Critica Sociale - Anno XII - n. 1 - 1 gennaio 1902

CRITICA SOCIALE )foglio dunque una elezione indiretta. Perciò noi J>rOJ)Oninmo che il pre ..ideuto dell'lJfflcio di concilia– zione sia eletto dal Con,lglio comunale fra coloro che hanno i requi1iti J>Cr e.. ,;ere giudici conciliatori com– pre,;o il ('oncilintore in carica\ J>Urchònon siano in– scritti nelle li;;tc elettorali per i Probh·iri; e che il pre<:idente della Oiurla sia scc-lto a mag!!'ioranza, in que– ,ta stessa catC'~Orla di J)(>rsone, di\ tutti i membri degli rffici conciliathi C' giudlcnnti del llandamento, presi– denti com))rc-.i. Si trntterebl>e cioò di una elezione a doppio grndo, nclln, quale i presillenti degli t.:ffici di conciliazione a,,rcbhero il còmpito di tem1>crare le te11. den1.e tro1>1>0csclucil\'i~te (h\llC duo classi interessate. l'n'os,;;crvaziono di cnrnttero politico. La nomina del prosi(lcnto dogli Unici di concilinzione, lasciata al Comune, so può 1rnrero contrnrin nglì interessi del pro– Jetnrlnto, divcntcn\ In ~eguito un ottimo mezzo di educa– zione, o precisnmonto qunndo i ln\'oratori comprende• rnnno di 1>otcrtrnrro clalln conquista del Comune un 1mo,·o e notevole mntnggio. . . . Ed ora alle disposizioni minori. Si ò parlato di azioni collettire; or qui è bene di– stinguere. Olà 1>erl'nrt. 12 della legge attuale, il Colle– gio può e-..cre chiamato arbitro dnlle 1>artiin quolw1q11e ,·ertenza e quindi nuche in quelle colltttict. Basterà chiarire meglio que11toufllcio, sostituendolo, nelle grandi contese rra capiialo e luoro, a quegli arbitrati di depu– tati, di J)rcfctti, di sindAci, clic son troppo occa.sionali J)er uer ,;erin competenza. Codesto arbitrato rnlontario sartL preferibile, nelle attuali condiiioni dell'organizza– zione operala d'Italia, all'arbitrato obbligiltorio che esiste in alcuni 1n1e,I. Quanto nllo n:i:ioni collctli\'O da proporsi cla\'nnti nlln ùlurla, bnslcrel.>bo1>ororn l'emendnmcnto che l'on. Pugliese proponc\'n, con ))Ocafortuna, all'art. 9 de!Pat– tunle leggo RUI Probiviri industriali: che cioè, quando 1>iì1 porsonc 1 essendo idont.lca In ragiono del contendere, cumulauo le loro clomnndo in un unico atto, il valore si debbi\ dc~umcro dnlli~ domanda di ciascu110. \'uOl$i Inoltro Impedire cho la clnsso padronale fru• stri la leggo di,;crtnndo lo urne. Ben proHede a ciò il disegno di leg'fO dcll'on. Pezzato, giusta il quale, quando questo slngolnre sciopero a,•,•cngn, il presidente del tribunale estrae n sorte dnlla lista elettorale rispettin l Probh·iri llelln clas-:o che si b astenuta. )la si do– uanno ancho colpire nella borsa quei probi\•iri che, senza giw;itiflca,:ionc, trascurano l'ufficio. Resterebbe un'ulthnn riforma: la indennità per le gior– nate di lavoro J>crduto dai probh•iri della classe lan,– ratrice. llR qui In questiono si allarga: a chi spett~ ranno que.,te o lo nitro spe,:;e del nuo,·o istituto? A rigore do,·rehbero so1>1>ortarsiper giusta metà dalle orgauizznzlonl dello due clilSsi. .lla, a parte la di,•ersa loro capacità. conlrlbuti"a, in Italia. le organizzazioni contadino sono nncora. tro111>0 po,•ere e limitate J>cras– sumersi un onC'ro nuo,·o. Meglio dunque lasciare queste speso ai Comuni, trnttnndosl di unn. giustizia affatto locale e di giudici In parto eletti dnl Consiglio comu– nnlc. Noi 11011nhblamo In J)rotcsn. di n.\'OI' risolto tutti i dubbi che il tomll portn. con sè. SJ)erinmo solo di ,wer nniata unn dl11cusslono))roflcua, onde trnrrà lume il Oruppo pnrlnmentnro socialista 11er affrettare alla Ca• mera un proHedimento, ,·ivamente richiesto dai la,·ora• tori delle no'!tre campagne. CONTADINI SICILIANI o, Dopo uno soiopero. rrtlpa1tt, dittlllbre 1901. r:agitazione dei contadini per la riforma dei patti :,~~~;it ~ ;=!~ ~e,: ~~lt::ert 1 i:~n~:l~~l~OJ~n\'~jt~0~:~1:~:i la,·orntori. 