Critica Sociale - Anno XI - n. 15 - 1 agosto 1901

CRITICA SOClALE 239 per il diverso, nnzi opposto procediment,o, con che si è instaurata, o por i diversi mot.ivie cnrattcri, da cui trac la sua autorità. e praticità. F.ssa (e qui la concezione ardighiana senza che l'Ar– digò abbia letto - almeno quando scrh'eva la 1llorale - il Marx e l'Eugels, si accosta, 1rnr diffcrenclone - e ce n'è la. conrerma in nitri scritti del nostro fllosoro (1)- nel 1>untosostanziale del determinismo economico, che l'Ar• digb non accoglie, alla eoncezione nrnrxistica) essa - dicevamo - non è un codice di precetti categorici, nstrntt-i, d'origine clh•ina 0 1 comunque, arbitrariamente razionale; precetti, che pretendano di imporsi alla con– dotta umana clnJ)pcrtutto e semJ)re, fra i selvaggi della ì\felanesia come fra gli eurOJlei 1>iì1 rafllnati, e nel secolo vigesimo come noi primo; bensl altro non è se non la e~plicazioue e la rornrnlazionc del fatto, evoluth 1 0 e causato corno a.ltro ordine di ra.tti, della moralità e, nella sua pnrlo a))plicnta 1 laclcsignnzione di quelle normo che meglio corrisJ)ondano alle idealilll, cho si sono ror– mate, sotto la pressione dei bisogni concreti e delle re– lative competizioni sociali e in dipendenza delle condi– ~doni, dello vicende o delle idealità procedenti, oltre cho attuali, in seno a un dato J>OJ>olo in un certo 1>eriodo del la sua esistenia. Le ide<1lillt wmme: ecco il rondnmento dell'etica nrdi– ghiana ! }:sso designano, nella loro mutc,•olezza inces– sante, il mutarsi e il perrezionarsi dell'organismo sociale; rappresentano, J>ercosì dire, psichicamente gli ìnstituti che esistono, e preannunciano quelli che sono per sor– gere; sono l'indico fedele cd esatto ciel divenire della storia e dell'indefinita ascensione dolln, civiltà. E sì ele– vano e si nobilitano semJ)rc piì1; e, ancorchè 1>rodottcsi deterrninisticamcutc, posseggono, nel giuoco delle ten– zoni sociali, una ,,irtualità e una efficacia relativamente autonome. L'idealità preminente nella vit.a odierna è quella della i11ter11azio11alità o della clemocrazi(t: della tlemocrMià - ben s'intendo - non platonica e ,·eri.lale, ma di quel lii, che ,,aJga a sostituire al J>riYilcgiospecialmente econo– mico una illuminata eguaglianz!l rondata "sul la"oro o sul merito:,,• . .. Alla Morale tlei posilir:isti si connette strettamente In Sociologia ('), in cui l'.Ardigò - a differenza di <ruello che il titolo farebbe su1>porre (:S)- lungi dal riferirsi ai fenomeni sociali presi nella loro complessità, non considera di essi so non quello che a lui pare il piì1 importante e il fondamentale, cioò il fatto dell'ùlec, clellci {1) crr. .\. tlROl'l'ALI, lt<>t>e,·to ,ll·dlql>, lt180Clologkl e u mllltrl<1t/.smo storko, lii S<1qol di &xlo/O(lia, Mlh1110, IIRllliltelll, 189'9,l)Rg. 1)9-114. (') In -Origino IR &>t-k>l<>uia era l'ulllmR l)flrlO <lélla Monile dd J>-0- 111Uvl8ll. ~6 r,1 8lnccata O fu RlllJ)llt\la succeuh•amc11t<?. crr. l'Ari:e1·– ten;m premessa d11ll'nutoro alla Mort,te o nnc1,o alln Sf>t/.-OIOgU1. (I) l'OI@!gnllle11todCIIII \)MOia $OC/.-OtooU• nelln !llosolln ll.r(lliflllRnn, crr. OIIOl'PAl,I, /,#, teo1·le$OClOloqkl1e a, Il. Ar1llql>, Torino, IJocea, ISDil, l)Rg. !>3 e sero;.; rn>:.v, u. Anllqò, ,,, 11o<io1oqk1, eco., 1,ag. 101 e se1tir. Il Oroppall. rerven10 fautore dell'lll(llrl:i:r.o 11oclol-0glooora (l-0111tnan1c, f11, su iatc pro1>011l10,molle obbiezioni nll'Artllgò. Ora JJUÒ essere eho I conHnl, che l'Ardlgò fl88egna alla sociologia, siano so,·erchlRmente rl&lrelll. Paro a noi 1>eròche, 8e PIÌI rh,lrOlll, Chi 811111() anche ASU,1 JJIÙ o meglio <1eterml11a11cho ncllfl socl-OlOglRcorrente. l>clla <111n1e (IUall 8011() I !Imiti t Qua lo l'UIUCIOl)recl1mo C dlstlnt1,•o? :Molti 81SOILO srorznrl e si 11rorzn110di prcctsarlo, o lit l)ll)llo;:-rnHn reli\t1nt ò r1c– e111u1mn; 1nn l'RJ)JJunto 11\ ln(lotermlnntcizn Ila. 11cm11rcragiono di essere. Ml cscm1110.asserisce II or-0111mll (14 tuw. lf>tl-01., eoc., 11,('.i9) cho speirn. ann 80CI-OIO!flR d'l1111iul1<1r, le lml(l(IIHl Ilei/e 1l11qote i'Ckll.U socUdl. lla come può mia scienza i.1tvlqllcr,.t t, ln1t(lqtn, di u11•111tra f X-011 con del I.lati li po,ttrobr', la cui sco1>erta RJ)llArllenc Al)Jmnlo alla Scienza ..