Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

CRITICA SOCIALE il 2:1 La collaborazione degli OJ)eraialla riforma ecl alla applicazione clelle l"fHJi operaie (riorganizzazione del Con– sittlio Superiore del Lavoro; i Consigli del Lavoro; l'Ispezione del Lavoro). 3:1 Vatlenuazione cleirischi inerenti al lai:oro (igiene e sicurezza degli operai, le riforme alla legge 9 a1nile 1898 sugli infortuni del lavoro). 4:1 L/(lflemwzione dei 1·ischi imrenti alla. organizzazione economicci attuale; 1·ischi- (li con/lifti tra JJ<tdroui erl c,perai, donde: riforma della legislazione probivirale, disegno di legge per l'arbitrato obbligatorio in caso di conflitto; - e rischi cli miseria, donde: misure contro la disoccu– pazione, riforma della legge sugli Ufficidi collocamento 1 disegno di legge per le 1>ensioni operaie, applieazio11e delle leggi sulle Casse di ris1>armio. :j~ Oli 11/cora(J(!ia111e11ti al/ 1orya11izza.zio11e delleclasse fa. t:orafrice, mediante l'estensione dei diritti dei Sindacati, gli incora.ggiame11ti alla n.ttiviULeconomica delle asso– ciazioni operaie, la riorganizzazione delle Borse del J.a 8 YOr0 1 o in })articolare di quella di Parigi, sottratta ali.i dipendenza del Comune reazionario o nazionalista, e fatta autonoma. Come appendice a questo qua1lro viene l'istituzione (27 novembre 1901) di una Commissione di codificazione delle leggi operaie, che ha J)Cl' i scopo di riunire i testi delle leggi in un codice metodicamente diviso. Le maggiori benemerenze di :Millerand sono state quelle acquistate verso il J)ersonale clelle Poste e Tele– grafi: ne riorclinò infatti H servizio riducendo la gior• nata ad 8 ore (11 ore in provincia, compreso il tempo })er recarsi• sul lavoro), fissando che il salario non po– tesse essere inferiore a 5 lire al giorno, regolando le condizioni del reclutamento e dell'avanzamento, e infine mettendo gli agimti in u111\ condizione più favorevole di fronte alla. legge sugli infortuni. Tutto questo J>erchè ì\lillerand è fermo nel J>ensiero che lo tato cleve essere il J)adrone J)il1 giusto e J)ilt umano e de, 1 e dare l'esempio ai privati intraprenditori. Nel che egli vede esattamente l'interesso J)ubblico, la prontezza o la celerità del servizio, essere solidale con l'interesse di chi lavora. Rispetto al commercio ed all'industria llillerand si preoccupò essenzialmente di sviluppare i porti ecl i canali della Francia e di <lare incremento alla marina mercantile. Ù noto come, per effetto della legge del 1893, la costruzione francese dei vapori era discesa. terri bil• mente in confronto della costruzione dei velieri, di guisa che nel 1899 la }..,rancia. pagò 366 milioni all'estero per trasporto cli sua mercanzia. MilleranJ si accinse a fare sparire la preponderanza della flotta a vela su quella a vapore, aumentando da fr. 1 1 10 a 1 1 70 il premio di co– struzione elci vapori })er ogni tonnellata di stazzatura. Oltre questi aiuti, volle giovare all'iudustria francese riorganizzando Pinsegnamento t.ecnico, creando una Com– missione superiore apposita. con rappresentanza di tutti gli enti, ivi compresi le Uorse di lavoro e i Sindacati, seguendo il concetto che nell'ordinare l'insegnamento tecnico professionale bisogna seguire i bisogni e le ne• cessità locali che non sono identiche evidentemente nel Mezzodì e nel Nord, a l'Est ed a l'Ovest. A. tal 1rnnsiero si is))irò nel riordinare il Conservatorio e le Scuole d'arti e mestieri, le scuole J)roressionali nazionali e di Parigi, le scuole pratiche cli commercio e di industria, le opere 1>ostseolari, e nel J)rogetto cli creazione di una scuola di perre.