Critica Sociale - Anno XI - n. 11 - 1 giugno 1901

CRITl(JA SOCIALE 163 scioperanti ci RiufRSSero n com1>ilare pel venturo m~so u_nostudio, omio risultasse quaJi furono gli ~101>cr1,come numerosi, eia cho fondi alimentati per quali o~getti SC0J)pinti, il decorso che ebbero s~ esistono Lc~he o come formate, <1uale I'attermfame;1to dello autoritlk, dei proprieturi, deUe classi ;pettarrici qual! i ~ttlllri c I~ condi7:io!1i di la,·oro prima e J>Oi: quah gh elemeur1 morali 111terveuuti nel conflitto quali i rc,rnltati ottenuti. Se uscirebl.)e forse - sca~ turita dai fatti - una. feo,-fa (!elio flciope,·o che con• i,;(lnfirebbo coru~igli e previsioni concrete· si 'parrebbe ~cl. ogni modo, il ~uadagno ~ià fatto, in QuesteprimÙ mcompo~tc scHrunrnccic, dui lavoratori i talia11i,gua• dagno ~li dcnnro, di sRlute, di riposo, cli clignWl. Il Bonon11) poi aolo 1\fa11to\'i:lll0 1 lo calcola a milioni _di lire. Altro cho lo sgravio del sale o l'orciuolo del Wollomhor~ ! l◄i altro - uggiuugimnolo pure - che tu." ooclifìc11ziono della lil>crtìt "' Vi ò uni~ lcg-if1h11.io110 flOCiolc: P[h1lia no è ai primi passi. Por lo donne <' p('i minorenni si ò presentata ~ttlll leg-ge. .Non può dino1ì che il partito ci abbia preso intorno llllfl, ijcahuunn. l◄:ppurc, so ci movessimo sul serio in questi ei11quo o sei mesi, potremmo farne r)Cnetrarc una J)urte 110I proA"etto governativo: un più ulto limito d 1 cf.h o uJmcno le principali garanzie per Peffcttuazione. l~ 1mrebl>ero milio11i di madri milioni di filnC'iulli, prinrnvern 1>rolct.aria italiana, ~ottratti allo sccmJ)io del capitulhnno 1>11rassita.Anche questo è nostro uffìrio HJ>eeifìco. Yi ò lllHl politicu tributaria. Ma non basta dir rara al dazio sul A'rRno, pnrlurc genericamente di im1>0- 8UL progressiva sul reddito, non basta vantare la conv ersione della rondirn, che non sapremmo attuare, 1.er concludere che abbiamo una nostra J>Olitica tri– hu taria. - A bbinmo pn""<licnto 1>erl'istruzione po1>0- larc1 conquistato infinito Rtlesioui alla refe-~ionc sco– lastica, qull o là iniziate o d,,to Puditorio alle Univer– sib\ popolari· eppure il Ciccotti clovè confessare, poco stante, alla Cameru, cho il p1trtito socialista non ha una politica srola!iticn. Qunlcho mese fa. ci imbat– temmo, in du(' socinliliti, R. discorrere in pubblico di politica colonh1lc; f'ummo due pareri diversi. - Sulle speso milihtrl non ò il1ecrta la tendenza dei socin– lii-lti; oppure anche questo pl'Oblcma fu per I~ prima voltA, sviliCOmto, in questi ultimi mesi, sopra :queste colon1101 e ancorn. dohbiamo salire dalla critica alla ricostmzione. Perchò nuche qui non ò con o-enorici 11poftcgmi sulla nazione urnhtfn, senza approfondirne nò 1'11~1•('ftO militare, nò Pttspetto fiscaJc, che taglie– remo 11gran nodo. 'J'utti questi c1unpi, od nitri ancora, stanno aperti di111u111zin noi, sollecilouo ropera nostra. Adden– trarci in essi non è rinne1,.'11rel'idealità collettivista, questo ,::rande forza motrice ed orientatrice · al con– trllrio è cominriare ad av,•icirrnrla al mond~ reale. :N"onci mnncano lit sup1>ellettile scientifica nè i cri– teri, nò il punto di Yista proletario, nè lo stin;oJo di ur– ::c_nti his~,-:ni da sodlli~farc. Ma ogni studio ed o:rni 11z1onc è 111rcp1>atao litorile finchò non sia guarentita la lil>t.'rb't. Como studieremo gli scioperi fiuchè essi si risolvono in migcri conflitti con In polizi'a? Come ci fa. rC'mopropulsori di mm se,•cra tutela Jcr~le elci lavoro di 1111t1. oq.n!nizzazione operohL solidiL et"'forte, costretti tl g-1111rdare1 h~ spallo th,I hirro in clh·isa o dal birro tog1tto l QuL•i!tiL politicLì, <"hoa btluno paL·vo traditrice t'.'cho la riuniono di llonHL lm consacrato in un cosi diflgrn1.i11to 111ulll8Sicmcdi p111·olocozzanti è dunque il principio dclliL vt•1·a politica nostm - 'il preludio <lolla. vihL focond,~ del purtito sochtlista - dell'av– vento. olla. storitL elci proloh1riuto itnliauo. LA Cni-r1cA SoCJAl,E. Abbonan1ento cumulativo Criiica sociale ed Avanti/ anno L. 21, se– mestre L. 10,50. ANCORA SUIDAZI .ESUGLI SGRAVII L'l.:to clrl Po]')olo di Cremona ha. recato domenica. scor!