Critica Sociale - A. VIII - n.21-24 - 16 dicembre 1899

324 CRIT !CA SOCIALE cause naturali; che non erano stati determinati dalla. volontà degli uomini, ma dalla forza. irresistibilo delle cose; noi abbiamo ,·eduto che, mentre l'accertare cotesti fatti avrebbe dovuto indurle ad una politica di pre– venzione economica, si diedero in braccio invece ad una politica. di repressione. E dopo i primi accenni ad una politica. preventi\•a che balanarono sotto il primo Mini– stero Pelloux, noi siamo venuti ad una politica reaiio– no.ria.col secondo Ministero Pelloux i siamo venuti a.i provvedimonti politici. Di questi non parlo: avremo occasione di parlarne lungamente, molto lungamente. Ma i provvedimenti politici sono l'espressione teorica di uno stato di ratto permanente nelle condizioni interne del nostro paese; sono la condensazione di tutta la politica interna dello St.ato italiauo, di fronte alle classi lavoratrici. Infatti, che il decreto-legge venga o non venga riconosciuto como efficace, che i provvedimenti politici vengano o non vengano approvati, noi sappiamo sin d'ora che voi continuerete in questa politica di compressione del proletariato; continuerete a impedire agli operai e ai contadini di unirsi per provvedere alla loro difesa eco– nomica, come continuate a tenere seiolte quolle asso• ciazioni di mutuo soccorso, quelle Camere del lavoro, quelle leghe di resistenza., quelle Cooperative che ven– nero sciolte nel 1898; voi, con o senza il decreto-legge, continuerete a combattera l'avanguardia del proleta– riato e trascinerete davanti alla vostra docile magi– stratura gli operai più colli e più educati per ac:cusarli e farli condannare come eccitatori dell'odio di classe. voi, insomma, conserverete in permanenza quello stato' di fatto ohe avete imposto al nostro Paese in seguilo ai !alti del maggio 1898. So bene che a tutto ciò voi avete una risposta, ed é qu~sta: noi vietiamo le associazioni degli operai e dei contadini, noi neghiamo la ricostituzione delle Leghe di resistenza, delle Cooperath·e e delle Società di mutuo soccorso, in quanto esse furono e sono dovute alla ini– ziativa dei socio.listi, in quanto i socialisti in queste SO· cietà ebbero parte predominante. Ma questa, o signori, è risposta che tradisce le vostre male disposizioni e Dt,I medesimo tempo viene a dimo– strare la verità e l'efficacia delle idee nostre. Tradisce le vostre male disposizioni, perché voi rivelate come non vi ripugni di darvi a quest'opera di distruzione sociale pur di arrivare al corpo dei vostt'i nemici i ma con ciò date la riprova della rorza e della superiorità. delle idee nostre, perchè ric~noscete che, quanto più ascende l'ordinamento sociale, quanto più si sviluppa la cultura, quanto più si educa la coscienza, tanto più le idee socialiste vengono accettate. Qui potrei, se avessi Il proposito di tare un lungo discorso e non volessi aUenermi a brevi osservlizloni, potrei richiamarvi agli argomenti con i quali, recente– mente, i liberali tedeschi vennero, con le statistiche alla mano, nel Reichstag germanico, a dimostrare come le orgo.nizzazioni operaie siano centri di cultura, luoghi dove l'operaio trova l'educazione e il soccorso della sohdarietà., dove la maggior parte dei tondi rac– colti, più che a sostenere gli scioperi, servono all'in– cremento morale e intellettuale dell'operalo. E potrei anche, per non uscire di casa, rarmi forte di una pub· blicazione recente, di una memoria presentata alla Socie1à Elnograftca di Firenze, in cui il pror. Pullé dell'Università di Pisa faceva il profllo antropologico dell'lto.lia e dimostrava che, precisamente in quelle re– gioni dove più è sviluppata l'organizzazione socialisto., .., \., ivi abbiamo la diminuzione dei reali contro le persone e contro la proprietà, la diminuzione delle spese di beneftcenza, indizii tutti i quali stanno a dimostrarvi, appunto, come lo sviluppo dell o idee socialiste e della organizzazione del prol etaria.lo ò un fenomeno che ac, compagna, inevitabilmente, l'elevarsi della civiltà. Ma io mi limito 1 solamente, a domandare a voi, anzi a me stesso (perché dispero di avere risposta adeguata da voi): perché tanto accanimento vostro contro le organizzazioni proletarie, La risposta é questa: la politica interna di compres– sione del proletariato deriva da.Ila vostra. politica eco– nomica e fl.nanziaria. Infatti il Ooverno, di qual classe e di quali interessi ò esso il rappresentante, Esso ò Il rappresentante dei pan,enus dell'industria italiana, come ò il rappresentante della classe semi-feudale dei grandi proprietari della terra. L'industria italiana ha potuto svilupparsi nel paese nostro mercè due fattori: il basso tenore di vita delle classi lavoratrici e la prottizione dello Stato. Ora, quando gli industriali, i quali avevano contato sopra quel fat– tore di profitto che ò il basso tenor di vita delle classi lavoratrici, videro gli operai organizzarsi per avere sul margine dei profttti una piccola parte che venisse ad aumentare il loro salario, essi chiesero e sempre otten• nero dal Governo l'intervento della polizia, della ma– gistratura, dell'esercito, percbè il proletariato non po– tesse difendersi dt1.llosrruttamento a cui era sottoposl•> Nel medesimo tempo essi, protetti contro l'azione del proletariato, venivano anche protetti dalla politica do– ganale dello Stato i e quindi abbiamo veduto intensi- 0carsi sempre più la protezione degli industriali ita– liani, dei Sindacati del (erro, dei tessuti e di altre industrie, e aumentarsi enormemente i premi alla ma– rina mercantile. Nò basta: udimmo l'altro giorno l'onorevole Bettòlo, mentre prometteva larghezze ai costruttori ed agli ar– matori navali, promettere, altresl, che egli non si sa• rebbe perita.lo di dare il braccio rorte dello Stato per far tacere gli operai, i quali avessero reclamato contro il sacriftcio, che di essi si volesse rare, sopra l'altare del c11.pitalismoprivato. Ma voi siete, nel medesimo tempo, i rappresentanti di quella proprietà. semi-feudale, la quale esaurisce, ad un tempo, terra e uomini. A questa classe il Governo, nonostante gli ammonimenti del 1898, ha voluto o do– vuto concedere gli enormi dazi sul grano e mantenerli, mentre offriva ad essa anche l'aiuto dei soldati e della. polizia. per impedire g li scioperi dei poveri contadini, e mentre si presta.va a molestare questi ultimi con ogni sorta di vessazioni, quando, per le vie legittime della libertà, essi riuscivano ad impadronirsi dei Comuni rurali. Per favorire questa classe semi-feudale di pro– prietari non vi perilate di esporre il paese a nuove convulsioni, quando un rincaro di pochi centesimi sul pane potrà affamare le nostre popolazioni. Salamlra (ministro di agricoltura e commercio). Ma ohe ha a che tare ciò col bilancio dell'interno, Bi11olati. Ha a che fare col bilancio, perché riguarda le ca.use della vostra politica interna. Naturalmente degno rappresentante di questa politica é un generale, è un uomo della sciabola, il quale in– co.rna in sé quel militarismo ohe deve prestare la sua mano forte alle clas&i che hanno bisogno di schiacciare le classi soggette i quel militarismo, che non solo viene sopportato come organo di compressione, ma anche come organo di speculazione per tutte le imprese, per

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