Critica Sociale - A. VIII - n.21-24 - 16 dicembre 1899

CRITICA SOCIALE 325 tutti gli armamenti, che richiedon sempre accrescimento di spesa sul bilancio dello Stalo. Di ciò abbiamo avuto la prova, nella seduta 11'ierl l'altro, nelle parole dell'o• norevole ministro della. guerra, Il quale ci ha annun– ziato un aumento nelle spese militari per la trasrorma– zlone delle artiglierie, e del ministro del tesoro, il quale cl annunziava nuove spese per la marina e per l'aumento delle pensioni. Questo militarismo, che è una speciale casta e vuol rarsi pagar cari i propri serviz.i, vuole avere anche mano libera nelle imprese che gli giovano; e noi ne sappiamo qualche cosa, che, per mi– racolo, abbiamo evitata, pochi mesi or sono, la impresa della Cina. Tali sono le origini della vosb•a politica interna. Con tutto ciò noi continueremo nella. nostra. opera di di– fesa. delle classi proleto.rle, convinti che, intorno allo organizzazioni proletarie, si stringerà. anohe quella bor– ghesia che soffre di questo stato di cose, perchè an– ch'essa. è compressa e taglieggiala; e accadrà in Italia quello che è accaduto in Germania in occasione della legge contro I sobillatori di scioperi, e quello che è ac– caduto In Francia, dove l'unione del proletariato e della borghesia valse a salvare I&re1>ubblica dal pericolo del clericalismo e del militarismo. Ma ci contorta sopratutto questo: che l'Italia è iso– lata in queato atteggiamento di reazione tra gli Stati civili di Europa. Vediamo, intatti, che per ogni dove la reazione ba avuto mozzale le unghie: lo abbiamo vi– sto, recentemente, oltre che In fo .. rancia e in Oermania. 1 nel Belgio, dove i lavora.Lorie la. borghesia. civile ha,,no potuto serbare al popolo Intatto il diritto di voto; l'a.b– biamo visto anche nello Stato austriaco, dove si trovò una grande maggioranza, la quale deliberò di eliminare dalla coatituzione di quello Sta.lo gli ullimi residui del potere dispotico. Perciò siete Isolati, e verrà un mo– mento In cui la. marea montante della democrazia eu– ropea imporrà il basta anche alla reazione italiana. (Benissimo I a Sinistra). Dunque, combatteteci pure, questo è il vostro di– ritto: voi avete visto che le raffiche della reazione passano sul nostro pa.rtito, ma. non lo piegano. E que• sto non per virtù alcuna. di uomini, ma percbè gli uo• mini che ai danno a. questo partito, a questo lavoro, incarnano un'energia insopprimibile che risponde ai bi• sogni di sviluppo dell'organismo sociale, il quale, al– trimenti, sarebbe condannato a inevit&blli decadenze. Ad ogni modo, combatteteci pure, se tale è la Yostra politica, se tale è il vostro critttrio di Oovernoi com– batteteci con tutte le armi. Ma.voi dovreste guarrla.rvi (ne parlo In particolare, perohè si discute il bilancio degli interni), dovreste guardarvi, la vostra coscienza stessa dovrebbe dirvelo, dal porre mano a certe armi che brultano chi le impugna. Voi avete la. facoltà di tare le leggi che vi piace contro di noi i a.vete la maggloranu. pronta ad appro– varo tutti i progetti vostri e tutti i vostri atti; avete la pnlllia numerosa. e potente; avete l"esercito, per ora, 6do (movimenta); a.vele la stampa vostra, che confuta, a. ogni momento, le teorie nostN; avete la coalizione dei potenti Interessi sociali, ohe sono stretti o.ttorn\J a voi. E non vi basta questo i E perchè, o signori del Governo, volete anche ricorrere alle armi corte i Chi sta al banco dei ministri intenderà bene a che cosa io alluda. Tra noi e voi, certamente, v'è stato di guerra. Ora lo stato di guerra (parlo a un generale) consente che ai mandino nel