Critica Sociale - A. VIII - n.21-24 - 16 dicembre 1899

B CRITICA SOCIALE 33, correnti d'influenza che li complicarono ancora di più: le guerre, le conquiste, le creazioni violenti di gerarchie sociali; le irruzioni insomma della. forza politica. Insisto su questo concetto, perchà di immenso valore per la spiegazione del fenomeni storici : la rorza poli– tica sta alla rorn economica come la t,mpesta. e il terremoto alle normali rorze creati vedella natura; ma 1 appunto per questo suo carattere sporadico, nei mo– menti in cui è scatenala, rra il tumulto delle conquiste e delle rivoluzioni, essa signoreggio. sull'altra, ne de– termina le correnti in cui dovrh.de \·olversi poi, ne fissa il ritmo secondo cui dovrà funzionare quando, passato il periodo di dissoluzione e di riorganizzazione, essa ri– prenderà il suo dominio. Quindi, nelle società. cresciute lentamente traverso i secoli, dopo le influenze naturali primitive, le innuenze politiChe storiche banno avuta una parte importantissima nel plasmare le rorme eco– nomiche i obbligando l'uomo a riaccomo1lare le proprie attività. intorno a. nUO\'i centri, ad adattarle a nuove conditioni artificiali, creando organismi sempre pii>. complicati. Il risultato dell'azione mista di una tale moltitudine di forze plasmatrici è stato una forma di società di una varietà. e complessità straordinaria i come uno strano albero, che a.tibia dovuto strisciare colle radici traverso alle sinuosità di un terreno roccioso; piegarsi coi rami alle capricciose correnti dei venti o snodarsi a cercare Il sole fra le ombre serrate dei suoi fratelli; e che abbia accollo fra le sue fibre una varietà d"in• nesti bizzarri e, intorno al tronco ed ai rami, una moltitudine di parassiti. Noi parliamo spesso del no– stro paese come della e società italiana >. Nessuna espressione potrebbe essere meno esatta. di questa per indicare il complesso di fenomeni addensati in questo mero.viglioso teatro della. storia, in cui hanno lavorato le inOuenze pii>. moltepllci e varie e complesse dei tempi antichi e - a differenza di ciò che avviene in tanti altri paesi vecchi, che paiono ormai isolati, come necro– poli del passo.to, fuori da.Ile correnti della vita - con– tinuano ad agire le potenti innuenze moderne. No: il nostro paese, ln cui si trovano a canto, come in un museo della storia, h, conditioni e le forme sociali pii>. disparate: dal putore e dal pescatore primitivo delle Alpi e dell'Adriatico all'artigiano medievale ed all'ope· raio moderno; dal feudatario siciliano all'industriale milanese; in cui sono misti il lati rondismo moridiooale, l'industrialismo del Nord, la media proprietà o la pie• cola dell'Emilia e della Toscana e il comunisuio del Cadore, non è una società unica: ma un complesso di società diverse, unite e fuse in un comune sistema ttm• minislrativo. Certo, anche in queste società. composite, una speciale forma prevale di periodo in periodo; ma sotto di essa le altre sopro.vvivono colle loro tendenze, le loro forie, le loro influenze. La formazione delle società coloniali è avvonuta in condizioni affat.to ,diverse. I tlgli della civiltà europe8, che sbarcavano sulle rive selYaggie dell'Atlantico e del Paeiflco, non erano costretti, come gli uomini primitivi. o.d adattarsi nelle loro 11110\'8 costruzioni sociali a tutte le anrrattuosilà dell'ambiente, a creare degli organismi fatti melà. degli sforzi della propria volontà e metà delle ineluttabili imposizioni della natura. La vo– lontà del piccolo uomn, armata dell'esperienza e del– l'eredità di riserve di for:a accumulate nei secoli, sì– gnoreggiava quella della natura; esso portava la pro- ot G o a