Critica Sociale - Anno X - n. 22 - 16 novembre 1900

CRITICA SOCIALE 351 Jcttivo municipale, formi Ja base della futura. pro– prietà. associata - collctrivii;tica o no - che è nelle nspetrflzioni del socialismo. Un'industria pubblica non specuhith•a è la. sola forma 1>ossibilc cli industria fWcializzata, mostrando di un subito, r>cr l'climin~i– :dono del profitto, la nrnggior economicità. delle in• dustrie socializzate sulle incluistl'ie private. Col si– stema delle imprese a profitto la produiionc pubblica del Acrvizio non è teoricamente o praticamente di– versa dalla produzione privata del servizio stesso. rv. Le ohhic:doni, che muovono da. altro campo, al si– stema. antispcculatiYo delle imprese munici1>ali,non (rnnno maggior fondatezza, 11lmonodal punto di vista, del socialismo, il solo che qui ci occupi. Nel mio 11rticolo del L5 giugno, t.occai, iuvcce, dell'aspetto c<·o– nomico I.lolla questione; nut riconosco che occorre– rehhcro ult.eriori svolgimenti. l•:dwin Cannan scri,•o noll'/:JconomicJourn.al che le i111prese mu11icipnli <lebbono dare un llrofitto, RJ)punto J)erchè possono dare una. perdita. Jn altri termini c,:rli eoncc1>isce il profitto delle imprese municipalizznte come una spe– cie d'imposta per assicurare il capitale impiegato l'ontro la eventuali fa di perdite commerciali. Siccome il rischio dell'impresa collettiva. ,:rrava sull'ente puh– l>lico, è giocoforza consentire ad esso un [lrofitto, che posim metterlo aJ cornrto du. tutte le evenienze ,iegati,•e. , i riSJlondo: J)rimo, che lo imprese nrnnicipalizzate, appunto l)Or la loro indolo di produttrici di servizi monopo lizzati di consumo generale, ò assai raroche vnda.no sog~ette a. perdite. Secondo, llOi, che nlllla vieta. d i colmare i deficit eventuali emergenti dal– l'impresa con una lllteriore elevazione del tasso as• soluto e relati\·o dcJla imposta sul reddito e stù ca– pitalo. All'istesso modo che i cittadini hanno goduto del vantaggio clelJ'impresa 1 inclcbitamcntc - per ipo– tesi - a buon mercato, ò ben naturi1le che essi ri– mettano la differenza, qunndo l'errore di calcolo si fa. sensibile. Del resto, molto sono le imprese muni– cipulo cho \'Cndono i loro servizi a un prezzo infc– rior(• al costo, per ragioni di utilib\ pubblica. Il decifit si colma col meccanismo dell'imposta diretb1, il quale permette di far partcci1lare alruso di un bene municipale <1uclli che altrimenti, per la loro condizione econontica, non sarobhero in grado di ac– quistarlo. 11 fine sociale ciel sistema municipalizza– toro risqlta evidente appunto dallo csem1lio che qui si a.cccnna. Che se poi, come il Cannan stesso sostiene, le im– prese municipali debbono dare nn profitto, ap1nmto f}Crconsentire, col guadagno sui prodotti delle une, di nhhassnre il prezw elci prodotti delle altre, e ren– derli accessibili agli stmti piì1 l}o,·eri dellai popola– ;done; anche in questo ca."JO si può rispondere che ciò che s.i tenta è uua. forma. di tassazione indiretta, ln. quttle è assai agevolo cd economico sostituire con ht imposta. diretta. sul reddito. Il fine da raggiungere, nell'uno e nell'altro caso, ò lo stesso. 'frattasi chrn– que di studiare quale ò il mezzo più economico J)Cr ra,e-~iungcrlo. Ora, non vi è bisogno cli star qui a dimostrnrc quanto il sistema delle imposte diretto sia mono dispomlioso e com1)licato del sistema delle imposte indirette sui com1umi nmtcriali o imtt.1ato– rinli, so mi è permesso acloporaro questa. espressione sciontifìcamoute erronea. Dovc~i poi hadarc che In riduzione del Llrezzo,do– '"uta. alla eliminazione ciel 1>rofitto, a.v,..antaggia, in un altro modo, la popolazione tuttaconsun1atrice, siu essa. di proletari o di capitalisti. La classe proletaria ~ode del maggior consumo risultante dallo scornato prezzo, e così anche la classe capitalista; oppure, ove il prezzo scemante non iucoraggi il consumo, il prezzo attenuato si risolve in un incremento di