Critica Sociale - Anno X - n. 10 - 16 maggio 1900

ÙRITÌCA SOCiAtÉ 149 ,dono per procura: fu nostra frase. _gcol minor danno possibile. Del resto, ò umano. Consigliare al popolo inerme cli affrontare la mitraglia, ò una storia; ad alcuni depu– tati cli affrontare il presidente, o gli uscieri, o magari la maggioranza ribelle alla legge, ò una storia tutta diversa. J·'ra le due rcsJ)Onsnbilità $'apre un abisso. E cercare la linea della minor resisten:rn. 1 non è da eroi: ma è da sa vii. Nor. PERL'ORDINE D LLE FAMIGLIE Mentre si discute. Jn Senato stanno battagliando i conservatori clel'icnli, in pro del ministro Donasi, ecl i conservatol'i giacobini, intorno all'Ufftcio centrale del Senato. Ragione della bat– taglia è la questione dell'obbligatorietà. del matrimonio civile. In JH'OJlOsito è opportuna un po' di storia. retl'ospettiva. A far JHtrtc del primo ]Jinistero Pelloux, succeduto 91 Rudinì, entrò come ministro di gr.nzia e giustizia 1'0110- re,~010Finocchiaro Aprile, 33 :·., cioO gran dignitario della massoneria; e come sottoministro andò con· lui l'on. no– nardi, uno dei luogotenenti di Zana.rdelli. Costoro, mentre fucinavasi la prima cdi;done clei provvedimenti l)Olitici restrittivi delle JJUbbliche libertà, per darsi aria tuttavia di liberali ('), pre1>ararono e presentarono al Senato un _progetto cli legge, per cui veniva puni'to come reato il inatrimo:1io religioso contratto prima ciel matrimonio civile. Rifatto il Ministero Pelloux dOl)O la quasi-avventura chincse, li'inocchiaro At>rile e .13onardi cedettero il 1>0.sto al clericale Bona.si ed al 1>aglietia :Falconi. La politica del Governo accelerava il moto reazionario, 'inasprendo Il primo progetto di restrizione delle puùbliche libertà, e tentando co1:relativameute di cattivarsi In benevolenza dei cleri~nli. IL ministro nonasi ritirò il progetto del Finocchiaro Aprile riguardante il matrimonio; e, tanto per fa'r ve– dere ch'egli non calava addirittura i calzoni,, ne pre– sentò un altro, pel quale non è resa obbligatoria ht pre– ceclenza del matrimonio civile, ma chi contrae il matri– monio religioso deve anche poi contrarlo col rito civile. r conservatori giacobini strillarono indignati contro la t)roposta abdicazione dell[L sovranità laica alle pretese chiesastiche i e l'Officio centrale del Senato formulò un controprogetto tendente a mantenere il 1nincipio della obbligatorietà. della J)recedenz'a del matrimonio civHe. f.d ora intorno al J)rogetto mfoisterialc ed al contropro– getto dell'Ufflcio centrale lJattagliano in Senato i con– servatori clericali e i cOnservatori giacobini i cam1>ioni dei primi, fino ad ora, l'ameno Calciati e l'arcadico Yi– telleschi, de' secondi il Miceli ed il Finali, presidente clella Corte dei conti. Oggi non ò possibile prevedere a · .chi toccherìt la ,,ittoria. (') . . . L'una parte e l'altm son tutt::wia d'accordo nell'affer– ma.re ehe 1 con o senza JJrecedenza obbligatoria del rito 'ciYile, vogliono costringere a non contra!'re il solo ma– trimonio religioso, J>er tutela dell'ordine delle famiglie. Veramente l'idea è strana, specialmente per quel che riguarda i conservatori giacòbini. Sia col progetto del :Ministero, sia col controprogetto dell'Ufficio centrale del (') O ru un Ingenuo hmtRll\'O ti! r111rcsa doUo Sfutato strRlugcruma di distrarre l'uitcnzlono col dillH at p,·c!e /' (il) VcggRSI IR i>08illlu. ù 1:11arc e Senato, si viene a riconoscere giuridicamente l'esistenza del matrimonio religioso, pur iu linea inferiore a.I ma– trimonio civile. Ver la. legislazione dello Stato italiano ora