-.ionamento agli Stati Uniti. Questi i punti salienti in cui si affermò l'oJ>Craclel ministro socialista. Socialista? Non discutiamo. c. t. J u d u GLI SCIOPERI E L~PRODUZIONE I. Gravità del problema. Il nostro paese attraversa uno dei i>eriodi pili in teressanti e più delicati della sua storia. Nel campo economico esso riproduce, come in iscorcio, nel volgere di pochi anni, la storia seco– lare cli altre nazioni inclustrialmente gfa sviluppate e pili progredite. L'[nghilterra impiegò un secolo - dalla, seconda metà del XVH[, colla scoperta della macchinn :1 Ya– pore e della macchina da filare il cotone, alla se– conda metà del secolo XlX - a sviluppare le pro– prie industrie, conquistando il primato nel 111onclo, ad accrescere la propria potenza economica, com– merciale e politica; ed un secolo e mezzo per ren– dere piena e invulnerabile la liberti\ polit.ica di organizzazione e cli azione delle classi Javoratrici, per innalzare il livello materiale di esso e por }>rOY– veclerle gradatamente di una. efficace legislazione so– ciale, dai regolamenti igienici delle fabbriche alle assicurazioni contro gli infortuni. V.rtalia invece, che par si sia destata or ora di SOJ>rassalto alla vita moderna, dopo le fatiche della uqificazione e gli incubi del militarismo spendereccio e della megalomania coloniale, vede le sue classi, capitalistica e lavoratrice, lanciarsi in corsa per ri· guadagnare d'un tratto il terreno perduto, spinte le une dal desio di più lauti profitti, le altre dal pun– golo delle inferiori condizioni cli vita. E nel tumulto di questa corsa, degli urti e delle lotte che la ca– ratterizzano, noi vediam.o ,•erificarsi in pochissimi anni, quasi contemporaneamente, questi fatti: SYi– luppo dell'industrialismo sino alla costruzione dei pil1 grandiosi impianti idro-elettrici che esistano oggi in Europa; un incremento della ricchezza. generale che in cinque anni (1896-190l) passa da 50 a quasi 56 milia.rdi; conquista reale delle libertà cli riunione, d'associazione e di sciopero; uno sforzo delle classi lavoratrici col peso delle organizzazioni e coll'urto degli scioperi, per ristabilire il rotto equilibrio trn il salire del prezzo dei generi di consumo e il per– manere invariato dei salari, sforzo in buona parte riuscito; domande e disegni, ad opera. degli 01Jerai e ciel Governo, di leggi protettrici del lavoro; pro– poste, fatte con erroneo senso di opportunità ma con ben noto fine, da parte delle classi proprietarie, di leggi sociali che arrivano fino all'arbitrato obbliga– torio e che farebbero supporre fossimo già saliti al livello di bern:i,ssere generale e cli educazione collet– tiva della Nuova Zelanda. o della. colonia. cli ''ictoria. Ora, la delicatezza della situazione attuale stfl, tutta qui: nella diversità di condizioni, di sviluppo e quindi cli lotte che caratterizzano il nostro paese; nella rapiclità colla quale si va, si è andati e si pre– tende andar innanzi, per modo che quelle condizioni si può dire mutino di mese in mese; ne11a peculiare posizione in cui si trova oggi l'industria. italiana di fronte a quella degli altri paesi. Perchè non mi si fraintenda, dico qllindi una volta per sempre, che l'esame, le ricerche e lo -con– siderazioni che verrò esponendo intorno al piidimi– tato campo dei:rliscioperi in rapporto colla produzionct per quanto vertttno su una questione cli indole ge– uerale, hanno un valore e una portata affatto rela– tive nl periodo che abbiamo sotto gli occhi giorno per giorno. . .. 'fornando all'Inghilterra - il paese classico del capitalismo - la classe lavoratrice nella sua lotta per ascendere a condizioni di vita e di lavoro più.

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