Critica Sociale - Anno XI - n. 23 - 1 dicembre 1901

CRITICA SOCIALE 36i Il pensiero s ciale d gli enciclopedisti <'> (FRAMMENTO) Chi, lungi llAI fcrmnrsi nlla. superficie, s1,inge l'occhio noi roudo del pensiero sociale del secolo XYJU 1 tosto si accorge che, tra lo due concezioni sociologiche che dn quel J>cnsatori rurono escogitato 1>erspiegare l'origino o l'evoluziouo dello società, ha. trionfato quella che n,•e,·n minori ragioni scicntiftcho per riportare sull'altra la. palma della ,•ittorin. Senonchè, come Yedremo, nes– suna meraviglia <10,·o questo fntto Indurre nell'animo nostro, J>Crchòpuro la vlccn<la dolio teorie ò regolata dalla leggo ineluttabile della lotta 1>er l'esistenza o ,lei trionfo 110ndei mlgliori 1 m1\ di ohi meglio sa adattarsi nllo condizioni do!Pnmbicnto nel qunlo si ò costretti, per inovltnbilo necessità di coso, n muoversi ed a. vivere. Delle due teorie sociologiche, intorno alle quali si ò svolto o mnturnto tutto il J>ensiero etico-giuridico del secolo XVlll 1 ò stato O. O. Rousseau il principale asser– tore e dl\'ulgatore. t:gll 1 come si sa 1 nel suo Conh-atto Sociale ha soste– nuto, con una logica tagliente come un rasoio e in una J)rosa alata come un inno, che a;rli uomini originariamente erano lo creature moralmente piì1 felici e più perfetto che Il genio dol bene potesse, nonchò creare, imnginnro soltanto. i\la, come cos<, bella e mortai passa e 110n tllll'a, cosl, in questo 1mradlso terrestre, col precipitare del tem1>0 1 incominciarono ad ap1>arire i germi della db,cordia tra I più deboli e I più forti, ed a sentirsi H bisogno di riunirsi tutti per combattere compatti contro lo &v\'ersiU\ della natura e cont-ro gli assalti dei nemici della schiatta umana. In questa lotta per la vita i deboli compresero cho a"evano interesse ad unirsi col piì1 rorti e strinsero con questi un contratto fondato su mutue obbligazioni o re11cindlbllo ogni qualvolta. una. dello parti contraenti 1wo,i,iomancato al })atto giurn.to. Da questo contratto, che strnJ>pb gli uomini nl giogo delle cieche forze natu– rali, ò derivata la società, che finisce cosl per essere concoJ>lta. dal Houssoau corno un J>rodotto artiflcinlo delle libere a.tth•itù umane. Ma accanto a questa teorln, che considera la. società come un'lt11:t11zio11t degli uomini, 1>er u.sare la parola prediletta degli enciclopedisti, si trova. negli scritti del Jtousseau ucttamento formulata anche un'altra teoria, che tu poi J)ilt tardi sostenuta o sviluppata fino all'as– surdo da un"inflnità di scrittori. Il Rousseau inratti, in un articolo dcll'J.,·11cicl-Opttlia intitolato 11 Economia poli– tica. 11, esplicitamente aflèrma che 11 il cor1,o politico può essere considerato come un corpo organizzato vivente e simile a quello dell'uomo 11, o pnrticolareggiatamcnto enumera tutti i vincoli di somigllnnza che intercedono tra lo società e gli organi.smi biologici. Nel sostenere poi queste analogie, il Rousseau dà pro,·a di essere illuminato da un grande IJuon criterio, e di possedere a mera,·iglia il senso del giusto limito, J)erchò non solo evita di J)rOJJositotutto quelle esngernzioni in cui sono endtlti i seguaci della scuola cosl detta analogico-orga– nica, ma ancho afferma esplloitamente che tale 11nrn,. gono ha solo un \'Alore os1,licatl\'O o irnnto scientiflco, (1) \'tdl a quuto pro1>011to: lh:c■OI: /,a >.:oteklo,P/dl1tu. - l'art,, l,00 (Cbflp. lii et \'I). 1:.1•1:tu: /,O i,IIIIOIOJ}ltl• .