-tAun articolo di ris1>osta al mio, pubblicato nella Cdlir<t, ultimo numero, sui progettati so-ravii del Woll.emhorg. L o conob bi ))Cr tempo, avend~\10 avuto g-cnhlmcnto lo bo1.ze, cd ecco la repUca che ho 1>~ tuto cosl predisporre. Lo ohbiczioni principnli che mi si fanno coorcli– nnto con altro minori, sono <1uestc, se bene h~ inteso: 1° Non riHpondc nlln realtà la affermazione che in Com~rno apc1:to, in conseguenza degli appalti, dei consorzi o (l('gh ubbo11A.111cnti, lo sgravio del dazio vacli\ per ht mnµ-gior parto IL profitto derr)i appalta~ tori O deg-li ose1·co11ti. e, 2° 11cahniol'O obbligtttol'io è ormai inetto ad una cmcoco tutC'ht <loi 00111-:11111uttori. 3o• .No11 ò pmtica. In. percezione a tariffa del da.zio sul vino, i11 ('011111110 uporto, per la somma cUfficoltà e ht grtL\'C spcsiJ d 1 cs1t1.ionc. . .. Por riSJlOndero Alla. prima di queste obbiezioni dovo premettero che io ho inteso iurrattenermi o por.evo infr/lt.t{'nermi, soltanto lici Comuni i>ill pof>o• Inti, l)h't Or#,,"flllizzati,nei quaJi il dazio consumo esiste realmente com<.' tale, non già di <1uell'infinito numero di piccoli Comuni di cam1>agna o di mouta,~1rn. co– stit~1iti _da_)>Oche.C<'ntinaia di abitanti e nei ~1uali il <ll\ZIOs1 risolvo III reaJtà non in altro che in una tassa d'esercizio, nella sua RJ>))licazionc abbandonata assni SJ)osso dnlla munici))alità. ad un esercente fa– vorito, J)Crchò so no fl\CCia uno strumento di mono• polio. I consumatori i11«1uesti Comuni minimi, che puro ~01~0 ti111ta.parto del 1>aesc, non si sono mai nccort1, 10 erodo, o appeno, che esista una im1>osta 8Ui consumi ~ !lOn ai accorgeranno 1.nai, o appena, dcll1, s111tnhollz1011e totale o parziale. Per quant.o ho dotto l'nltm volti, - o sir, en JXtssant ripetuto - il prog-ctto Wollo111bor~, tradotto in logge, non potrà. che progiuclic,u·li: lo condizioni assai spesso desolato degli i:ihitantl di quosf,i Comuni ripetono da ben altro ht loro origino cho da uni, forma d'imposta (Jualo per essi non esisto cho in uppnrenz.a. ' Stabilito cosl rhe io obhi a.vm1ti al pensiero solo i Comuni f}iÌl <'lcvuti, nei quali ai piì1 complessi servizi devo J l~ov,•odoro un piì1 comf)lcsso organismo di en• tra.te, r1J1t'.'to<1unnto ho nfl'crmato, che cioò " la dif- • ~ tcnza, fra il gettito ideale dello tariffe e i canoni • almcnf(' JlR~"Oti dagli esercenti, rimane J)ur semJ)re " nelht duo quaai totalità, incoq>oratn nel prezzo dai L consumatori ,•er~ato agli esercenti o da questi "' esclushnmente lucrata ove @ieno con;; or.ti diYis1l Q cog-li llJll>Rltatori in CR!iOd'appnJto .,. ' Xell'altro mio nrricolo ho a1)Jwna adombrata la climostraziono di questo tcoremn daziario per non portnr vnai a Samo o torroni a Cremona .... ma, so Cromonn lo vuole, fornirò la dimostrazione. . .. tfoturnlmcnto, per colpire il fenomeno ò necessario cho noi ci fncciamo iL considerare, no,; già un mo– mento qmìlsinfli della viht. dei Comuni che furono so,.upre aperti o rinrnngono tali, ma il momento in cu, un Co mune pusfin clul regimo dei chiusi al re– gimo dogli n.po, ·ti o il dazio è appaltato allo spccu– lntoro od ngli esercenti J)OI' \lll Clll\OllO inferiore al• l'nutccedcmtc gettito dello hurrierc. VJ!.'codel Popolo J)!lrc l'itcnga che in questo stesso momento dove p1·011orzio1111lmentodiKC<'lldcro il prezzo dei ,~onori come nvvicne del pifltto <1 1 111111 bilancia., dal ci:ì com~ pagno sia tolto il peso. 1\la (Juosto è un modo so• verchiamentc meccanico- o semplicista, come dite voi

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