Critica Sociale - Anno VIII - n. 4 - 16 febbraio 1899

CRITICA SOCIALE 51 necessario alle magiche speculazioni delle industrie e delle Borse. Migliaia di Banche spuntarono su come funghi per tutto il paese; intorno alle Banche si accu– mularono le industrie di ogni genere i intorno alle in– dustrie le istituzioni commerciali; intorno a queste le speculazioni più temerarie e più criminali. Le difllcoltà. di ogni genere si fecero presto sentire, e gli osserva.tori esteri pronosticarono disastri. Ma che importava? Non c'era forse il Governo pronto coi suoi sussidi i a soccor– rere ed a salvare, non c·era. il fiume d'oro della inden– nità. dovuta dalla. Cina 1 E si continuò a lavorare, ad estendere ed elevare sempre più il pericoloso edifizio di cartone. Ed ora. la crisi è arrivata, spaventosa. Il capitale non può essere creato con finzioni logiche da un giorno a.1- l'a.ltro i o queste migliaia di intraprese industriali ri– mangono, come le caso della crisi edilizia. romana, a. mezz'aria, inutili, perchò mancano i mezzi per condurle a. termine. L'alveo di sfogo della produzione si restringe sempre più, poichè consisteva. in massima. parto d'or– dini dello Stato. E lo Stato - dopo aver sparso da ogni parte l'oro colle mani della. prodigalità - non che essere in condizione di continuare i sussidii del passato, ha bisogno di sussidii esso stesso, o propone nuove tasse. Ma. l'intera. nazione si è sollevata furiosa contro questa. idea.i l'intera. maggio1'anza. ha abbando– nato da. un giorno all'altro il Ministero che aveva. osato di avanzare le proposte odiose. No: i giapponesi vo– gliono uno Stato ricco e prodigo, che mantenga. un <r normo esercito, costruisca. una, potente flotta, o sparga una pioggia benefica di sussidii su tutte le imprese na– zionali i ma stimano assurdo, indecente, odioso, che i danari per tale funzione siano chiesti a loro stessi. C'ò la risorsa dol capitale estero. Sino ad ora. le be• nedizioni dei prestiti internazionali erano state rispar– miate ai giapponesi, sia dai pregiudizii del paese, sia da alcune vecchie istituzioni feudali l'imasto in vigore. Così vi è una legge che proibisce al forestiero l"acquisto o l'ipoteca. sulla terra, ed un'altra che provvedo che nessun forestiero possa staro alla testa di una com– pagnia. finanziaria giapponese. E si capisco che in tali condizioni il capitale estero si guarda bene dal tentare l'invasione dell'Impero del Sole. . . . ~la vi ò un'altra risorsa. Nella psicologia economica. dei giapponesi paro domini l'ide;.\ che il movimento del capitale, invece di costituire un circolo perfetto, di dover cioè partire dalle loro tasche per rientrarvi au– mentato o diminuito secondo che è passato traverso ad imprese buone o cattive, giuste o sLaglia.te; debba. par• tiro claun punto misterioso nello spazio por ro,•esciarsi in pioggia benefica sul paese felice e rimanervi. Per tre anni il sogno fantastico si ò avverato: e il punto magico, da cui scaturiva. la. fontana. di ricchezza, era lo Stato, o meglio l'indennità. della guerra cineso tra– verso lo Stato. Ma. ora quella. fonte ò alle sue ultime goccio. Or bene, il pericolo, per il Giappone e per gli altri, sta. nella possibilità., anzi nella probabilita, che i giap– ponesi pensino ai ricorrere al vecchio metodo già. così bene riuscito, per riaprire la fonte meravigliosa. La. Cina ò sempre là, o pili. impotente che mai. Perchò non preparare un·a1trn invasione, un'altra. scorreria cd ,rricchire il paese di nuove spoglie di guerra 1 Questa idea, questo sentimento, secondo gli osserva– tori europei che si trovano sul luogo, va guadagnando sempre più favore presso il pubblico giapponese. Il Giappone è un paese sopratutto militare; e l'ultima guerra. fortunata ha risvegliati nell'animo del popolo gli istinti atavici della guerra e della rapina. Certo i giapponesi sono industriosi, posseggono cioò la facoltà e l'attitudine d'accumular ricchezze mediante il lavoro organico; ma essi preferiscono ancora t.li gran lunga cli conquistarsele in un giorno, al tappeto verde della guerra, con un colpo di mano. Di più: la crisi attuale che tormenta il paese è dovuta in parte alle enormi spese per rostituire una poderosa. forza militare e na– vale: ora che l'esercito e la. flotta sono pronti. perchè non usarli per pagarne almeno le spese? E il Governo in questi giorni ha chiamato in funziono il Consiglio militare, composto dei capi dei clans, la cui autorità, una volta che esso sia. chiamato ad esercitarla, supera quella. <litutti gli altri enti governativi. La. pubblica. opinione, nonostante il suo interesse por lo cose dell'in<lustria, ò favorevolissima. ad una nuova pirateria. sulla Cina: essa approva. l'idea di ricorrere a.Ilo armi per superare la crisi economica. E un caso nuovo e bizzarro della. storia questo; una. mostruosità nuova in cui l'industrialismo è fuso col militarismo, et.I in cui i mercanti meditano un'aggressione per rifornire di capitali le loro industrie esausie od imbarazzate. ~la. intorno alla Cina vogliano ora. altro potenze, come una banda di lupi che veglia intorno alla preda abbat– tuta, per proteggerla dagli altri animali cacciatori. E così, so la situazione attualo si spiega secondo le ten– denze che ora si dimostrano senza ancora agire, nel– l'estremo Oriente si svilupperà. presto uno dei più biz– zarl'i drammi della storia. moderna. O. M. LALEGGE SUGLI INFORTUNI! li progetto di legge, la cui discussione alla Ca– mera dei deputali vuolsi vicina e del quale si predice l'adozione nel testo in cui l'ha approvato 11Senato, trae la propria fisonomia dalle seguenti lin~e generali : I.• Cli operai delle industrie devono essere assicurati, a cura e spese del capitalista che li im– piega, pr~sso la Cassa Nazionale (articoli I, 2, 6, 7, W). (E ammessa però la costituzione di Casse private sotto determinate garanzie). 2. 0 L'assicurazione ò contro ogni infortunio sul lavoro, senza che si distingua fra l'infortunio de– rivato da imprevedibile accidente e l'infortunio di– pendente da colpa; e col pagamento del premio di assicurazione l'industriale è sollevato da ogni re– sponsabilita (art. 6). 3. 0 L'indennilà è sempre inferiore, e di grau lunga, alla reale entità del danno palilo, sia nel caso di inabilità permanente, sia nel caso di ina– bilità temporanea, sia in caso di morte dell'infor– tunato (art. O). ,1.• Nel caso che l'infortunio abbia dato luogo a condanna penale per titolo di reato d'azione pub– blica, risorge la responsabilità civile dell'industriale, così nel caso di colpa sua personale e diretta, come nel caso di colpa dei suoi direttori o sorveglianti. . . . Cosi riassunto il progetto, salta subito all'oc– chio l'importanza del fatto che, secondo il pro– getto stesso, gli operai sono messi fuori del diritto comune e costituiti in confronto d'ogni altro citta– dino in condizioni di manifesta inferiorità giuridica, tanto da potersi alfermare che, uua volta il progetto diventato legge, nemmen per ischerzo potrà dirsi

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