Critica Sociale - Anno X - n. 3 - 1 febbraio 1900

38 ClU'I' lCA SOCI A J, 1·1 non ll0i-S0no al nuovo partito indipendente dare una forza. vcrn e uu O.J>J>Og"f:'iO sicuro. J-: pit'1 che dal fatto ultimo (il \"Oto dell!L IIUO\'(\. leg-ge), (la :Lltre cause J)l'CC~istenh o iudi;,;:truttibili rest:L minabL \a c::-isfèmm futurn del partito unito francese. Jo credo che queste battaglie prime, che scoppia up in seno al Co– mitato eletto dal Congresso, per es1,andersi con larga eco di commenti in tutto quanto il proletariato socialista fr11ncese,donebbero in tempo avvertire e consigliare la rinunzia a un bel sogno il'renliz,-;abilc. fai allora tornerebbe ai ::-ing-olì JHtrtili la singola forza cJ1eora (sembra. lllùtlfermazione contraddittoria ne' ter– mini), nell1unioue loro imposta., è tolta, loro. Jnfatti smusi-are gli angoli e le diflèrenze, che potreb– t,ero urtare gli uni con gli altri i diversi partiti a.ggruJ)– J)ati, altro 11011 vuol dire se non to~lìere loro la.fisiono– mia. i.J)eciale ad ognuno di essi, e impedil'ne l'azione, senza. creare eon ciò unn. nno,,a fisionomia. al J)artito f' :a;cnzn.indi1·izziHe il partito me([esimo ad un'unica, \'fl.- 1idn azione. Che dire, a(I esempio, lii conferenze in comune tenute, come già si annunzia, dal Ouesde e dal Ja.urès':' Essi dovranno, l'uno per rigua.rdo a.ll 'altro, sorvolare a certe quistioni, tacere certe opinioni loro, che pure a.vreb– bero una. grande efficacia nel momento politico presente, e dovranno ]imitarsi ii se1111)lici esercizi oratori i, umilianti per hi loro personalità, iucflicaci per fa, propaganda. La~ciamoli invece liberl questi uomini così forti; e ognuno cl.ti lnto J)l'OJ)riootterrà. succei'lsi e vantaggi che invano tenterebbero uniti. Oiulio Gucsde ha saJ)uto, col lento a$siduo Ja.voro, dn re 1111a. c·o.~cfenza. socialista Il, ma... 1-1e enormi di lavomtori, che sono il neri.io del 1>rOlet.niato francese. Il Jauròs ha snJ)uto, in una, lotta. titnnic:1., l'en– dere J)OJ)Olaree simpatico il suo nome e la sua causa di socialii'lta. Continuino e~si la 101·0strnd,i dh•ersa, che po– tn\ condurli alla medesima metr~; ma non vincolino, per compromessi ,rncor J)l'ema.turi, l'azione loro e <lei loro gruppi, perchù <iuesta \'Olti\ (unica \'Olta forse) sa– rebbe il caso d'esel:~mare che l'uuione l'n.... I.i del.iolezza! 1,'. BOXA\'l'l'A. f: giusto che i noiltri co1TiSJ)Ollde11ti e:-teri godano qui - nel giudienrn gli avvenimenti del paese onde scri– vono - la piì1 illimitata lillertit di l\.J)preu:amenti. )hlll– <'horemrno pel'Ò ad un nostro preci:-o dovere :'le noi, 1>ei· conto nostro) non accenmlS$imo anche alla forza degli argomenti ilddotti dallo Jauròs (Peli/e Hépublìque) e dal Hounnet (Hevue S()ciafi.,;le, ~ennaio) per giw;tit1caro t,i tllttica. di quei deputati socialisti - 18 contro 20 - che · appro,,,u·ono il testo del progetto i\liller:md. Secondo P:-si, che d'altronde si fondano su numerosi documenti ~:~~\~~tt1n 1 ~~1ti 10 t~~e ,~e~~~:-~sl:1~~ !~~~i,~~:\ 1 ~~ ~c ': ment.e ladc\ove essa. si aJJJJlicaYa. da. sè, ,wendo,,i gli stes..-;iOJJerai adulti già. COIHluista.ta. la. giornata. di dieci ore; pe.r il sistenm dei turni (relais), così I.lene illustrato dal )larx _nel Capitale, ogni controllo ern cl'altronde irl'isorio. La nuova. legge al contrnrio, la. cui esecuzione (ov'essa. veug,i a.111Jrovatadal Senato) sarìL facilis1.ima, stante l'uniflcazione dell'orario 11ertutti gli operni d'ogni et,\ o d'ogni se~:,o, 1-i a.JJplicherel>lle a quasi mezzo mi– lione di fanciulli che oggi la"ornno trOJlJlO spe.;:so le dodici e le quattordici ore, a pii.1di 600.000 donne e a(I oltre un milione di uomini; a. un totale cosl cli oltre due milioni di openli, 1'82 %, secondo )lillerand, dei la\'Ora.tori industriali francesi, a.i quali tutti assicurerel>l>e, Jler il 1894 (oltre il vautaggio immediato delle undici 01·0 ai fanciulli), la. gioruat,L eflètth'a. di dieci ore. Ciò stante, nou ci riesce inesplicabile che i violenti a.ttacchi di Vaillant- conti-o il j)rogetto "criminoso., e "reazio– nario II riscuotessero