Critica Sociale - Anno VIII - n. 4 - 16 febbraio 1899

04 CRITICA SOCIALE loro forza. o cessarono di esser causa. di lotte interna– zionali. Da.Ila Riforma in poi lo classi alto di ogni nazione europea, o specialmente gli uomini di Stato, i giuristi, i diplomatici, cominciarono a liberarsi dalle credenze religiose e divennero ciò che si disse liberi peni;atori. Con la Rivoluzione Francese il movimento di opposi– zione alla. Chiesa si manireslò, assieme a quello por l'eguaglianza politica e sociale, anche nelle masso - movimento che continua ancora - determinando nello classi elevate un'adesione esteriol'e allo Chiese di Stato, ed un'alleanza con queste nella. vita pubblica.. Dopo il 1830 gli uomini di Stato ricominciarono a mostrare uno spirito di indipendenza dal controllo ecclesiastico, ma il movimento rivoluzionario del 18•18 li risospinse fra. le braccia. della Santa. Madre Chiesa. Ma la sottomissione delle classi politicamente diri– genti all'influenza ecclesiastica, se solo esteriore ed ipocrita dopo la rivoluziono l'"'rancese, è stata molto più precaria. o suporf\ciale dopo il 18•18, ed è stata ricono– sciuta da quelle classi solo in quanto ha giovato ai lol'o interessi politici immediati. Si aggiunga. la posiziono del papa a Roma, mantenutovi da Napoleone lii, o la dipendenza del cloro cattolico francese e di quello della Chiesa Anglicana, nel Regno Unito, dai rispettivi Governi, e si comprenderà. come gli Stati cristiani del– l'occidente d'Europa abbian potuto prendere le parti della Turchia contro uno Stato crisliano, senza sollevare al– cuna protesta degna di considerazione. La grande im– portanza che si dava dal Governo russo al carattere religioso della guerra, se non nei suoi negoziati con le altro potenze, almeno noi suci proclami al popolo, di– mostra, che so lo considerazioni religioso hanno poco peso per i paesi più civili d'Europa, esse conservano una grande influenza in paesi semibarbari, come la Russia. « Forse soltanto gli storici avTenire della. ftlosotla. o della religione potranno apprezzare questi ratti al loro giusto valore. Tuttavia apparo che essi costituiscano un passo importante nel gran movimento del mondo, ten– dente ad abrogare l'autorità assoluta ed a stabilire la indipendenza del giudizio e della coscienzt1. individuale, nella srera religiosa, quanto in quella. politica della. vita > (pag. 488). (IJO ,t11eal prossimo numero). E. C. LONG0IJAllDt. BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO VJTT0IUO MANFREDI: ll rinnovamento degli studi ellenici. - Ditta G. B. Paravia e C., Milano, 1896 (L. 3). La tesi di questo lib1·0 pel secolo ventesimo (come lo chiama l"autoro) ò la seguente: « insegnare il greco come lingua. vivo, racendo il moderno scala all"antico, sul principio che !"uno e l'altro non sono due favello separate, ma la medesima a due diversi gradi di svi– luppo• (pag. 170). A questo principio rautore arriva facendoci passare, con molta dottrina. attraverso un per•iodo assai poco noto di storia letteraria: 1·,n•oluziono della lingua greca, dai quattro famosi dialetti cla.ssici 1 al periodo alessan– drino, a quello ebraico-cristiano, al bizantino (che il Manfredi difendo dalle accuse del Oibbon o del Mon– tesquieu}, o al \'Olgare odierno. Dimos1ra. come questa lingua neo-ellenica, essendosi, specialmen1e per opera di Ademaniio Coray, purgata dallo s1roncature plebee e tlai barbarismi gl'ossolani., contratti per molteplici cagioni durante il mediO0\'O, o sottoposta alle regole di una fissa grammatic", sia una lingua. sostanzialmente affine alla greca classlca 1 e corno quindi errino coloro che pensano vi sia. tra. quosla. e quella la differenza che corre tra il la.tino e l'italiano, alla. stessa guisa cho errano quelli oho ritengono t'OI F'allmorayer « che nem– meno una goccia <li sangue ellenico scorra più nello veno dei cosi detti greci odierni » (cap. X). Quindi, constatata. l"a.