Critica Sociale - Anno X - n. 12 - 16 giugno 1900

178 CRITICA SOCIALE di penetrare nello spirito di un maggior numero di persone, un pii1 vasto campo cli scelta ai particolari interessi delle diverse classi e dei diversi ceti. Ed ec:co il segreto dei nostri progressi improvvisi e ra– pidissimi. Ora, queste constatazioni irrefutabili potranno di• spiaçere a quelli che usano misurare il cammino progressivo del socialismo soltanto sul numero dei Collegi conqu.istati e dei voti racco1ti) ma non a co– loro che hanno cleU'imnrnnenza del socialismo un concetto più complesso e pH1vero. Due sono le con– cezioni correnti, secondo le quali si può credere cli avvicinarsi all'avvento deJJa società socialista: l'una è di estensione, l'altra di profonditò. Secondo la prima - che ò propria di quei semplicisti che ricordavo più sopra - il trionfo ultimo delle nostre idee sarebbe tanto più prossimo quanto piì.t è larga la zona dove esse prevalgono. Secondo l'altra invece, non è il numero dei Collegi conquistati l'indice pili sincero del nostro cammino, ma è la penetrazione sempre pii, larga in quelle classi che per la loro rnttura economica, sono le più interessate al compi– mento delle nostre promesse. Donde due diversi indirizzi pratici. Per gli uni, la conquista del Collegio è la preoccupazione fonda– mentale; guai se nel Col.legio conquistato - che deve considerarsi socialista perchè ha eletto un so– cialista - UD altro partito pianta con pili fortuna le sue t.encle.Per gli altri invece il Collegio conqui– stflto non è una. conquista se non quando la natura prevalentemente proletaria. della massa elettorale può darn affidamento che 1ft parte sostanziale del nostro programma vi è stata sorpresa ed Assorbita. Questa clh 0 ersitìt di criteri si palesa anche nei rapporti con i partiti alleati j per i primi, questi partiti sono rivali incomodi che pongono ostacolo all'estendersi topo– grafico delle nostre conquiste; per i seconcli, sono alleati preziosi che portano via, senza, t,rnsformarlo in nostro 11emico,tutto quelJo che sarebbe superfluo e ingombrante per il nostro lavoro cli penetrazione profonda. Con ciò io credo di aver accennato alla rag'ione per cui dicevo diam:i che noi, a differenza di coloro che misurano la nostra marcia sul numero dei seggi conquistati, non dobbiamo troppo dolerci di sapere che non tutte le nostre vittorie sono vittorie schiette e genuine. Nessuno meg·lio di noi comprende che la vita politica. non può sempre modellarsi docilmente sugli schemi economici: spesso avviene che un so– cialista sift eletto là, dove, per la. natura degli elet– tori ed il significato della elezione, sarelJbe stato più adatto un repubblicano o un radicale, e viceversa. Se oggi il partito socialista per la sua. attività me– ravigliosa. ha conquistato una posizione politica spro– porz;ionata al movimento schiettamente proletal'io che esiste in J.talia, noi non ci disperiamo per questo. Vuol dire che U nostro contenuto politico ha., nostro malgraclo, soverchiato il peculiare contenuto econo• mico del nostro programma. Ma noi, appunto perchè ci rendiamo conto di questa condizione eccezionale cli cose e no conosciamo i rimedi, non la crediamo troppo pericolosa. A I con– trario, quelli che \'Ogliono procedere in estensione, sono costretti tutti i gior!li a gridare contro coloro che li vogliono " assorbire "' Questi tenibili antro– pofagi sarebbero, s'intende, i partiti alleati. Tn realtà., non esiste invece che un solo pericolo, cd ò che noi assorbissimo troppo, correndo il rischio d.i poi non potere restituire agli altri quello che non è nostro e cUnon poter riprendere, a suo tempo, Pabito che ci conviene. . .. Esaminiamo ora, quanto pili brevemente è possibile, il significato o la uatura. della 1wstra recente vittoria, 81b1otec:=i CJ no B1arco non più da.l particolare angolo visuale del