•. s-011-01>011111 n ,• g11am:a; 0011lici dati li 1wk>rl, llum)110 f llR allora ano.ho la soc1-01ogla è una scienza motaft~lon, nè 1>li1nò monu di (JllCIIC,In COlllrlliltO (lelle <1unll OUR Ò ,orta. gfustizia: tatto, di cui egli studia e ricostruisce la for– mazione naturale allo stesso modo e con il me·desimo metodo, con cui ha 1>roccduto all'indagine della forma– zione naturale del ratto del sistema solare e del ratto della nostra coscienzA.; con questo però di dh·erso, che nella Sociologia, pii1 che in questi altri suoi lavori, egli si limita alle linee generali ed astratte della trattazione, senza scendere mal al particolari concreti o storici, l'esame dei quali - giusta il suo concetto - SJJetta J>iut– tosto alle parti singole della scienza. sociologica. Anche l'idea clell(t gi1lslizia 1 la quale precede e accom– pagna il consolidarsi del Potere ed, e,·olvendosi, ne causa Pe,•oluzione, anch'essa non è <1ualcosa di innato, cli tra– scendente e di eterno, che esista, allo stato di tipo ideale, prima. e al diso1>ra della com 1 ivcn1.a umana; mn è, al contrario, <li questa convivenza e dei rapporti e dello lotte, a cui es:-1aha dato e dà luogo, un effetto: un effetto che segue 11nssopasso il scm1>rc nuo,•o e rnrio disporsi dei gru111>Isociali, e dalle forme 1>iù ro1.ze e scmJ)lici assurge alle 1>iù sereno e ch•ili, determinando corrispondentemente forme sempre pii1 ele,·ate e più miti di diritto )}OSiti\•o. E con il Potel'e 1 a cui ò demamlata l'amministrazione dclln giustizia, sovrn, di essa si plasma anche lo Stolo, nel scuso 1>iì1 lato del termine, con la. funzione nnlie– goisticn cli provvedere equamente al bene di tutti. ... Ora occorrerebbe che noi ci indugiassimo in una ana· lisi diffusa e diligente, se vole;;;simo,nuche solo somma– riamente, seguire l'Ardigò nei particolari, tutti indisso– lubilmente coucntonati e coordinati, della sun costruzione sociologica: lavoro, da cui ci dis1>cnsiamo e ehe del resto ò stato già esauricntemen1e comJ)iuto dnl Oroppali. A noi basta rilevare qui due cose: l'una, la simiglianza di massime,, che corre fra. il concetto ardigbiano della giusHzia e quello marx.istico: ambedue deterministici; l'altra, In. disslmiglianzri. sostanziale rrn le due doltl'ino riguardo 1~1\0 $l(II0 1 cho ò J)Orl'Ardigò il dispensiere con– venzionale e tradizionale del bene o elci giusto a tutti i cittadini 1 per il )Jarx il ra))prcscntante e il dHcnsoro degli interessi di una classe sola la classe economi– camente J>iè.,•igorosa - contro gli interessi delle altro classi. E quanto, a tale riguardo, la veduta del l(arx superi quella doll'Ardigò nou rn.certo bisogno cho 11oi dimosf.riamo in queste colonne. Dal !larx e dagli altl'i pensatori socialisti il maestro del positivismo italiano si discosta - già l'abbiamo ac– cennato - anche in ciò, che - com'ebbe cli passata a dichiarare in scritti, che non entrano Jlerò nelle Optre \ 1 ) - egli nou aderisce al materialismo storico, che, a torto, ebbe n. confondere con le altre formo - rozzamente metafisiche e unilaterali - del materialismo. Comunque, sta di ratto cho nessun:i dottrina, meglio della marxistica, ha istoriato e chiarito la relali\•ità. della giustizia e In sua dipendenza dalla. struttura e dall'evo– luzione sociale: relatiYit~ e di1lenden1.ache ,;ouo il fon– damento e il J)regio peculiare della sociologia ardighiana; e che nessuna concezione politica, meglio della sociali• stica, combacia con l'etica. luminosa o moderna otrcrt:t nella Morale dei. Posit.irisli. Per questo - oltre che J>er gli altri caratteri del pen– siero ardighinno - ò così facile e logico il ))asso dalla filosofia dell'Ardigb all'ideale del Marx:; per questo i socialisti italiani, pur non avendo l'Ardigò nelle loro file, lo amano e lo ,,enerano come un maestro. :r!/.

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