-isurdità.del metodo di pronunci a. e1·asmi ano (assurdità. non meno grande di quella. di pronuncia.re il latino all'inglese, come si reco in Inghilterra tino a Milton). propone di principiare lo studio del greco nella terza classe ginnasiale cominciando dalla. grammatica moderna, seguendo colla lettura di autori moderni (Bysantios, Cor(ty, Vlachos), indi in liceo leggendo il tosto greco degli E"angeli 1< mistico ponte cho ca.vrtlcn. un abisso di secoli o congiungo il verbo di Aristotile con quello di Coray », pag. 188), per salire quindi alla grammatica. e ai testi classici. Certo (a parto la credenza che e l'universa. religione, la sola. degna di tal nome, unica, immortale, sia l"ebraico– cristiana:. (pa.g. !61), e che quindi, anche por ciò, con– venga. leggero nei licei gli Evangeli), il metodo di studio del greco, proposto dal Manfredi, ò di gran lunga pi1'1 logico dell'attuale. Ma le argomentazioni dell"autoro non mi convincono che di quello studio non sia ancora più logica l'abolizione. Prescindendo dall"indiscutibilo maggior lavoro cli cui verrebbero caricali gli studenti, crede proprio il Manrredi che dal punto di vista com– merciale, quand'anche rttalia apra. nuovi sbocchi in Oriente (pag. 195), non gioverebbe meglio spendere il tempo nell'imparare, anzichè il greco, l'inglese, la lingua che, pili d'ogni altra, ha, por racilità e ditfusiono, atti– tudine a divenire universale 1 E dal punto di vista in– tellettua.lc, quand'anche non si riconosca collo Spencer che tutto quanto avea cli buono la coltura. antica è già trasruso nella coltura moderna, quand'anche si voglia proprio sostenere la possibilità di leggere ancora con gusto e profitto i classici, crede proprio l'autore, con Anton Maria Salvini (pag. 175), che non si possano leggere tradotti 1 lo penserei di si, se almeno ò ,·era la. sentenza, che l'autore cita ed approva (pag. 173), del Gioberti. cho cioò giova ai giovani lo studio dei classici « purchè l'attenzione loro venga indirizzata alle cose e non solo alle parole •· g t·. PUBBLICAZIONI P!i;RVENUTE IN DONO Scienza, toclologla, diritto, propaganda soclale. HENARDGEOROEB,profe&senr à l'Univereltè de Lnusanne: Le rlgime M>Ci<rlist,; prindpta de aon o.-g,rnisatio,, politique d ic<momique. - Pnris, 1898, F'. Alcan, 108 Boulevard St Ge·main 1rr. 2,:"lO). SIGUELE So1r10: P,ychologie du aula; traduction (rançalso par lAui, Brandin. - Paria, J898, V. Giard et E. Briére, 16 rue R<iuroot {fr 5). GuMPLOWI0Z Lou1s professeur t\ l'Universit6 de Graz: Socio– logie tt politiq11e, avec pr6faeo de BenO ,vurms. - Parie, 1898, ,teas~o editore {fr. r.). $. WE88 MORRIS. flYNDMANN, BLATCHFORD, SUAW, BELtl'ORT BAX, BALL, BURNS B WERB MANN und anderen. Der Soziali1m11• ;,, E,agland gttchildtrt mm e,aglischenSocioli- 1/en; berausgeAebeu von Sidnty Wtbb; deutsche Original– :msgabe besor~t von d.r liana Kunlla. - Gòllingen, Van. <lenhOf'ckund lluprecht. 1898 (Mark 51. LABRIOLA pror. ANTONIO: Disrorrt11do di socialismo e di {ìlo- 80/ia {lii :-=aggio inlorno alla concctlone materialistica della storia). - rtomn, E LOf>scher e C., 1'398 (L.. 1,00). CATHREIN s. J.: il IOCfolismo;suo colori ltorttico e pratico· - Torino. 1898, (rat. Boeea (L. 2/>0}. FERRERO OUOLIF.LMO: Jl Jlilitarf1mo; dieci conferente. - Mi– lano, Treves, 1898 {I.. 4). - So1unariOj 1. 0 Pace e guerra alla ftne del secolo XIX; 2 ° La aoeielll militare barbarica, l'orda; 3. 0 La civiltà militare; 4. 0 Ln vila sociale nelle ci– viltà militari; 5 o L:i decadenza e rovina degli imperi mi– litari; l'impero turco; 6. 0 Napoleone; 7. 0 Militarismo e cesarismo In Francia: 8. 0 li mllitari1mo itaUano; 9. 0 Jl mililari11moinalNe e tedesco; to. 0 Dal pusnto all'a\'Venire. 0JU81!:PPI RIOAIIONTI, gerente responsabile. Vll"no, Tipoarafta degli Operai (Soc. coop.), c. vtu. Bman. ti-I'.

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