Critica Sociale - Anno X - n. 17 - 1 settembre 1900

CRITICA SOCIALE 271 che egli 11011 J)Hbcli~porre che di una parte di quanto produce; cosl, la J)otenza. ft:-ica, pos:,:cduta dalla. macchina, di rica\'are una quantità di prodotti maggiore di quella che è necessnl'ia a crearla e a mantenerla, si converte nel ratto sociale che questa maggio,· quantità è goduta esclu:-irnmente, o in massìnu\ parte, dalla classe ao– minnnte. Generando dm1que il ca]}itale tecnico, se non un so– J)ralavoro, un sovl'aprodotto, e co11sistendo appunto il profitto che :-i ricava <lai capitale-salari in un :-ov1·a'" prodotto, il capitale tecnico viene a <'reare prodotti-pro– fitto non meno del capitale-salari. 'ìccome, anzi, la mac– china, per la sua steiìsit mitura, c1·ea un s::ovrnJ)roclotto molto maggiore di quello che non possa. il 1a,•oratore 1 il profttto che ~i ricava da.I cn.pitale tecnico diveuta maggiore del J)rOfltto dato dal cn.J)itale-salari. Ciò posto, noi J>Ossitunobenissimo ideare una socicfa in cui, non giù col sopralavoro, ma col non-lavoro, esista. il J)rofitto. Se, infatti, tutto il lavoro compiuto ora dal. l'uomo rosse surrogato dall'opera delle macchine, queste, co11una quantità di J)rodotti relath•amente J)iccola, ne da1·ebbero una enormemente maggiore. Ora, in un assetto capitaJistico della, socieb't, quc ... to fa.tto tecnico offrirebbe la b:u;e itl ratto sociale che la. cla.s.,:;e dominante, potendo [.!'Odero pc1· sò sola la. differenza fra. il prodotto ed il consumo dellrt macel1ina, venebbe a. disporl'e di un so– vnwrodotto, cioè di un profitto, molto J)iì1 considerevole di <1uando alla Jll'Odu:done concon·cva. ancora. lit debole forza. muscolare dell,uomo. r,a. solit differenza, fra questa. coudizione estrema di cose e quella in cui le macchine non esistevano a.ncont, sarebbe chei mentre Hella seconda. gli operai laYor1wano, nella. prima rimarrebbero disoccupati. Prima. essi daYauo luogo ad un prnfitto, iu quanto uon potevano ritenere e consumare un,i parte di quello che producevano col loro stesso ln.voro. :Nelle 1n10,·c condizioni, invece, Yi da– rebbero luogo, perchè non JJOtrebbero consu111:1renulla di ciò che prO<lucono le macchine. Ui1)otesi di fatto <l cui abbiamo ricorso è, certo, in sè stessa, assurda; ma diventa accettabile per rutile fun– zione logica che compie. Es:;:a dimostra nel modo pll1 e\•idcnte che il p1·ofitto, in quanto non ù un SOJJrnlavoro, 1mò esistere· senza alcun lavoro per parte dell'operaio; in quanto, Ùl\'CCCi è un so,•rapl'Odotto, può esistere qua– lunque sia la Nt.lLSa. tecnica di questo sovra.prodotto. Bashi che identico riniitnga. il fatto sociale che agisce sul tecnico: l:.t supremazit~ del la.classe capitalistica sulla. classe operaia. Ilo appena. accenmttoi pcrchò lo spazio iuca.lza. }la. mi pitre che l'esem1>ioa cui ho ricorso - uno fr,t i tant.i - sia. sufficiente a dimo.-;trnl'e ciualo importanza. posf)a as– ~mcrc nell'analisi del meccanismo procluttivo uua mo– dificazione tecnica n.pparentemente tenue. Si consideri il profitto come un so1)ralaYoro, ed una manifestazione economica della maggiore importanza. di\•el'l'à. assoluta.meute inespliCllliile. Xon potendosi con– cepire i prodotti che sotto la forma-lavoro, ed i prodotti– prnfltto che sotto Ja forma-sopralavoro, la quantità di JH'Odotti in più che esce dalle macchine sfuggirà. ad ogni espressione economica, e - indetel'lninata - si I)erderà uel nulla., como J)er un singolare giuoco di bussolotti. Si consideri invece il J)rofltto come un sopraprodotto 1 cadrà. ogni ostacolo alla su.i comprensione. La parte netta di 1>rodotti, che le macchino danno, troved1. la p1·opria rappresentazione e la propria personalità eco– nomica nel sem1>Lice fl\tto di essere una quantità. arit– metica, tanto })iù appre1,zn.bile quanto maggiore ne sia h1.grandezza assoluta. 