appro,,azioni (come rile,,i;uno dal resoconto ufliciale) anche da. molti banchi di Destra. Del resto la contes,L ò tutt'altro che esaurita.: ess:L i::i agita. ancora in ::eno al Comitato generale del Jlartito, e noi pure propendiamo a c1·e<1ere,collo Jaurès, elle, ove ,·enisse convenientemente discussa. dai Sindacati operni, questi non J)Ot1·etbero disconoscere i notevoli vantaggi del J>rogetto app1·0\ 'a.to da.li ;\. Camera. LA CRITICA. Netprossimomunero: Il diritto all'amore cli MA.HlO J>ll,O. B1 1oteca C ino B1arco L'ULTIMA F SE OELL' ECONOMIA LORIANA La ,linamica do! retltlito. La costituzione economica odierna, basata sulla negazione dell'universale diritto alla terra, deve sommetrere le leggi, che presierlono alla distribu– zione della ricchezza. sociale, all'arbitrio e al mo– nopolio di coloro che hauuo l'esclusivo dominio te1·riero. I proprietari fondiari, in quanto posseg– gono la condi1.i0Deprima d~lle manifestazioni eco– nomiche, la terra, si tr·ovano in condizione di mo– nopolio unilatePale qualificato.di fronte ai possessori degli altri elementi produttivi. E così che la forma distributiva del prodotto sociale è atteggiata in modo da assicurare una rendita massima al proprietario, Mentre ancora 1 in una fase anteriore delle sue dottrine, Achille Loria proclamava con Marx il profitto come il fenomeno più vasto e importante di tutta l'economia C), iu q_uesta più matura fase teorica delle sue dottrine si descrive un complesso ingranaggio, entro il quale il profitto é costretto a piegarsi e a logorarsi per impinguare il saggio della rendita. Il contrasto tra l'economia marxista e q_uella lo– l'iana appare in modo fulgidissimo. Marx, superando la sfel'a della redistribuzione del reddito tra il la– voro e la terra, cosi com'ern presentata nell'Eco– nomia classica, e :;:pecialmente da Malthus e Ricardo, volse il suo esame ai fenomeni della distribuzione vera tra il lavoro ed il capitale. All'importanza della l'eudita egli sostituì l'importanza del profitto, dì cui ha istituito un esame socialmente profondo e insuperabile. La teoria generale del profitto mar– xista comprende in sè. come una sottoforma di 1·eddito, anche la rendita. Essa è « una parte, spettante al proprietario terl'iero, del plusvalore prodotto dal capitale (') ». Bisogna affrettarsi a far notare al lettore che la rendita 1 verso cui fa culminare Loria la distribu– zione ecouomica, non è più la rendita ricardiana (differenziale) risultante dalla diversa fertilità dei terreni o dalla produttività decrescente del capitale: Loria nega l'esisteuza attuale della rendita diffe– renziale. perchè essa fu eliminata dai gr-andi per– fezionamenti tecnologici, come lo provano le stati· stiche degli Stati Uniti che segnano il crescere della rendita accanto a un continuo deprezzamento del grano ('). La rendita) che oggigiorno impera, deprimendo tutti gli altri redditi a proprio vantaggio, è quella che risulta dal fatto stesso dell'appropriazione fon– rliaria. Vi è antagonismo tra capitale e lavoro, ma vi è antagonismo ben più profondo ed organico tra terra e capitale. Nel Capitale di Marx è ammessa l'esistenza di una tal rendita assoluta Ma essa e11;primesoltanto un'aliquota del reddito capitalistico. Siccome nella t1gricoltu1·a, la quale non è che uno dei campi di sfruttamento del capitale r 1 ), p1·evale più che negli altri rami di produzione il capitale variabile, così la massa della pluivalenza vi è maggiore. Onde il capitaljsta agricolo (Pllchter), dopo aver percepito il suo ordinario saggio merlio del profitto. può pa– gare al prop,·ietario della terra da lui colt.ivata una r·enrlita assoluta, la quale così trae origine dalla ìstessa plusvalenza a cui attinge il profitto. E sic– come anche nell'agl'icoltura !a composizione orga- t 1) Lol\1>., Analfst della p,•oprleM capttaU.fta. Vol. T. Prefaz'one, p:i~. \'Jt. \:) D,1S l(apElal. Voi. IH, Parte Il, pag. t:'i3, \31 f,<i rostltu:io»e cccmomtca odttrna, p:;g. !()8. <') Dall Irapltal. Yol. 111,Parle Il, pag. l3i.

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