Critica Sociale - Anno XI - n. 11 - 1 giugno 1901

CRITICA SOCIALE IG7 condizione economica dei conrluttori cli fondi rende im• J>Ossibìleuna unione salda e sopratutto durevole. Si è spesso riJ>etuto che la organizzazione della classe J)roprietaria è molto JJiÌ1 rapida. e facile di quella della clllSSCln.voratrice. Ora, se si bada solta.nto al numero Jlilt ristretto dei proprietari, alla chiara conoscenza che essi hanno dei loro interessi, alla nessuna opposizione dello autorità politiche, questa su1>eriorità è certamente vera. Non così è invece so si considerano i motivi eco. nomici che possono determinare l'organizzazione. La classe lavorati-ice non ha che un interesse: elevare il suo tenore di vita. Questo interesse ò unico, eguale 1>er tutti i Iavoratol'i, chiMo, sem1>lice, intuitivo. La classe padronale ill\'ece hn, J)Cr la varietfLdelle sue sottos)lecie, una grande molteplicità di interessi economici, e s11e~so alcuni cli questi in antagonismo fra loro. Quindi lmfL unione fra capitfllisti non può essere mai qualchccosn di così dureYole e di così snido come l'organizzazione dei proletari. La varict:\ degli intcres.si economici, che si ngitano in seno alla. classe capitalistica, esige unioni ristrette e temJlOranec, fatte in ,·ista di uno ~copo par• ticolare e non mai generale. Tutto questo si manifesta o~gi nelle campagne man• tovane. J grandi J>rOJ)rietnrihanno un bel predicare che bisogna unirsi contro i nemici cieli:~ }lroprietà privata, contro gli organizzatori della rivoluzione. (Le Leghe 11ro– letarie sono per i moderati mantovani tanti Comitati insurrezionali!) i\la essi non possono pretendere che un piccolo pro1>rietario od un afflttuale non si sentano 1>ro• fonda.mente diversi da loro. I piccoli 1>roprietari, che lavorano la loro terra, e•si servono della mano d'opera salariata solo in certe stagioni o per certi la\'Ori, non possono sentire una grande avversione per le ))rctese dei braccianti. Anzi, alcuni di questi piccoli prOJ)rieta1·i 1 che hanno affinità di vita e di nbitudii1i con i lavora• tori, non rifiutano a costoro la loro simpatia e la loro soliclarieb\. Cosl avviene per gli afflttuali, i quali, se non Yedono con troppa simpatia l'elevazione economica ciel J)roletariato, non possono neppure sentire un grande af. retto per il }lroprietario che esige un affttto molto alto. Oli arnttuali 1 che sono intervenuti alle riunioni dei l)rOprietari, non hanno tralasciato di toccare questo tasto dell'affitto, e non hanno dimenticato di far notare che, se il latifondista può levarsi il capriccio di lasciare an• clare n male i raccolti pur di non cedere, altrettanto non possono fare essi, costretti come sono a pagare la rendita fondiaria ai loro padroni Per tal modo l'azione delle Leghe padronali è pres– sochè nulla. La lotta economica non è fra le Leghe di miglioramento e le Associazioni pn.dronali, ma è fra. i contadini orga.nizzati ed i singoli proprietari. 111\'ecedi una lotta fra due grandi eserciti disciplinati, è una guer• riglia· che si combatte, con varia fortuna, in tutta quanta la J)rO\'incia mantovana. . .. ln queste condizioni ò impossibile dire ora chi ha Yinto e chi ha perduto. Pili lungi tenteremo di dare qualche misura dei vantaggi ottenuti qua e là, e i quali potranno servire a sbugiardare alcune notizie, propagate ad arte, intorno alle esagerate pretese dei contadini e alla loro inconciliabilità. con le condizioni dell'agri• coltura. Qui ci J>reme dichiarare questo: che nella proYincia mantovana., dipinta come un pericoloso focolare rivolu• ziona.rio, l'arme dello scio1>ero è stata. usata ai;sai par• camcnte. Due fatti banno contribuito i~ rendere meno aspro il conflitto. Da un lato, la diversità. di interessi fra 1 tecn C no H ar o conduttori cli fondi ha impedita quasi da per