Critica Sociale - Anno XI - n. 5 - 1 marzo 1901

66 CRI'l'ICA SOCIALE e di stampa) e in cui le forze, fin qui impegnate i1lla difesa della liberfft 1 ()Otranno essere uU\meutc spese per ulteriori conquiste. Dopo una tale opera, proseguit~i a lungo con intelligenza o con tenacia, potremo con sicuro animo tirare le somme i e allora sarà tempo di vedere se chi non sarà piu a. capo della maggioranza parlamentare vorn\ ricordnrsi an– cora <li essere il c11posupremo dell'esercito e del– l1ar1nat::l. I•: per questo, solo in previsione di questo, che i giornali paurosamente conservatori fanno il viso del· Panni al nuovo Gabinetto. Che importerebbe mai a costoro che 1/.anardclli o Giolitti fossero Al potere, quando avcsSCro davvero la convinr.ionc non essere costoro se non poveri fantocci, i cui fili stanno in mani sicure? 1~(tllflle spavento potrebbe incutcro il Governo cli Sinistra, quando questa. Sinisti:a ha clo– Yuto scntil'C sulla sua. schiena. Jc suole di Prinetti e fasciarsi insegnare la. scienza (lollo finanze da Morin e da Ponza? Oli ò che dietro la Sinistra. sta l'Rstrema •◄inistra) senia cui il Ministero non può vivere, 11011 può muornrsi, non pnù respirare. Orn tutti i nostri paurosi conservatori cttpiscono che una Estrema. Si– nistra, che tiene hl iscacco il )l"inistcro, e che si giova deJJa sua novelht forza per radlloppiarc le proprio energie, vuol dire la. soluzione a breve sca.– clonza del prolJlenrn. militare. . .. 1\li11isterocli 1wcp11razionce di transizione, il Gnbi– nct,to Zicwnrdclli non JJOrrlt mano a grandi i:if'orme. Per fare opem audacemente riformatrice occorre– rebbe fosse appoggiato cli~ un1t maggiornnzit salda ed omogenea, nnzichò sorreggersi a mala. pena sulla ùenecolct aspelfatica, di alcuni gruppi di Destrn e di Sinistrn indipendente. )f:t se, per h1scingurahl composizione della C11mera. (che è, jn fondo, la Camera di PeJloux, del decrctone e del regolamento-capestro), il )linistero att,ualc non può fore il bene, noi d':1\tra. p::trtc crediamo non possa neppure f,Hc il nrnle. Cc ne afliclano l'origine e la composizione cli quei gruppi, intorno ai quali donà rannodarsi Ja nuova nuiggioranza ministeriale. "Ji'inon:iGoverno di Sinistra fu quasi sempre sino- 1limo di Goyerno violento e co1Tuttore. Lit Sinistm del Settentrione - è bene ricordarlo - sarebbe rimasta, a lungo un partito cli opposizione, con tutt.i gli orpelli elci suo liberalismo dottrinario, se non la, soccorreva, di aiuto, intorno al J870, la Sinistra meridionale. J'mono i Si11istrì del Mezzogiorno, con Crispi e con :Nicotcra, che resero possibile la. disfatta della. Destra. l\fo, una Yolt.aal potere, questa Sinistra, reclutata nell'[taJia meridionale, non tardò a metter fuori le unghie. Cresciuta improvvisamente nel i\l'cz– zogiorno, per l'assenza o per l'avversione di una ari– stocrazia ancora. devota al papa o al Horbonc 1 questa Sinistnt si trovò a rappresentare tutti gli appetiti di una classe media economicamente rovinata, e alla. quale la. 111m1c.1nza di ogni seria opposizione di alt.re classi e di altri partiti cresceva Ja. voglia. di un adattamento parassitario. Si gettò quindi sul potcrn come un CflllCaf1i111rnto, scarnificando e rosicchiando tutto ciò che vi era da a.fferrnre: cou ne1)1'etis scese a pat.ti con la Destra pet· assicurarsi un bottino pili lauto, con ì-iicotera. e con Crispi essa. crebbe le spese improduttive, mercanteggiò le cariche f)ubbliche, aiutò apertamente le camorre o si gettò a caJ)o fitto nella politica coloniHle. Quando, nel 1893, il Giolitti tentò di risuscifare la Sinistra, Pietro Lacava gli portò i legionari ciel Mezzogforno, mercè cui potò battere, nelle elezioni generali, i radicHli di ·1•:strema e preparare i fasti - della, lla.nca. H.oma,rn. Lit vecchia Sinistta ora risu– scitata per davvero! Oggi, invece, la Sinii;tra lli triste mcrnoriu si ritiri\ B1 1oteca Gino