui neJla Roma che vide la Corte paganeggiante di Leone X, clo\"e le chiese fastose hanno acri efflu,·i di mondanifa 1 qui il Vaticano ìm~offercnte di transazioni ò ra.ppres.en – tato in politica dai peggiori opportunisti, da uomini gaudenti o vani che credono in Dio a quel modo che credevano negli dei i romani del Basso Impero. Ironia e vendetta della storia! GA llZIA CASSOr~A. (') \'etll Il I'llll(/010 d<:I 21-2:2 relJ\.lrll.10. IL MINISTRO SOCIALISTA Se da. 25 anni il parHto socialista. ha. dimostrato di essere pronto a ricercare e ad accogliere tutte le ri– formo po.rzinli che migliorino le condizioni degli umili o conducano ad una organizzazione sociale pili razionale e pili giusta; se esso, in questo intendimento, ò ponctrnto in tutto le assemblee, J)rosontando proposle pratiche, a significazione che non si nutro cli sogui vani; perchò dunque, associato com'è per mezzo dei fluoi ra.J)prescn• t,inti a tutti gli atti essenziali delta vita pubblica ed Impegnando in essi la sua res})onsabilità, non andrebbe tino all:estremo del suo dovere e del suo clirit.to e do– vrebbe respingere soltanto i pericoli o la rospom_:abilità e insieme i vantaggi reali delta sua l)arteci1Jazione al Governo? 'l'alo l'idea del pontoflco del socialismo possibilista, 'Millerand, secondo autorevolmente ci spiega il suo se– gretario e cooperatore A. Lavy. Jl quale naturalmente è entusiasta di tale idea e 1 per tradurne la convinzione negli altri, ha scritto un libro di pii', che 400 pagine: 1./0"ui;re de Millerrmd; 1t11 mi11i.-;fre socialiste (1). Lo spirito è apologetico, ma il procedimento è c!'itico e documentale, per cui riesco a vincere le diffidenze od a conciliarsi, da parte dei lettori SJ1n$;Sionati, una at– lemione fiduciosa, l)al giugno 1600 nl febbraio 1002, in questo spazio di tempo lunghissimo per la vitalità di un ministro e mi– nimo per la l'iforma degli istituti unrnni, che cosa ha fatto :àlillerand? Ji biografo risponde: Millera.nd ha ratto il ministro socialista (certo ci vuole uno sforzo per abituarsi alla conso11anzn.di queste due parole). Come socialista egli è andato al Ooverno i le sue convinzioni ha ripetuta– mente confermat.e a J.ille, a Lcns, a Fìrminy; dalle sue convinzioni ha tn1t.to l'ispirazione 11cldirigere il perso– nale posto alla sua dipenden1.n, nel redigere i decreti sulle condizioni dei 1avorn.tori 1 nell'applicazione e nella riforma della legge sugli inrortuni del lavoro, nel voto di quell:i legge del IVOO, cosi contrastata, che, Oltre alla protezione accordata a pili di un milione di donne e di fanciL1lli 1 ha stabilito la giornata di 10 ore per circa J.200.000 operai i nella J>roposta e nella difesa dei pro– getti di legge sull'arùitrato obbligatorio e sulle peusioni opernie. J~ ciò non sarebbe ancora nulla se 'Millcraod non avesse nello stesso tempo cercato di accrescere in favore dei la.voratori i mezzi di conoscersi, di vedersi, di raggrupparsi, di discutere, di intendersi per la difesa dei proprii interessi e JJer la coordinazione dell'azione comune. )Jillerand vuole soffiare nuova vita nei Sinda– cati, non per farne, come è stato detto, degli strumenti di tirnnnìa collctth•a, ma <lei gruppi professionali, nu– merosi c compatti, dove, con lo studio e la calma., si regolino gli interessi attuali e si preparino le riformo future. Jl libro di Lavy è concepito l>ene. Un'introduzione racconta succintamente le modiftcazioni portate da .Mil– lerand nel suo dicastero, per avere sotto mano uno stru• mento pili agile delle sue volontl1, e farne risultare quel .Ministero del laroro, così caro ai repubblicani fran• cesi clel I648. Quindi 1 1 " opera di :!lillcrancl " si S}Jiega in cinque parti: lo questioni O})eruie i Je poste e telegrafi; il com– mercio e l'industria; l'insegnamento tecuico; i discorsi del ministro e il suo prog1·amma di Saint-Mandé. Per l'apologista. di un ministro bisogna dire che ubbia una gran fede nella sua tesi per avere il coraggio di chiudere la disamina dell'azione governativ:i del suo personaggio con la rievoca1,ione a guisa di e1>ifonema del programma di battaglia del cleputa.to ! (Ah! se non fossero Chnlons e le feste frrmco-russe cli mezzo!). La prima Jmrte relal:iva allo questioni operaie è di gran lunga la più cçimplessa ed importante. Abbracci:L cinque sezioni: 1a il miglioramc11fo clelle co11dizio11idel lavo,-o (clau– sol:i sociale nelle aggiudicazioni dei lavori e delle for– niture per !o Stato, i Dipartimenti e i Comuni, prote– zione degli a.pprondisti, delle donne e dei fanciulli, !i– mitazione della giornata di lavoro negli stal>ilimenti di periìonale misto). (') l'arls, 100~, Soelét.; n~u,•eJIO do 11\Jralrle et d'édltlon, 11, rue CuJas {fr.11,uo).

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