tutto una ostinnta. resi::;tcnza di t.utti i })adroni cli un Comune o <li pili Comùni. Dall'altro 1 il grande lavoro della. bonifica gonzaghese, impegnando molte migliaia di contadini, ha sfollato, nel momento dei la\'Ori agricoli, le nostre cam• pagne, aiutando così l'aziono delle Leghe. Certo che non sono mancati e non mancano i con– ttitti lunghi, irritanti, ostinati. Yi sono dei 1>ro1Jrietari che non vogliono cedere e riCOl"l'onoa tutti i mezzi per tagliare i. viveri (tale è la loro espressione) ai contadini. A Cesoie i grandi proprietari del luogo, per })unire i loro bifolchi che chiedono un trattamento migliore, ri– fiutano cli dare loro il frumentone a.lln.zaJlpa. e quindi seminano avena invece di granturco. l bifolchi si met• tono in isciopero e, sorretti dall'eroica. solidarietà. dei loro compagni, obbligano i padroni al rispetto dei patti convenuti. Qua e là invece i grn.ndi J)rOJ>rieta1·i ricorrono al ln.voro dei ferrarcsi 1 dei modenesi (costoro però cessarono di far concorrenza. ai lavora.tori mantovani, non ap))ena compre– sero l'importanza. della lotta) e dei padornni. Questi ul• timi, ignari di ogni solidarietà 011era.ia, nuo,•i n.lle nostre cau1pa.gne 1 rispettosi n!Pautorità del prete, sono docili strumenti nelle maui dei nostri latifondisti che, J)Ur di non concedere ai lavoratori mantovani le L. J 1 60 do• manciate dalla Lega, 1yagano a. questi 4:rumiri J)erflno L. 2,50 al giorno. .Altra arme cli guerra, acloprata dai 1>roprietari che \'O· gliono ad ogni costo resistere, è quella fornita loro compiaccntemente dalle .Leghe cattoliche. Una. pseudo• democrazia cristiana, che di democrazia non ha altro che il nome usurpato, si aclopra con tutte le arti più vili })Or rom1>ere la bella solidarietà dei contadini, e stacca.re i crede,iti da quelli che si proclamano socialisti. Ora i padroni si servono di questi 1>overifanatizzati dal prete llCr fare coucol"l'enza,sul mercato del lavoro, agli aderenti alle r,eghe. Opera iniqua, come ognun vede, e J)Cr la. quale, in nome di Cristo, si cerca cli avvelena.re la mirabile fioritura di fraternità amorosa e di sacrifici eroici, J)Cr propagare i tristi germi clell'antico odio cli religione. Con tutto quésto J)erò le vittorie dei lavora.tori sono frequenti e numeros!J. In questi giorni in moltissimi J>nesi i pro1>rietari sono scesi a patti coi contadini, ed in al• cuni, come a Portiolo, i proprietari ed i lavoratori, ani• ma.ti dai migliori sentimenti di conciliazione, hanno fra• ternizzato insieme, dimostrando come le grandi lotte economiche moderne possono svolgersi in modo civile, senza. rancori, senza oclii 1 senza. lunghi clolori. Non bisogna però farsi troppe illusioui; i grandi pro• prieta.ri e in ispecie quelli che sono ascritti al 1>arUto moderato non cederanno troppo facilmente. Per loro la. battaglia. ·è I.Hi.ttaglia1>olitica 1 e le sconfitte patite nelle elezioni politiche ed amministratiYe essi le vogliono far sconta.re ai Jayoratori con una resistenza lunga, ostinata, imJllacabile. Alcuni di essi non solo rifiutano i miglio– ramenU chiesti dai loro contadini, ma imJlOngono ai loro dipendenti una specie di sen•itl1, che rammenta. l'antica serviU1 della gleba. Ecco, a prova di ciò che affermiamo, alcuni articoli degli obblighi dei braccianti appartenenti alla Corte SorgiLdel cav. Alberto llottagisio: Art. 3. - 'l'utti i braccianti e relativi membri della famiglia, siano o no iscritti nellaJ,ega di miglioramento, uon 1>-0tr<mno in 11esswicaso scioperare, nò concorrere in qualsiasi modo a. rendere impossibile il buon ordine (?) e andamento dell:i fattoria da eui dipendono, perciò anche in caso di violenza da part.e di estranei alla Corte non 1>otrauno venir meno agli obblighi assunti, ma do•

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