Critica Sociale - Anno XI - n. 23 - 1 dicembre 1901

360 CRITICA SOCIALE b) le quotizzazioni dei beni clenrnniali i e) infi11c1 la tendenza ad invcstin1i nella tena, di molti piccoli capitali conquistati nell'industria o nel commercio. " Se in realtà. una parte delIA. piccola propriet~L "scompare, la tenace attività. dell'interesse indivi– " duale ne crea incessantemente una nuova .... perchè " il nullatenente, il quale ha conquistato nelPindu• " stria o nel commercio il suo modesto capitale e " sente il bisogno di riposarsi, è inevitabilmente "spinto ad impiegarlo nella terra. ,, {'J'IVAHOXI, op. cit., pag. 30). Questo fenomeno, nl quale l'aui:orc accenna così cli sfuggita., mi sembra un fo.tto cli singolare imporb111za, il quale non ha ancora richiamato come meriterebbe l'attcn,-,ione dei sociologi e degli economisti. Le classi moderne si distinguono dalle caste an– tiche perchò non nippresentano, come queste, qmll– cosa cli fisso, immobile, cristallinato, entro cui Pin– clividuo sia condannato a vivere in una perenne immobilità. Mentre per un smlrct o un vaisùt del– Pfodia. era un delitto coutro Brama il solo desiderio cli cambiare condizione sociale, e mentre gli schiavi antichi e gli uomini liberi formavano, Secondo ht let?giadr:i teoria aristotelica, due nature divise da un abisso insormontabile di pregiudizi o cli privilegi ; nello classi e sottoclassi moderne, si Yerifica invece un movimento continuo 1 uno scambio incessante di molecole umano. Alcuni individui (pochi in realtà) riescono ad emanciparsi dalla loro condiziono misera per assurgere ad un tenore di vita pili alto, e pos– sono magari da proletari dh·entare capitalist,i altri (in numero infinitamente maggiore) dal. pa:·acliso terrestre della borghesia precipitano nella gehenna del proletariato. Ma accanto ai fenomeni che lfagehot chiamava di " capillaritù sodate ,,, no avvengono altri che, per analogia fisica, io chiamerei di " <liosmosi,sociale ; il passnggio cioè della. molecola-uomo da una. clas:e ad un 1 altrit 1 o meglio cht una ad un'altra sottoclasse dall'industria manifatturiera. all'inclustria. agricola ~ viceversa. JI fenomeno, a cui accenna il nostro autor·e, è un fenomeno che si verifica. iu ogni tempo cd in ogni paese. Ognuno cli noi conosce piccoli commercianti, esercenti, o nu-igari pensionati che, dopo aver accu– mulato pazientemente un gruzzolo di danari hanno acquistato un pezzetto cli terra al sole, e 'si sono ritirati in campagna a passarvi gli ultimi anni della Joro esistenza. ~folto spesso ò un avyenturiero che è riuscito in poco tempo a far fortuna. nell'Am~rica d'una volta, esercitnnclo lo strozzinaggio, la. tratta dei bianchi o delle bianche o qualsivo,..,lia altra forma civile di brigantaggio, e, tornato in °patria, diventa nel suo paesello un piccolo Don Rodrigo, venerato, temuto, e.... magari eletto consigliere comunale o deputato. Molti piccoli capitali dunque (appunto perchè sanno che - gettati nel vortice della industria moderna - sarebbero inghiottiji inesorabilmente dai grossi) si rirugiano nella. terra come in un ultimo asilo trnn• quìllo, in un mezzo d'investimento meno rimunera– tivo ma più sicuro 1 per vivervi ancora qualche tempo senza infamia e seuza. lodo. F. mentre si verifica questa emigrazione di piccoli cap~talisti dall'industria a1l'agricoltura, si verifica in pari tempo una immigrazione di lavoratori dalla campagna alla citt;\. Già Carlo l\farx constata.va , nel primo volume del suo Cctpitale, che, dal 1851 al lSGI, il 1>ersonale impiegato nell 1 agricoltura della Gran Brettagna. cm diminuito da 1.241.269 individui a 1.163.217. Ecco ora un quadretto dato dal Lttfargue 1 il quale insegna come, di fronte a.cl un continuo au– mento nel numero cleg-lioperai industriali o cliquelli addetti a. servizi personali (lavoratori improduttivi), B1b ,ate B C,1noB1ar e si verifichi una incessante diminuzione nel numero dei contadini francesi: Operai industriali . Domestici Lavoratori agricoli. 