«late OH Xl'lll 4ittle d la Rir:olutKln. - l'arlil1 IH8 (pag. l'f•IOO). come quello che sene esclusl\'amente a r,,r meglio intendere la natum comple~sa della società. So ora noi confrontlnmo, nucllo fugacemente, queste duo teorie, suhito Ycdinmo che il loro intrinseco "alore scientifleo ò molto differonte. lnfntti, mentre la. prima ò fondamentalmente errata, ))erchò l'età dell'oro e il contratto ch'essa presuppone 11011 sono mai storicamente esistili e pcrchè non si pub n.ssolutnmente considerare la società come li frutto del capriccio umano, l'altra in,·eco è riuscita a pcnetrnro più a rondo ncll 1 oscura. dinnmlcn. delle forze 11ocial1 1 in quanto ne hn, se 110n altro, giustamente additato e messe in luce le origini naturali o la base biologica. Mfl come \'a.-- ci clomn11dlnmo- che gli enoiclot>Cdlstl, I (lunli puro proressn1·ono un culi.o speciale per la. logica, lungi clnl parteggiare per <1ucs1.'uttlmateoria scicntiflca– mcnto J)li1osntta, hanno in,·eco abhracciato la prima ma1tglormento viziata da errori storici o razionali? Como si 111,ie~n. che il Yoltnlre, il D'llolbnch, il Oiderot, ecc., I quali ))uro non credonno nl paradiso terrestre dello stato 411 natura. ed anzi nmmette,•ftno esplicitamente il graduale e 1,rogres:;ivo svolgimento della ch·iltà 1 abbiano potuto sostenere una teoria cho era iu pnrte da loro stessi contrncldetta t' Oli è, come abbiamo più sopra fugacemente acceonato 1 cho anche lo teorie, lungi dall'essere, come erronea– mento si crede dai J)il1 1 il J)uro o semplice risultato dell'Ideazione geniale di chi le crea, corrispondono al momento storico in cui sono sorte e si sono diffuse, ed ademJ)lono anch'esse ad una runzione di conservazione o di svllupJ>O del corPo sociale. li corso del pensiero seguo sempre, come l'ombra. il cori>0 che la proietta, il moto dello cose, e nello concczloul anche le più astratto si rh•erlJcra sempre un riilosso, per quanto trasfigurato od Iridescente, della realtà onde traggono l'origine o la \'itn. (1). Ora, nessuna teoria meglio di quella. da. noi accennata ha servito como labaro o come strumento di battaglia nello mnni degli enciclopedisti. Essi, impegna.ti in una lotta senza quartiere contro la Chiesa, con questa. teoria. dimostrn,•nnoche gli uomini erano originariamente buoni, sforzandosi di smantellare cos\ la dottrina ortodossa, la qua.lo lnseguarn im·ece che l'uomo era nativamente penorso e che solo la bontà divina poteva redimerlo; essi, colla raccia eterna.mento rivolta al passato, come I dnnnati di Dante, cercavano di inronctero nell'animo del terzo stato e del popolo, gementi sotto il giogo di sectr lnri lngiustlzio, la rodo In un nuo,•o ordine socialo, ))rodlcauclo Il ritorno nlla sem1,lfrltà serena della. vita 1>rimitiYa o 1>resentando le loro riforme come la riven– dicazione di antichi dlrilli <-onculcati; essi, agitati dni fremiti della grnnde ri\'oluziono che si andau lenta– mente maturando nel fondo dello cose e di cui gii1 si scorge,,nno i segni forieri riul roseo orizzonte, propugnn.– ,•ano da. un lato la ro,•ocabilità del contratto sociale, già. infranto col com,,imcnto cli grandi iniquità da u1111. parto dei contraenti, o dall'altro la possibilità. di rar risorgere, dni ruderi di una società corrotta. e abbrutita da tanto Ignominie, un'Ora. di paco o di giustizia. Questo, rn.pidnmente acconnntc, sono le principali rn~ gloni per cui gli cncicloJ)edistl, anche contrachlicendo~~ iu parte, hanno seguito la teoria del contratto socialq (') ,\. 011.01'1'.\LI: Lo lltNtd •«lntt d1i (tllOINttfO •t'kttliflt». - T('l4 rh10, 18fl.

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