Critica Sociale - A. VIII - n.21-24 - 16 dicembre 1899

CRITICA SOCIALE 335 La media non fu gran fatto accresciuta; ma si evitarono le brusche \~ariaziuni. All'opera accorta non poteva mancare l'adeguato premio. Nel 1888 la De Beei··s distl'ibuiva uu be– neficio del ;j ¼ su un capitale di 3l milioni; poche erano le altre Società che ottenevano benefìci; la maggior parte lavorava senza. alcun profitto. Ora la De Beer·s, su un capitale di 100 milioni, distribuisce dividendi viu·iabili da 40 a 50 milioni di lire, ossia del 40•50 °/ 0 • . .. La descrizione del potente organismo monopoli– stico del diamanto è fluita. Quali conseguenze ge– nerali se ne pos.:;0110 trar1·e 1 A me pa!'e di seutit'e già molti lettori soctaltsti della Critica Sociale osservare: « L'esempio del « monopolio diamantifero è la prova migliore della « ve1·ità della legge della concenti-azione capitali– « stica annunciata dal Marx. Tutte le industrie « dovranno seguire in un tempo più. o meno breve « l'esempio dell'industria dei diamanti e delle altro • imprese che sono state del pari unificate dai « co~idetti sindacati, l>·u.sts,/la1·teUt, che si vanno « ogno1·a pili moltiplicando. Quando questo processo « di concentrazione capitalistica sarà compiuto; « quando tutte le imprese, od almeno la maggior « parte di esse, sa1·anno possedute da gigantesche « società come la De Bem·•·s. sa1·à facile espropriare « gli espropriatori e devol vero a beneficio della • società gli enormi pro0tli di 40-50 milioni otte– « nuti da ogni impresa.» Mi sia pel'messo, nella qualità di studioso disin– teressato di cose economiche. di osservare ai miei ipotetici lettori socialisti che lo loro pre,•isioni non mi sembrano giustificate dall'esame delle condi– zioni reali del problema. La questione che si tratta di risolvere é questa: I casi finora avveratisi di industrie monopolizzate dai sindacati, t,~usls, hat·lelli, ecc., bastano a per– mettere l'illazione che anche le altre industrie debbano in un futu1-o pi1'1 o meno lontano concen– trarsi iu u na sola grando imp1·esa ed aprire cosi la vi} I.ad un regime pili o meno socialista 1 Per rispondere alla domanda, basta ricordare che tutti i casi finora noti di sindacati. monopolii, t,·usts, h.arlelli, ecc., si possono dividere in ctue grandi categorie: I.' Quelli che dipendono da cause naturali e sono i meno. L'esempio rorse più tipico è il sindacato del dia– mante. la cui storia ho na1·1-ata bella posta per esporre nella sua luce più favorevole la tesi del concentramento. Il sindacato del diamante é dovuto esclusi,•amente a cagioni naturali tecniche. Altri esempi si potrebbero citare soltanto con grande fatica; e forse gli unici sono quelli che si r·iferi– scono alle miniere: petrolio della Pennsylvania e del Caucaso, zinco monopolizzato dalla Società della Vietlle Montagne, zolfo della Sicilia, carbone della Vestfalia. potassa dal bacino di Stassfurt, miniere di Cerrodel Lago Superiore appartenenti alla Società Carnegie. In tutti questi casi la formazione natu– rale del monopolio è stata resa possibile dal r.tto, rai·tsstm .. o a veri{ica,·st, che i mine, .. "li monopo– lizzati si trovavano concentrati in un piccolo spazio di terrilol'io, ed era utile e· possibile ai proprietari di accordarli per aumentare i })l'ezzi ed unificare l'impl'esa. E nemmeno in tutti questi casi si può dire che la formazione del monopolio sia comple– tamente do,•uta a cause naturali; al trionro della Società del petrolio contribuirono privilegi sui trasporli, al Sindacato dello zolfo giovarono i favori