non esiste se non un solo matrimonio, quello con– tratto nelle forme staUilite dal Codice ci\'ile; ed il ma– trimonio contratto col rito religioso non ha maggior va• lore giuridico dell'unione libera. Se di questa non si cura lo Stato, perchè Cleve curar.si del matrimoniO reli– gioso? I giacobini, che sem1Jre ostent:rno le affermazioni dello Stato l!iico, e negano alhL Chiesa e a' suoi riti sa– cerdotali n,rnggior diritto e maggior ,,aJore di quelli con– sentiti alle priv.tte assoeia:doni e alle J)rìvatc ma.nife• sbzioni, son giunti, JJer un anticlericalismo falso e ba– lordo, a riconoscere comunque l'esistenza giurhlica del matrimonio religioso. O non era più logico ed aneli e pili fiero, per il classico anticlericalismo, il considerar sempre come un concubinato il matrimonio semplicemente re– ligioso, come i preti han sempre co11siderato 1 e continue– ranno a consiclerare 1 come un concubinato il matrimonio civile? . .. Dunque gli uni e gli r~Ltri dc' contendenti in Senatò yogliono quel che vogliono pe1· l'ordine delle f:unigli~. L'ordine legale deve intendersi, perchè l'ordine morille ò cosa che non si tutela o s'impone con disposizioni le– gislative, e non ha nulla chtvederé nò col rito religioso, nè con quello civile. Del resto quelle clisposizioni legi– slative, che davvero tuteterebl>ero, qu.tnto è l)OS:Sibile, l'ordine morale delle famig'lie, fanno inorridire il nostro incarta1,ecorito conservatorume; andate a JHtrlare un po' del d.ivorzio! et: necessaria una 1)arentes1. Qui .non mi preoccupo dell'ordin1tmento ideale, dal punto di "ista socialistico, dell'unione sessuale o famigliMe; bndo al meno JJeggio in questa soCiotà.1)resente). L'ordinb legale delle famiglie che si vuol tutoliito con• siste, in somma, nel garanti1·0 la condizioue della domHv madre o della prole, poichè, in ,·erit:\ per lo Stato laico non d°'•rebbe trattarsi di famiglia, cou o sem:a ordine, ·dove non ci fu rito 1llati:imoniale i ·e il rito chiesastico non ha efficacia giul'idica rispetto alla società. civile. Se quel che Si cerca ò la tutela dei diritti della donna e dei figli, perchè preoccupal'si soltanto delle unioni contratte col solo rito religioso? Un senatore, che, tra il J)rogetto del miui.stro llouasi e il controprogetto clel– ·l'Ufficio centrale, si dichiarò di parer contrario, rilevò dalle statistiche, che il numero dei matrimoni celebrati col solo rito religioso va dhninuendo; sut,iito dopo il ISiO se ne celebravano di pil, che nOn adesso. Du1Ìque i giiv cobini potrebbero riSJ)armiarsi una incOereuza in line:~ di laicismo, ed una ,•ioJenza i.n linea morale, la.sciando fare nl tempo e all'esperienza. :Ma l'origine del prono~ dimento in questione è, ricordiamolo, Panticlericnlismo fatuo e di parata. l)oichò, è· anche bene anertJre, in Jtaliil, il solo nmtrimonio religioso, in 909 casi su 1000, non si fa per rabbia chiesastica, e cioè· per odio al rito civile portato dalla rivoluzione i ma. si fa o per igno– ranza d'entrambi i coniugi, o per inganno dell'uomo, che ama serbarsi libera la via aJ] un~altro matrimonio . .E per quest'ultimo caso una tutela della donna, e quindi del suoi flgli 1 si a.nebbe già quando la. magi.stratm•a consi– derasse il matrimonio religioso, su richiesta della 1>arte lesa, come Wli~frodo, e concedesse Il risa1·ci111entodei danni a favore della ingannata. )la la concliz'lone della donna e dei figli ha. solo bi• sogno dlessere tutelata e garantita contro il matrimonio semplicement~ religioso? Non havvi anche l'unjone ll-

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