Critica Sociale - Anno XII - n. 1 - 1 gennaio 1902

CRITICA SOCIALE PER UNA LEGGE SUI PROBIVIRI AGRICOLI (APPUNT.I) DClche gli :,Cioperi n~ricoli dimostrarono la maturiti'l del prolcturiltlo rurnlo n JJrCnder JJarte alle moderne lotte rru cnpirnle e la\'Oro, scn'cndosi lii tutti quei mezzi ordinati e thili onde i-i , 1 1tlso t\11qui il 1>roletariato delle industrie, ò a1>1>arsaO\ i<lc11to l'OJ>J>vrtuuit;\ di estendere anche 11.llocampagne l'istituto del Probiviri. Olà nell'e:,tate scorsa, :,olto la pre...,sione del movimento proletario, i11piì1 JJlugho d'ltulin :,Or:,cro SJ>Ontaueiorgani di co11ci111u~ioue, intc:,i u ri,ohorc tnluue minori contc:,o rm lltvorntori o IJiHlroni. A Lodi, per esempio, 11er ac– conlo delle J):trti si costitul u11a t.:omrnissione, eletti\ i11 parte diti Comizio ug-rnrio, in JJal'to <lallit locale Carneru del lavoro, co11 l'utllcio di rifonua1·0 il 1rntto colonico o di ru11zio1mrocorno arbitro nullo coutroversie individuali o collettive. A llanto,·o. l1os1>cri111c11to eUbe altro origini. Quel Con.,;Jgllo pro\'iucinle, dn,·1\nli al vasto movimento dl resistenza dei coutudiui, nominò una 1>ropria l!ommis• siono mcnricata di ist.1tu1re, per una funzione concilia– trice, Camue arbitrali in cla:-,cun llandamento. Quesle Came1·e urnndamentali, com1wsic di duo lavoratori e di due 1mtlro11icou 1111 t}rc.,idc111ei,Cclto dai quattro membri, doveHtttù 1>oicrearu a prOJ)l'il\scult1L le C11111ere arl>itrali cornuunli, n cui Ci,:-,O :1..,i,cgnawuio In ,•ern funzione cou– cllitHritc, n:-,Cn'lllldO IL i,Ò il cò111111lO di dirigere, coor– dluare, illuminare, 1101coullni del l)roprio .Mandamento, ro1►era delle Cnmero i,otlo1>0i,~. ~è i,On questi i i,uli tentativi che dilllostrano la. ne– Ce:-,.?iiti\ dì un pr0Hedi111ento legislatn·o. Ì•: noto come, nell'esl11te scorsa, sinsl (tu:Le IÌl ricor::io all'arbitrato di 1•refetti o di Com1111::i:-,i0111 nominate <UI hoc per dirimere conttitti lunghi e ùittlclli. Orn, tutto ciò sta a pro,•are h~ UCCC:-,Sltà. di istit.uire ari.litri J)CrnlllllCUti, che J)O::,Sl\110 im•ocur::ii a. coultittu ~iÙ- iuiziu.to 1 1;cuza i ritMcli e Io dilllcolt1\ oonnosso n Co111111ii,lli011i nrlJitralii il pili sJ>C;-,.?iO eletto ,pianclo il dissidio, gi1\ nullo stadio acuto, ritluti~ oi;ul suJu:,,ione cuuciliaUvtl. l)'altrondo, l'istituto del l'rolJivlrl 1►otò limitarsi o.Ilo sole Industrio ttuchb parve, n torto o a ragione, che nello nostre campaguo 11011 ,•I fosi,e ancoro. quel grado di colturll e quella 1roquenza di coutt1ttì elle reudouo l'ìstitutO J)O::isibileo Ueuellco. ~hl ora 'r La miral>ilc or• ganizznzione del J►rolellmato rurulo dimostra ogni giorno più che la consa1>evolezza dei J>rOJ>riInteressi e il seu– lirnemo ,telhl solidarietà di classe ::iouo J>enetrati nello mat.Ssecouit1dine, o che quindi lo contese fra ca1,itale e la\'Oro i,Ono usdle dallù. fa:-,ocuutu::a e \'iolent,L del 1,ns– s1Ho, J)Cr ,ulottlll"e formo o i,rocedimeuti moderni. L'lstihltO del l 'rol.ih ·irl b dunc1ue richiesto dalle nuovo con11izioni del nosiro prolc&urlato agricolo, e il ritar• da,rlo ancora. non i;ioverobhe uù ull'un:L, nè all'altra delle cla::isì In contUtto. ... Scnonchè, l'estendere senz'altro l'istituto dei Probi– ,·lri, qunlo esiste om in Italia, nllo nostro campagne, non sarebbe 011e1·aproficua. 