1 .. a stam1>a del continente, distolta da in– chiesto e 1>rocessl,non ha qua'li notato questo renomeno nuO\'O J>er l'ambiento siciliano: lo scio))ero calmo e compatto di mlgllaln di contadini, i quali, quantunque disorganizzati, ornno como legati da un'intesa a cui nc!<suno \'Onno meno: astenersi dal la\'oro, fluchè i pa~ dro1\i non cedessero nlle loro domnnde. - Mangeremo lo erbe! - rì!<ponde\'ano i contadini a chi donumdM·n loro come si sarehbero nudriti nell'in– "erno. Cominciato J)er In vondommin, con la richiesta della giornata. di duo lire, lo sciopero si affermò in seguito sullf\ 1·id11zlonodel ennono d 1 aflltto delle terre; e ru in questo campo ch'csso nttrnsso <1unsi tutti i contadini della J)rO\'lllCII\. Per comprondoro il vnloro cliquesta domanda, bi.sogna aver presenti le condizioni <.lolnostro coniadino . La maggior parto dei contadini nella provincia di Trapani non sono prOJ>rlnmcnto nò braccianti, nè pic– coli J>ropriotarl. POiijSCggonoun carro e un canllo da lavoro, o lii cnscttn. costruita, con le loro braccia, ~u pochi metri quadrati di terreno pigliato in enftteusi; ma ad es..•i manca il J>rimostrumento da lavoro, la terra, e, se l 1 lurnno, è co,l poca cosa che non sfamerebbe la fnmlj:t'lia. Il contadino cerca quindi la terra, che \'UOl coltivare col suol figlioli, o la trova nel latifondo. J.,a. no tra J>rO\'incln ò come dominata dal Jatirondo, che si lljtcnde fino R pochi chilometri dai sobborghi : esso J>erò nou ò piì1 l'antico (t11do, J)er quanto ne con• seni il nome, con le masserie - le grandi aziende agricole - o I J>nscollestesi. I nostri lnllfondlsti, abbantlonat.a. la cultura ad eco– nomia, hanno, da un pezzo, nccresciuta la. loro rendita afli.ttnndo i feudi, in J>iccoli lotti, ai colti\'atori, o ce– clencloll n<ldlritturn n. un ~rnndo r1al>ellolo (a(fittuale), il quale poi li dividi' o li subaflltta. Non sono i po!leri toscani, tutt'nJt-ro! Il terreno affittato è nudo e sJH'Ov– visto di 1illogglo 1 o tnnto il 1>ro1>rietnrio quanto il grando gabelloto rimn.ngono degli assenteisti, perchè il primo non vlsltn. mni lo suo tcrro, o il socondo limita il suo hworo alln nmministrnziono del latifondo: dividere il feudo in lotti, flsirn.roIl cnnonc <l'affitto per ogni conta- !!:::~~ e~~~~Kul~;:id~~:~t;:_ub111!e1;~re~:e i!'a~1:;l~~~~ll~ intcrcs1:1Ielci !)adroni ò il compiere, il quale esercita specialmento la sua autorità nell'epoca del raccolto - curando che il colil\'lltore non porti a casa il prodotto senza a,•er J)agnto In sua <1uotad'affitto - e il suo salario ,,iene, J>er Ironia, pagato dai flttnioli. Alcuni u-abelloti anticiJ>ano anche al contadino la semente e I concimi con un interesse elento, ma altri non ,·ogliono Raperne. 11 male arrecato tla que~tl contratti è stato sopratutto questo, che il Jlrnnde gabelloto, il solo che, in mancanza. del padrone, avrebbe potuto procurarsi il capitale e le co~nlzioni per l'impianto di Miende agricole fondate con criteri! moderni, s•ò ,;oltratto da se stesso a questo lavoro e, senza preoccuparsi della produzione, ha fissato arbitrariamente Il suo gundagno nella differenza. che corre tra Il 1►re,:zo d'affitto, cho egli paga al proprietario del lr~tifondo, o quello cho Impone al suo fittaiolo. La. mancania. poi di Cooperntl"o agricole, le quali fossero in grado di J>lglinro In. torra in affitto direttamente dal J>ro))rietnrio e nfndnrla. al eolti"ntori, ha im1>editoche gli agricoltori stessi eliminassero questo inutile inter– mcdlnrlo; o il co11tadi110 1 solo, ha do,•uto finora ntrron- (1) l,o condlilonl dOI conlndh1I alcllhuil aono, o meglio donel>bcro euero 11ote, nltl pur trop1>011011 ,0110 r-k<Jntllte se non quando uno ,eom,1et1lo di rucllnto rl,veirlla l'nttonzlono del pubblico dormiente. 1 '111.ll> Uchltuno 11erclb (tucsto at111ll0 che, ,o 110n rl,ela cose auolu• l11me11Ce nuo,.e 1 ricorda perb In modo ,om11llce e n\tldn uno staio di fatto, che d0l"NlbOO ora e11er 0111cuo delle ,011ecltudlnl del Go,-erno e del Parlamento. (Xoto dello CRtl'tC.6.),

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