Critica Sociale - Anno XI - n. 5 - 1 marzo 1901

Critica Sociale f?IVISTA QUINtJICINALE DEL SOCIALISMO Nel Regno: .AnnoL. 8 . Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. iO - Semestre L. 5,50. Lel/e,•e, vaglia, cartoline-vaglia aU'Ufftclodi CRITICASOCIALE- MILANO:Portici Galleria V. E. 23 (2' iltlO I0llle) Anno Xl - N. 5. :Non si ventle <i tium.eri sepctrati. MIiano,1° marzo 1901. S0i'v1MAHIO Attunlltà.. /A.t ,Sju/,$/r(I (I/ J)Olen (h'.\.SOt: IIOSOlll), J,t, (01·.:, ,~1·<mlicl1t ili ltalkl, I (lng. A!Hlt:1.0 OMOIH:O). Studi sociologici. J Jl!'O(tfj. dtll'Wtll ll<H'Wlista t/1 /Il/liti: I, c:t11S,pJ~ Jltt:.:1114 {Oll'Sl:Wl'C H1:;1,~1), Politica municipale. J~'(llx)U..:W11t dtllt, IHll'rki·e f11ttn1t (lbl). Sotl.:larl-0 1/lfllliclp(l/t: 1/eltlll"lcfM ,111mldJ)(llt ili (Jt/'111(11/kl (-'h:.s,– Cll'Al,IS), Fllosopa, letteratura e varietà. 1,a Ube,·M accmlt111fca, 111(conth11u1zlo1w) (l'ror. 1,u101 c1a:1>A1t0). At)pmltf /IIOSO(lci s11tsoc/.<IILsmo: lii / /lm/U p11ico/oyici. det 11elermt- 11Umo cco1romtco (.t. y.) · wvi,1a delle JÌ/.vt$tt. LA SINISTRA AL POTERE Dccisumentc l'attuale Ministero uon poteva nascere in co11dizio11ipiù sfortunate. Consigliato da atlinità politiche e da esigenze. parlamentari a chiedere la colhibornzione di alcuni uomini del gruppo radicale, si abhattè ad un rifiuto che, per le sue motivazioni, ha significato di crit,icil. aperta alla futura r>olitica del Gabinetto, a cui scema fin d'ora lo simpatie e cresco le diflidenze dei partiti popolari. D'altro canto ½anardelli, per non rinnovnrc l'insuccesso di quel suo Ministero di" una nott.c nel quale il generale Hnraticri sperimentava la sua virti1 jcttatrice, dovette ingoiarsi il Prinetti e mantenere il Ponza o il .Morin, con lo loro artiglierie cd i loro navigli da gucrrn. Da ciò una varietlt grande di giudizi e di prono– stici: eia una parto coloro che del :Ministero non Ycdono che Jn. colorazione politica, e lo giudicano alla stregua di quello che era qualcho mese fa. il programma dolht Sinistra costituiionale; da11·a1tra. coloro, che opinano questo progrfunnrn. essere stato distrutto claJla dediiione di 1/.annrclellie di Giolitti a Ponza cd a )Iorin. Unilnterali ambedue, questi giudizi non tengono corno della realtà. YiYadello cose, realtà che oltrepassa e sconvolge tanto le for– molo ben architettato dei programmi, quanto il signi– ficnto e la portata di un episodio fug-gevole. Cer– chinmo, dunque, di attingere allo coso un giudizio obbictti,·o. Anzitutto, quale è il vizio d'origine, per il quale il Gabinetto di Sinistra s111·obbo co11<hmnatonel una steriliti'L irrcmcdiabile? La. sufi, condiscendenza alle nuove spose militari. Ma chi vuole questè nuove s1,cse? l repubblicani hanno una risposta. semplice, sug-gestirn., che contiene gif~in sè 1 chiara ed CYidente, la deduzione logica, come le premesse cli un sillogisma 11ristotclico. Pei repuhblicnni dell'Alta Jtalia questo lUnistero non è che il gerente responsabile di un o potere pil1 alto, una. specie di uomo d'affari senza iniziative r>roprie. La volonti\ ,·era, reale, onnipotente ù id cli fuori del Governo o del Pnrlumcnto. r-uoui cosi, colÙ dor., iti p11ot, Ciò Cl/e d rl/Olt, e f)l1Ì '!0" dlmlllllffWl, Noi, i1wece, amiirn10 dìmandare ancora. Pcrchè il capo dolio Stato vuole le nuove spese militari? }jvi– dentementc perchè egli è, ller le tradizioni stesse del monarcato, il capo naturale clclle for,w conser– w1.tricideUn nazione. Ora quciste forze consenatrici, che, YOlere o no, hanno pur tro1l1>0 la maggioranza uncho neUa Camera. elettin•, gli hanno detto: per non rovesciare il ro.r;fro Ministero, vogliamo accre– sciuto l'esereito che è la. 11ostra difesa. Così 7.anar dclii, per costituire un Gabinetto che potesse vivere, ha dovuto passare sotto le forche caudine. 'J'utto questo, che 1rnrmi non possa revocarsi in dul>bfo,dimostra. che noi siamo ancor lungi da <1uello che cnt la }'rancia con Carlo X. AJloi:a era il prin– ci1>e, che si metteva contro il Parlamento; oggi invece è la maggioranza conscn•atrice del Parlamento, che si serve del principe per rintuzzare gli assalti della democrazia. Qui<la9em.Lum? Poichè ~anardclli ha creduto con• veniente 1>cr lui e per il suo partito <li accettilrC iWb comlitio11e il potere, noi dobbiamo YCdere <1uali sono i vantaggi che so no 1>ossonotrnrre. È indubi– tabile che, qualora Jtt Camem foisse in maggioranza por In diminuzione dello spese militari, e quindi r>or 1111 più modesto indirizzo nella nostrn. politica. estera, il dissidio fra il paese reale - che soffre di due mali: il malcontento che lo corrodo e la incapacWL di esprimerlo in maniera non tumultuaria. e inorga– nica - e le classi pan1ssitarie e feudali, che ne hanno usurpato iJ dominio, scoppierebbe aperto e improro– gabile. L'opera di un )linistero cliSinistra potrebbe, cl111H1uc, essere utile in questo senso: nel preparare e nell'affrettare (]uesto dissidio, che sarebbe la vigilia della soluziono. Con ciò non intcnllo supporre che la Sinistra co– st.ituzionalc abhia nel suo programma cl i Governo uu proposito così sovYcrsivo. Nella. 1>olitica i propo– siti non valgono quasi nulla cli fronte al moto irre– sistibile delle cose. ·1~ 1 in <1ucstocaso, a frustrare i propositi ortodossi della Sinistr11. 1 dobbiamo pensare noi; noi socialisti, repubblicani, rtlclicali, dal cui voto dipendo oramai la vita o la mQrte ciel Ministero. :-le i pgrtiti popolari intenderanno tutta la gravitiL di <111estomomento, e, invece di baloccarsi con lo formule, sapranno essere abili senza la sciocca paura di incontrarsi con messer :Macchiavem, potranno triuro grnndi profitti cln una situazione per ogni verso favorevole. La prcdicaiione contro le spese militari, Ja. dimo:,traiionc dello sfacelo finaniiario a cui il paese corre incontro con unu politica di grnncli spese, la propaganda di riforme sostanziali molto lontane dai semplici ritocchi, tutto questo, e dell'altro ancora, i partiti di Bstrcma Sinistra potranno faro in <1uesto periodo di <1uicte operosa, in cui ci si nttendc di veder rispettato il diritto di associazione

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