'l'roppo, i1n·cro, sono dis,i– mlli lo condizioni dol h1-,·01·0 cuuqmguolo <la.quello del l!t\'01'0 Industrialo; o troppo ò doflcicute o meschin:L IIL attu(llO uost.m leggo sui .l'rolJiviri. Cou,•erril. d1111quevolere mm leggo o un istituto pro– hlvirnlo 1dfotto nuo,•I? lo erodo giovi sempre iucune:uo le leggi nuove nelle ,·occhio, sla ))er non J>Ordere il buono che queste contengono, sia per vincere 1>iù r,,cil• mente le diffi(lenze e le opposizioni. Ma, 1mr volendo inne– stare sul tronco antico, grul e molteJ)IICi sono i problemi da riso! vere per non ricascare nel ,•izi della legge at– tuale e J>Orcorris1>01Hlero ulle speciali esigenze del In• voro e del contrntto ngricolo. Uno. J)l°iUHL questiono risguardn il carnttcro obbliyaforio opJ)uro facQ/latiro dell'litituto. JI Collegio dei Probiviri indu;itrlali i,Orge oggi <1uundo il :\linistero 1 udito il Jla• rcre del corJ)i com1>0tenii 1 lo credo opportuno. Di qui, fra gli nitri guai, le difficoltà nascenti dalle opposizioni degli interes•rnti. COm·errà quindi o rendere obl>ligatoria l'l.itituzlono In tuttn ltalln, o de5iignare chiaramente qunndo dol,ba sorgere e dove. Il pror. Romeo Soldi che, J)Or In sun ad esione alla. séuola lll>eralc, ha un gran timore <10ll0 , ·tr.to, vorrel>IJe cho In. legge intervcnis!ie il meno 1>osslbllc, che cioè " sl limitasse ll regola.rizzare l'inl:,,ln.tirn- di mm clcllo pa1-ti o n 1·e1Hlo1·e obbligatoria l'nttivit1\ dell'oltm,, ( 1 ). Ma. ognu11 \'Ode come tale è np• J>uuto l'ufllcio di og11i Collegio nrbitrnle: esso non fun• ziona 60 non a richiesta di una parte, o la sua eflicncia giuridiCll non i,i rnanirest1l cho noi rendere coercith•o l'lnten•ento dell'altra. Che tiO il Soldi intende - come J>nre da tutto il suo articolo - che la legge deve scr– virlli dell'opern delle Commissioni arbitrali, spontanea– mente i,eelle dalle J)nrtl, sanzionandone i deliberati, I~ propo~ta mancherelJbe di ogni substrato giuridico. E lnfntti a..surdo il 1>ent1aroche lo Stato 1>0ssaconferire nutoritt\ di giudici a Commissioni la cui formazione ò s0Ltratt1\ Ull ogni nornm di legge. Por conto nostro, crediamo miglior cosa rendere ol>– bligtLtorio l'istituto dei Probiviri In tutte le ))laghe agri• cole cl'ltulia. Così non i,OIO i,l avrìl pronto il Collegio J►er ogni e,•ontualiti, di coutlitti, non solo se ne sottrarrà la cre,,zione agli indugi lnter~sati ,oluti dalle cla.s~i J>adronali, ma questo '1'r1Uunalo dol lnvoro, con l:Lfun– ziono sua, con Il suffragio veramente uni\•crsale da cui osi.·C,con lfl sua. nl\a signillcnziono che dirocca l'a::i::iolu• tliJIIIOdelln ))roi;rictù. quiritnrlni ))otrh. recnre nelle terre, nou ancori\ iwerto all 1 orgnnizzt\zio110 di classe, uno sti– molo nuovo o l)roflcuo. . . Qunnto nll'cstensionc da darsi alla legge futura, eccoci sul>ito fl untl questione della maggiore importanza. Con– tomi►lerà la lei:go le sole coutese fra lavoratori salariati (in moneta o in natura) e padroni, o unche quelle fra J)rOJ>rletarida una 1>artee mezzadri, coloni, enfiteuti, ecc., dnll'altra? Il !)rimo partito, come il piò semplice, risponde me– glio ullo OJ►portumtà 1>nrh11ncntari, ed è certo per questo che l'ou. ttulo Pozzato, nel disegno cli legge preso in considorazloue dalla Camera il 2f>maggio 1901, restrin• ge,·a la competenza alle controversie fra lavoratori e a quelle fra proprietari e conduttori da un lato e l:wora– torl dnll'altro. lla, se questa limitazione non pub recare gran danno nelle ))rovincie pili J►rossime al Po, <10,·e enorme ò la prevalenza numerica dei salariati sui mezzadri o coloni o enfiteuti, nella Romo.gna, invece, nelle llarche, nella Tosca111, 1 dO\'O la. mezzadri!, è molto ditrusa, una. legge, che trllScura...so le eontc,sc rra il proJ)rietario e coloro che IHt11110 ì1 1>ossosso.o il godl111onto del fondo, rimarrel>IJe qufl,d lettera morta. Or qui sorgono lo olibiozioni: Como potl'ÌL - si o~sc1·,·a - la Ulurh\ risOl\'Cre simili conteso i,ouzn i11rndoro il cnmpo dol giudice civile? Come irn))e• i.') Arm1fl! del 'li novembre 1to1.

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