1SGI 1871 1881 5.18•1.201 5.D40.028 6.3i3.36i 1.367.7 2 1.633.514 J.803.SIO 2.0I0.4:i4 l.65i.138 1.383.184 " Nel Belgio principalmente - scrive iJ Vander– " velde ( 1 ) - mercè 1a.vicinanza cleicentri di popo– " la.zione e l'istituzione dei treni opercti, che li tra– " sportano nel un prezzo dicci volte minore cli quello " d~i vi.11ggiatoriordinari, vi sono, quotidianamente, " pll1 cli 100.000 campagnuoli, tra i quali molti infimi " proprietari o figli di proprietari, che prendono il " h·eno per recarsi al lavoro nelle fabbriche e nelle " miniere cli carhon fossile, e spesso a distanze in• " ,·erosimili dalla Joro abitazione. ,, . Ora 1 .è naturale elle questo duplice fenomeno, che s1 manifesta nelle campagne (aumento di piccoli capitali~ti proprietnri e climinuiione di braccianti), perturbi, annulli, o neutralizzi in gran parte la ten– denza al concentramento, Ja quale consiste - al contrario - in una diminuzione cli proprietari e in un aumento di proletari. · ![a non _per questo la. legge fondamentale, enun– ciata da :Marx, cessa cli essere - nel com,J)iessodei fatti sociali - rigorosamente YCra e scientificamente esiLtta. [ piccoli CRpitalist.i,che si ritirano nella cam– pagna a coltivare da loro stessi un pezzetto cli tCrra, sono in fondo dei vinti nella lotta economica; come lo sono quegli operai che scendono a stormi nelle città. industriali dietro vanì miraggi, attratti dal fa– scino dell'ignoto, succhiati dai mille te11tacoli delle città-piovre, piene di pericoli e d'oscure insidie. " Lo campagne si spopolano: i focolari domestici sono deserti - grida spaventato Leone 'l'olstoi - la ge_nte si riversa nelJa.corruzione delle grandi città.! ,, l~h, buon vecchio, non ti allarmare per questo, o lascia pure che i fati si comphino! Lascia che Jacques Bonhomme abbandoni la.marra lucente, e scenda. fra i sansculottes cittadini - suoi fratelli cli sventura - ad impararvi la buona novella delhi redenzione sociale. Sarà tanto di guadagnato per Ja grande causa della fratellania umana, per la. quale tu pure, gran Vecchio glorioso, soffri e com– batti! Dopo tutto, " sono questi uomini, Promet~i inco– scienti, che portano ai loro paesi la scintilla rubata. ai focolari socialisti 1 e accendono, finanche in fondo alJe campagne, Ja graude fiamma delle speranze in un migliore avvenire. ,, (Z) ARTURO SA.LUCCI. (1) R. VASDt!1tn:1.n.:: Jl co/leltiii'81110 t i'evol11zf011t /.11d11sfrklll (frn– (IUZ!Ono lt. (li I. (•. O G. B.). GCJ\OVI\, 1,\brerln ,\(O(lernb, 1001. 1=> VASOt!Rn:Lot:, OJ). ctt,, J)Rg. so, A ola.i 1.•inno-va raccomamliamovivamente Vabbo– nameutocumulativo Critica Sociale ed Avanti!: amw L. 21 1 semestre L. 10,50. (Per l'estero rispettivame11te L. 37 e L. 18 1 50). L'Avanti! organo centr(llequoticlianoclelpartito socia– lista, diretto da Leonida Bissolati (da solo,L. 15 all'amw, IJ. 7,50 al semestre - per l'estero il doppio), arriva da Roma in tutte, Italia, cogli ultimi resoconU della seditlu della Camera, ft mattino susseguente.Per la dovizie,clelle i11formazio11i 1 lei sincerità e Vacwne che 1>01'la tielle discus• sioni, è 11110 dei giornali-pih frequente citati e politica– mente 1Jih considerati in ogni partito. Non v'è socialista italiano che1>ossadispensarsi da se– guil·e nelt' Avanti 1 la ci·onacadel 1>(trtito e l'illustrazione quotidiana dei prognssi della causa proletaria,

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