1rcc lo domando, dopo questo, a Jn11rès: Si può proprio considern ..e come t. una infantilità teorica ,, una disl"in– zione frll so1>rala.\•01·0 - caw;a del profitto - e sovrapro– dotto - sostanza, essenza del J)l'0fltto - mercè la.quale soltauto ò possiliile spiegare - entro al quadro delle essenziali premes:-ie marxiste - un fenomeno cosl fon– damentale e caratteristico dell'economia contemporanea, come quello lici capitale-tecnico? (Continua). A:no.sao ORAZJAOf:1. NOTIZIARIO MUNICIPALE GERMANIA. Un'imposta municipale sui grandi negozi. - J\ Governo ha J)resentato all;.t Camera clei deputati prussiana un disegno di legge per colpire i grandi negozi di un nuOYOtributo a ra,•ore dei ).lunicipi. Sono considerati come grandi 11egoziquelli i cui affari oltrn)}assano mezzo milione di marchi l'anno. Sono divisi in quattro classi principali: 1.a derrate coloniaU, bevande, 1>roclottialimenta rii tabacco, ecc.; 2." tessuti, mocle, bian– cheria, abiti, ecc.; 3." utensili domestici, Yetrerie, mo– bili, ecc.; 4." metalli. preziosi, oggetti cl'artc, articoli di lusso, mercerie, g-uanti, ecc. Il tributo ò di m:1rchi noo quando l'importo degli afliil'i va da. marchi 500.000 a 550.000, di 8500 quando l'impo1·to Y:~ da. 550.000 a 600.000, e così "ia, crescendo di 111.\r('hi 1000 ogni 50.000 di affari in pili; J>Cr un im– J)0l'to da 850.000 a. 900.000 è di 15.UU0 marchi, })Cl' Ull importo da 900.000 a 950.000 è di 16.500 mal'chi, JJCr uo im1>01·toda 950.000 a un milione è di 20.000, e COl'll di seguito cr<>scendo di marchi 20.000 per ogni milione di atra.ri in JJiì1,senza però eccedere mai il :w ¾ del redclito. FRANCIA. I servizi pubblici a Bordeaux. - Acqua potabile. - La fornitura dell'acqua potabile - na!'l'a Galixte Camelie, vicesindaco df!lla, città, nella Chronique m,micipale socia– lhde - fu istituita. dal 'Municipio nel 1852. L'esito finan– ziario di questo servi1,io è splendido: ' Co11,lo I t;11trntc ~~o",,','. ,\Uni tlCI• l)Cr " l'lm11lanto 1 co~i,~c~:~.':: 11 1i1ess1,•o lloddllo netto ltCddlto nctt~ 11orccnluRlo 8111C08fo d'lm11!fllll0 ;888 ~1 754.466 22().790 5~4,676 3,78 °lo 1889 18.759.086 778.533 236.072 542.460 3194 ,, 1. 890 la.tl57.835 1 1 811.307 239.205 572.102 4111 li ISUJ H.06Ul82 832.434 24G.065 58G.368 ·1 1 17 ,, H:l!l2 1-UWG.666 856.052 208.970 597.081 4,15 ,, 189:J H.G~?.4~21 9~8.~72 ~,f·~·~?4 ~73.0~~ 4/>8 ,, 1804 H.8,>g.339 9a9.G11 1-0G.aa5 103.006 4 1 73 ,, 1895 15.006.750: 990.SO ;t 244.031 7-t5.87J 4 1 94 1896 Jt,.333.042 1.01 ~.296 253.708 7!';8,587 4,95 ,, J89i 15.49(>.84~1.032.008 261.307 770.701 4,99 Frt~ le entrate non ò tenuto conto alcuno degli 8.395.000 mch·i cubi che si cousumano p13:r le fontanelle pubbliche, le vasche dei giardini, l'inafliameuto delle , 1 ie, ecc.; questi s milioni dì metri culJici costa.no fr. 126.600 circa. Così, adunque, l'acquedotto municipale, oltre fornire gratuitamente l'acqua. JJOI' i servizi JH11Jlilici 1 versa nelle casse un reddito netto annuo superiol'C alliinteresse nor– male dei C.t) )ita.li. Nettezza. urbana. - Fino al 1889 i prodotti della. spazzatura erano ceduti ad appaltatori per una somnHt mediti. di fr. 60.100: da quell'anno il l!lunicipio ha. preso a proprio carico l'exploitation di quei })rodotti, e li vende direttamente.li risultato finanziario della riforma J)rova ancora unil volta quanto sia opportuno togliere di mezzo in questi ser, 0 izi ogni intermediario: negli anni 1890-9& si l'iCa\'arono in media dalla Yendita. delle materie fr. 252.887 11,.nnui e si s1>esero fr. 105.0i'>S, ottenendo uu utile netto medio di fr. 146.933, ben superiore a quello che si aveva quando un impresario si ~ntrometteva. nellf\ operazione.

RkJQdWJsaXNoZXIy