partito socialista, ma da quello piì:1 comprensivo dei partiti popolari. L'F.strema Sinistra è arrivata a costitufre quasi un quinto delPassemblea legislativa, e questo fatto è di così eccezionale importanza da meritare un'analisi almeno di qualche poco più profonda dei consueti discorsi e delle affrettate profezie. A me pare che si cadrebbe in errore tanto se si volesse attribuire alla grande e inaspettata vittoria dell'Estrema Sinistra un semplice significato cli pro– testa contro questo mal governo, che è ormai giunto ad un grado di oppressione estremo, quanto se la si ritenesse dovuta in gran parte ad una precisa e chiara coscienza cli liberazione e di rinnovamento. La protesta è cosa troppo impulsiva ed inorganica per ispiegarc la salda compagine che i partiti nuovi vanno assumendo, e la larga simpatia che essi hanno raccolta nelle classi intellettuali j la chiara e precisa coscienza del fine è un grado troppo alto di educa– :done politica 1 per essere possibile in un popolo che esprime improvvisamente, e forse per la prima volta, una sua yolontà determinata. Non dunque esplosione di malcontento e neppure aspirazione chiara e meditata ad un termine presta~ bilito; ma un qualcosa cli intermedio, comè una vo– lontà. la quale, nello stesso tempo che ri,megail passato. afferma un avvenire indjgtinto di cui non intravede ancora nella sua piena luce tutte le linee) ma di cui sente il fascino irresistibile. Così !'!~strema Sinistra ha potuto giovarsi e del suo atteggiamento di riso– luta resistenza alJ'opern. ed al proposito del Governo reazionario, e ciel programma positivo dei trn diversi partiti cli cui è composta; col primo essa ha potuto raccogliere tutte le recise opposizioni alla mala si– gnorìa che opprime il pnese, col secondo essa ha la– sciato intra\'edere, al di lù. dei ~ancclli del mondo ufficiale, tutta una veg·etazionc rigog·liosa di promesse vicine. Ma essendo questa la spiegazione della sua recente vit.toria, sarebbe molto pericoloso illudersi che una situazione identictL possa 1)resontarsi una seconda volta. Lo spirito di un popolo facile ad appassionarsi ed a comprendere come l'italiano, si evoh'e o si af– fina con una rapidità. meravigliosa; fra, quatt.ro o cinque anni esso chiederà non soltanto la brlla posa gladiatoria della resistenza ad oltranza 1 ma vorrà ancorn che g-li si mostri, diritta e luminosa, la via da r,el'C0l'rere. Ora questa deve essere a.ppunt.o la novelhi opera della nuova Estrema Sinistra. Scernore nell'aziono legislativa, a cui è chiamata, quegli argomenti che meglio sono aclat.ti ad esprime1·e il suo pensiero; svolgere ne.Ila Camera e nel paese (1uesto suo pen– siero, agitandovi intorno il fecondo clìbnttito della pubblica opinione; opporsi con una tenacia corng– giosa, simile a qL_1elladoperata J)Cr la difesa delht liberH1, a t.utti i tentativi del Governo e llel\a sua maggioranza per deviarla irrimediabilment.o dalla linea che essa si ò prefissa seguire; ceco quaJi deb– bono essere i suoi doveri immediati. .Nè, credo, Poccasione possa farle difetto; sono prossime ,i ve• nire imrnnzi alla, Camern tre gnrndi questioni che basterebbero da solo a fornire mat.eria per un'operfl di anni, e cioè il nuovo aumento delle spese militari, la denuncia del.le Convenzioni fenoviarie e la rinno– vazione dei trattati di commel'Cio. Se J.'l~strema saprà portare in questo questioni come in tutte le altre, imprevedibili ora. ma che si atfoccieranno corto neJ\o svolgimento della vita nazionale ed mterua zìonale, tutta la combattività e la tenacia che ha sa– puto mostrare in questi ultimi uicsi, essa potdt ot– tenere claJ paese un nuovo viatico di simpn.tic e una nuova trasfusione di l'orza.. :Mai, come oggi, si ò dimostrata vera la sentenza 1 che l'avvenire è dei volonterosi e di {Juelli che hanno

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