B o in disordine sui banchi del Ccnt.ro. Allo stesso posto, dove Pietro Lacava dispensava i favori elettorali, siede uno dei pili coraggiosi avverstiri della. Sinistra ciel l\[ezzogiorno, il conto Gil,sso, un meridionale cli :Destra.. Anche Giolitti pare abbia. mutato registro: nel suo ultimo discorso, alla. vigilia della crisi, egli aff'crmaNn la necessità di distruggere le camorre municipali, quelle camorre onde trne· alimento il (Jartito liberale del Mezzogiomo. Siamo dunque di– nanzi ad una nuo,•a. incarnazione della. Sinistra, la quale, non piì1 gincobina, megalomane, sperperntricc e corruttrice, può, a. differenzi, cli quella flntic~, nppoggiarsi all'Estrema e governare, per <111anto ò ora possibile, con Ja democrazia. e per hl. democrazia. Certo l'opcm del Gabinetto attuale san\ molto modesta., ma., a quanto si a.nnnucia fin d'ora, non del tutto nulla cd incflicace. Sebbene noi siamo con"inti che, Senza una diminuzione nelle spese improduttive, non è possibile una. larga riforma tri– butaria, pure riteniamo non sia del tutto inutile uua. parziale diminuzione nei tributi indi_rctti, compens1lbt magari eia. un rincrudimento delle imposte dirette. Una riforma., anche timida e circoscritta, che avesse per isco()O di aholire alcuni elci pili gr,wosi balzelli sui consumi, o di chiamare direttamente le classi ricche a coprire Jc perdite derivanti lla. una tale abolizione, avrebbe una importanza. notevole, non tanto per le sue conseguenze immediate, quanto per h, sua. influenza ncll'indil'izzo della politica. futura . Noi non professiamo J'incliffcrenza di molti pub– blicisti di parte nostra per ht natura intrinseca ciel nost.ro sistema tributario. Certo, H pii't grave pro– blema odierno è quello della diminuzione dello im- • poste, ma, accanto a questo, esiste irnche il problema, pure grave e pure connesso alla. nostra. vita politica, della, loro ripartizione. Finchò questi hibuti sarnnno ripnrt.iti in modo che le classi lavoratrici Abbiano da esser quelle che sopportirno il massimo carico tributario; fìnchè Ja tassazione nostra correrà a col– pire ogni sana attivib'1 economica, rispcttnnclo invece il capitale improduttivo, noi continueremo in un indirizzo 1>olif,icorovinoso -per tutte quelle classi che cooperano attivamente alla pro<luzione nazionale. Se il Gabinetto attuale iniziasse, sia pmc timida– mente, una trasfol'mazione trih11tari;-i)che roYesciassc sulJc classi ricche ccl oziose anche uua piccola parte di quel carico, che oggi grava i1Lnulssima parte sul proletnriato e sulle clnssi più lfl:boriosc della bor– ghesia, potrebbe fare per h~ propagancht contro le spese militari molto pili di quello che potremmo far noi in dicci anni di 1>reclicazione ostinata. li dolore è sempre stato la. sentinella vigile della vita; onde noi crecliamo che, so le classi dirigenti fossero col• pite nella borsa, non btrdcrcbbero ivi avvertire che la loro salute non può certamente venire da unu nuova cacciatit lli sangue. Concludiamo. . .. L'Estrema Siuistt·a :wrcbbe eg·ualmontc torto, ta11to se si assumesse di sost.cnero i1d ogni costo questo .Ministero, quasi si trattasse di un :Ministero suo, quant.o se si impuntilsse a combilttcl'lo sistematicn- · mente per antipatia nl Vrinettì e al programma militarn di :Morin e di Ponza. Nel primo caso, essa rinuncerehhe alla propria. funzione e al proprio pro– gramma; nelht seconda, essa farebbe H giuoco dei reazionari, cui non parrebbe vero di potere, così a buon ll\ercato, o battere il Ministero, o(l orientarlo verso hL nestrn e verso il Centro. L'attualo GalJìnotto è, come abbiamo tentato dimo– strare, un Ministero di preparnzionc. Esso ha sultanf:o il còmpito di porre in C\"idenza il nostro nrnssimo pl'Ohloma economico •- la riduzione dello spese mi· litari - e dj lasciare libera h1 propng.1nda e l'orga-

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