risJ>armi. Nell"uno e nell'altro caso, i,.rli aumenti della. im1>0Rta sul reddito, per soddisf:1ro nllo C'Sigenzc comunali, sono, almeno parzialmente, compensati chti v~mtagi::i, che por questa via rcalizznno le unitù. consumatrici. .Il metodo eia noi accettato, mentre ò benefico per le classi più povero della popolaiionc, non è di n;::ite– \"Ole agg-rnvio per le chli;iji capitaliste. rl legislatore inglese ha perfettamente compreso la. necessità cl'infrenare le divagazioni spcculazioni– stich e dei Comuni municipaliu:Rtori. t:;.sso ha io molti casi determinata l'altezza massima elci reddito cln ri– e,1.vare dall'impresa. Lo scopo dichiarah, cli queste misure è stato nppunto di impedire clic la ta1:<sa– zione indiretta, esclusa <1uasi completiunente clttllu, legh;lazione inglese, riup1rnia, sotto aspetto pili be– nigno, nella pratica fiscA.lo. Biso~nft convenire cho il legislatore borghese cl'lnghiltorrn si ò mostrf.tto un tantino pii1 socialista del Congresso di Roma! Senza. mnlizia. [I Congresso cli Roma (]'argomento non tocca Jfu– uicipalis, che, dal suo nrticolo, non mi sembra. preoc– cHpato dcll'a'"venirc del socialismo radicale e com– pleto) si condannò, J)Cr ragioni cli maggior praticità. 1 a restare rinchiuso nel cerchio delht distiuzionc SCl}– lastica. fra imprese-se,·vizi e 11npreseindustriali, ri– conoscendo che le prime deb bano fornire prodotti g-ratuiti o le seconde proclot.ti rimuneratori. Bsso di– menticò - ecl è gra ve torto - che la tendenza. del socialismo consisto nel rompere 1'1ntificiosa distin– zione e nel trasformare in servizio pubblico tutto le im1}l'esc, anche private, che per ragioni estrinse– che od intrinseche 1>ossano essere a1}propriatc dal– l'ente pubblico. Quando una impresa, per una mgiono qualunque, può essere trasformata, per esempio, in proprietà. municipale, i suoi 1>roclotti partecipano, illico et immediatim, della. natura clell 1 im.presa-se,.vizio e quindi devono essere ceduti secondo un criterio ohe non può essere più quello dello scambio mcr– cantilosco e della conseguente legge della. domanda. o dell'offerta. 'l'utta. la. rAg-iono<l'essere e lci soc ialismo è nella. possibilità. ccl utilit.à. cli trasfo1 •ma.re in im– prese 1mbblichc lo imprese privR.to, ma gercn clolo e fornendone i prodotti secondo un criterio diverso da. quello vigente nel.l'economia privub.1. Se, infatti, il cri– terio non <lovesse cambia,.e,l'utilitù tiella trasforma– zione sa,.ebbe incomp1·ensibile ('). ARTURO LAUIUOLA. t') :se derl\'ll <1ulndl, dal 111mto111 1·1st11. teorico, che alle lmpr~c l)llbbl\Che non si JlOIS0II0 Rl)l)llenre le nozlo1,I di prazo, c<>11to, bl• 11011110, ttllore <ICIIR Economia J)rh·aln. l,'011posto n.v,•110 di Snx, l'lcr~on, )fazzola ed Altri, elle è 11nno 1111 1rogrcuo nella ,·eccllla concezlono della t:co11om1apul)bllCII, dc,·e rltcnor&I eome Il tcninllvo di trnttnre por annlogln ru11ome111 economll'I dlsp11rnthntml. 111slsto uclla mh~ Idea ron\l,11me11Utte,ehe 111,trnttnzlono toorlen. d\'I fenomeni econo– mlcl collettll'I dc,·c riusi eon nitri orllorl, da <1uc111 't\lCl'0II l)Cr 1•t:eonomln J>rlvati\. •~un campo com1llctnmcnto 111101·0 <1e11a1:1e1cnza Eco11omtca: Q.UC \10 del llll\llSlml cdonl!IIICI eolletlh·I. Nel 11rossimo1t1tmero<l-<tremo le,risposta cU (VANOE BON'OMI alfart-icolo (li ~NRICO r.1-:o~a; Slti Criterii "so– cialisti " 11er i Rilanci comunali. FRA LIBRl E RlVISTE AullUliTO o~D•o: J,ri Ca.s,'((t, cli ris1)(trmio (U Piace11za. 'J'orino, 18M, tip. O. Sacerdote, vitl fiuanzc (I,. 1,t,O). 11nuovo gagliardo spirito democratico, che va trasror– manclo graclualmente i nostri lhrnicipi, deve tras!ormare 1>urele nostre Casse di risparmio, attribuire loro nuove runzioni, chiamarle a nuova ,•ita. Il risparmio OJ>eraio, invece di coagularsi in esse nella pigra e improduttiva rQrn1adei titoli di credito - til>O cli investimento che IQ

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