e; pria società con sè e poteva sovrapporne l'edifizio gigantesco alle condizioni naturali pii>.varie. Mentre, insomma, le società sviluppatesi in passato nelle con– trade europee erano una formazione natura.le, di cre– sciuta lenta ed organica, risultato bizzarro e complesso della concorrenza. contemporanea e succeniva di una infinità. di forze; le t1oeietà sviluppatesi nei territorii della colooizzaz1one moderna sono state una creazione umana, di rapida esecu1.ione; risultato omogeneo, ar– chitettonico dell'azione di alcune forze determinate, quasi tutte sotto il controllo dell'uomo. Le une erano nate, le altre sono state ratte; le une rurono un pro– dotto sopratutto naturale, le altre un prodotto larga• mente artifloiale. Prendete in esame e confrontate, nelle une e nelle altre, uno dei tanti organi della vita di una società: ad esempio quello delle comunicazioni e doi trasporti; ed in esso \'edrete riflessa la differenza fondamentale dei due tipi di formazione sociale. Nelle vecchie società esso era la strada. La strada, quale in Europa sopranive fra la rete dei nuovi e più potenti mezzi di trasporto, esprime il rapporto di di– pendenza dell'uomo dalla natura, maniresta. il compro– messo Cra le forze dell'uno e dell"altra. Essa nel piano segue con serpeggiamenti intlniti le ondulazioni del terreno; evita le bassure inondate dall'in,,erno, cer– cando di mantenersi sulle coste permanentemente asciutte i risale i corsi dei tlumi per trovarne i guadi; nelle montagne si divincola faticosamente in ranolgi– menti complicati, in traccia dei passi meno difficili, obbedendo a tutti i capricci della natura. La ferrovia, invece, che taglia come uno stra.lo le pianure infinite, senza lasciarsi arrestare dai fiumi o dalle paludi, che passa traverso ai massi delle montagne granitiche, sim· boleggia lo slancio vittorioso della volontà. dell"uomo, la potenza del lavoro umano so1>rae contro gli osta• coli pii>.formidabili della nntura. Oh, certo, la strndn, la bella stradtL oziosa, capric– ciosa. ed ondeggiante, ora bianca e luminosa nella gloria del sole, ora. silenziosa e misteriosa sotto le ombre degli a.Iberi seefllarl, è ben più cara. esprime, parla ben più cose a noi, che non la lucida diritta linea di (erro, che ma• niresta solo la sublimità matematica dùlla forza e della vittoria.. La poesia di quella è ben pii>. varia e pro– fonda: essa sto. alla ferrovia come un largo e multi– forme e multimusico canto di Omero sta alla nota unica, sublime e monotona di un salmo ebraico. La ferrovia potente e rigida ci porta alle lotte intense e doloroso: la \'Ccchia strada, coi suoi serpeggiamenti infiniti, coi suoi capricci dedalei, è per noi la. via.del– l'amore, della medilazlono calma e riposala; essa. ci porta più vicino alla natura, traverao ai grandi boschi severi, lungo I placidi fiumi sonanti; sovra di essa can• tano gli alberi e I nidi; ai suoi piedi mormorano le fonti ed occhieggiano ed olezr.nno i fiori. Essa ci al– lunga di dieci \'Olte il cammino per le contrade mon. tagnoee; ma ce ne compensa. facendoci penetrare nei recessi selvaggi, portandoci su nelle solitudini pure, da cu1 si svelano le pii>. grandi, le pili dolei e terribili sembianze dell:1-gran madre, da cui noi, superbi delle nostre piccolo vittorie wo.teriali, ci andiamo forse troppo allontanando. In questo contrasto tli un particolare minimo è con• tenuto in piccolo il contrasto totale dello.nuova civiltà industriale o sempre J>iò artificiale colla vecchia so– ciotù.agricola sponto.nea. L'Industrialismo trionfa perchè osso è una rorza maggiore; o della forza, sia per il

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