dello Stato, ecc. Forse questi monopolii si sarebbero formati egualmente anche senza il sussidio di callie B1bllot ca G 10 B c1n artificiali, ma soltanto attraverso a molte e lunghe difficoltà; 2.' Quelli che dipendono da cause a1·lt/lclali e sono i più. La causa artificiale che ha maggio1·e importanza ò la ptotezione governati va a mezzo di dazi do– ganali sulle mer·ci similari estere. Basta piglia1•e in mano, fra gli altri, il volume del Oe Rousiers su Les tndustrics 1nonopoltsèes aua; t.'lals-Unis o le pubblicazioni sui sindacati del Fe1·etn (ti,r Sozialpolilth. per convincersi che in fondo a quasi ogni sindacato sta la protezione che lo Stato ha concesso ai produttori interni di uno Stato contro la concorrenza estera. Tutti i sindacati metallurgici, sul fe1·ro sull'ac– ciaio, sulle macchine, sulle locomotive, i sindacati nell'industria della navigazione, il grande sindacato no1·d-americano sullo zucchero e quello sugli spiriti, i sindacati sui vetri, ecc, ecc, sono dovuti a questa causa. È perfettamente naturale che i pochi produtto,•i interni di una merce protetta si mettano d'accordo per aumentarne il prezzo fino a quel punto mas– simo che é poss.ibile di raggiungere senza tema di stimolare l'importazione estera. . . . Così stando le cose, è egli possibile, dai pochi esempi di sindacati dovuti a cause natw·alt, tra,·re illazioni a favore del cosidetto concentramento capitalistico! Jlo detto appositamente dai pochi esempi di sindacati dooutt a cause nattwali, perchè i molti ca.i dt sindacali dovt,lt a cause a,·tt/lciall non contano nulla. Basta fare scomparire la causa ar– tificiale che ha dato lor·o origine, perchè essi deb– bano dissolversi, con grande rammarico di quelli che si immaginavano già di trovarvi i ge1·mi di una futura organizzazione collettivista della società. l pocht casi di monopoli nalto·alt non p,·ovano nulla a favm·•e e nello stesso tempo p,·ovano troppo contro la tesi della fatale concentrazione delle industrie. Non vrovano nulla a favm·e <li questa test, perchò non sono certamente i fatti tsotalt dei dia• manti nel Sud Africa, del petrolio nella Penusyl• vania, del petrolio pure nel Caucaso, dello zolfo in Sicilia quelli i quali bastino a p1•ova1'8 l'esistenza della legge del concentramento. Perchè la legge esistesse bisognerebbe pr•o,•are che in tutte le altre industrie il concentramento non si effettuò per l'intervento di cause perturbatrici, le quali impe· di1·ouo che la tendenza naturale al concentramento potesse manifestarsi come si manirestò nei pochi casi suddetti. Dare una sifl'atla dimostrazione è impossibile. P1·ovano t>·oppoconh·o la test, perché i mono• polii naturali poterono costituirsi solo per la forza geniale di qualche tndtvtduo che seppe gio\'arsi delle favorevoli condizioni naturali esistenti per monopolizzare un'industria. Il monopolio del diamante è dovuto a Ceci! Rhodes; il monopolio del petrolio a John D. Ro• ckefelle1·. Chi può garantirci che i due monopolii si sarebbe1'0 formati se il Rhodes ed il Rockefeller non aveil-sero saputo trarre partito dei favori della natura 1 'fr•oppe sono le cose che non si fanno perché non sorgouo gli indi,•idui adatti a compierle, per essere autorizzati a l'iteuere che il mouopolio del diamante e quello del petrolio sarebbero serti egualmente anche senza l'opera dei loro fondatori. Ora che l'organismo economico é costituito, tutti sono capaci di goderne i lauti profitti. Ma quanti fra quelli, che ora invidiano le ricchezze di Rhodes

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