campo avverso gli esploratori, gli intor- ma.tori; voi potete avere gl'intormatori pagati nel no– stro campo (avete per questo scopo i tondi segreti), come noi a.bbiamo gli informa.tori volontari nel campo vostro. (hilernuione del pre,idenre del Consiglio). Ma. la. guerra, la vera guerra ò limitata, nei suoi svi• luppl, da. conYenienze civili. Come oggi la guerra non consente che ai avvelenino le armi, che si attossichino le tonti, come usavasi nei tempi barbarici; cosl ora la coscienza degli onesti non consente che voi mandiate gli agenti provocatori tra noi per tessere le fila di ar– tiftciose cospirazioni e trarne pretesto a perfide rre– preasiont. Non vi consente che scendiate nella fogna. sociale a. raccogliervi (e non ò questa una ftgura retorica, à un tatto preciso quello a oui a.lludo), a raccogliervi t'OIJJi strisolant1 1 più che volanti, ohe s"lngro.ssino sui tondi segreti, e abbiano l'incarico di mettere la loro sudicia bava. sopra lo persone del partito socialista. Non vi è bisogno che li prefetto della. ca.pitale del R"gno chiami alla. t·i1co11a pubblicisti innominabili per• chè lmprendano una campagna di diffamazione contro I socia.listi, pagandoli con migliaia. di lire, che sono tanto pane sottratto alla. bocca degli operai e dei con– tadini. So bene che mi verranno negative assolute da quel banco (del Mi,ii,tero) ('); ma noi di quello che dico &b· biamo potuto, affrontando responsabilità personali, dare pubbliche prove, che hanno dimostrato come anche noi teniamo lo fila. della connivenza che corre tra gli utfl.ci di questura. e di prefettura e questa stampa innomi– nabile. Del rimanente questi t&tti a cui ho alluso, e sul qua.li, occorrendo, potrò anche tornire ttll'onorevole presidente del Consiglio qualche particolare, non sono che un episodio di tutta quanta la politica interna ila• liana. La. politica interna italiana ha due taccio: da una. parte, la taccia della compressione del proletariato, delle classi soggette, e, do.ll'n.ltra parto, ha la. taccia dell'alleanza del potere centrale con gli elementi cor– rotti e sopraffattori. Poco fa sentivo dalla parola dell'onorevole De Mar– tino a.ccennare alla. piaga della camorra i da lontano non bo ben compreso quali fossero le cause che egli additava di questo male che corrode le provincie del Mezzogiorno, ma, certamente, egli avrà. detto, e, se uon l'ha detto lui, lo dice tutta. la coscienza pubblica di fronte alle rivelazioni del processo di Milano, che quelle plaghe, la plaga della camorra. e della mafia del Mez– zogiorno, sono dovute, appunto, a quella politica di compressione per la quale le consorterie di altre re– gioni d'Italia vogliono che al rinforzi Il potere centrale con drappelli di pretoriani della Camera che vengoao dal Mezzogiorno. (Bene! all' &lre,na. Sinistra). È, soltanto, mercè la libertà data alle popolazioni del Menogiorno, dando loro libertà di organizzarsi con– tro questi resti di potere feudale che souo i camor– risti ed i mafl.osi, non à se non concedendo ad esse questa libertà che potrete sanare quelle piaghe. L'o• per& moralizzatrice del Governo consisterebbe, sempll• cemente, nel lasciar ra .re, nel lasciare che chi ha Inte– resse a. difendersi si dlrendn, anzlchò spezzare le armi In mano alle classi soggette ohe potrebbero adoperarle contro I maflosi ed i camorristi dell'alto. (1) Non Tennero atratto. L·on. Pelloux non seppe ri1pondere al• tro, a quello dl1cor10 co1l larao e 1lntetlco, che con un pl1to– lotl0 da H al ptuo aulla eterno fedeltà deU-e.11ercito. (Nota della CUTICA,)

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