Critica Sociale - Anno VI - n. 16 - 16 agosto 1896

CRITICA SOCIALE porlantissimo per poter a1'1'ostare ad ogni momento, senza inte1-essare la macchina generatrice, distante dal luogo d"azione, l'oper;.1Zione dell'aratura. La geoeratl'ico centrale cd il motore sono man– tenuti in costante comunicazione anche da un campanello elettrico che trasmette gli opportuni segnali. Al motore è collegata un'aratrice llowa1-d, che ha un 1•aggio d'azione di 300 metl'i; e, mercò un'altra linea mobile, costituita di :-,oo metri di rame elettrolitico, che si può congiungere nei punti voluti alla linea fissa, si può ottenere un altro campo d'azione di uOO metri di raggio di qua e di là della linea tlssa, per modo che tutta la zona arabile con l'elettricità ammonta a etta1·i 305. L'a1·alrico 8 munita di tre vomeri davanti e tre dietro, por modo che pnò fare contemporaneamente tre solchi, percorrendo il terreno longitudinalmente senza giral'B su se stessa. Arrivata al ciglione del campo, i tre ,·omeri già in azione s'innalzano, per lasciai· luogo ai tro po– steriol'i che, abbassandosi, riprendono la marcia all'indietro, dopo che tutto il meccanismo si è auto– mallcame11te spostato dei tre solchi già aperti. · Sui terreni - pl'ecede11temente livellati alh per– fezione - l'arafrice elettrica lavora in triplice sol• calura con la ,•elocità di iO metri al minuto. Lo stesso sistema può essere adattato a tutte le altre macrhine: falciatrice, mietitlice, seminatrice, trebbiatrice, ecc., ed a tal nne il proprietario sta già studiando ad una nuo\'a ruota idmulica da aggiungersi all'attuale per sfruttare tutta la forza sviluppabile dalla roggUt Barbal'iga. Oggi l'energia disponibile è compleL,mente uti– lizzata ncll'aratm•a, nella trebbiatura, nell'illumina• zio11e, nella pressione dei neni, nella trinciatura dei foraggi, e in gran parte nella latteria. Quest'ultima ò un modello ciel genere, por la razionale disposizione dei locali e pe1• il perfezio– namento dei meccanismi. Normalmente ò animata da un motore elettrico colle~ato alla dinamo centrale; è munita di potenli calo1•1feri a vapore, di una centrifuga Bul'ineister e \Veio, di zangola danese, di impastatrice, di cal– daie a vapore a fuoco diretto, di elevatori, venti– latori, ecc. Vi si lavorano in media dai 10 ai Jti ettolitl'i di latte al giorno, OCCUJ>!lndo alla bisogna - se ne tenga conto - 11011 pili di due operai. 'l'utto le altre sezioni dello stabilimento - alle– vamenti di animali, iugr·assi, cantine, stalle, ovili - offrono lo stesso esempio di applicazione razio– nale dei recentissimi trornti scientifici in tutti i rami de11'agl'ico1tum: dalla costl'uzione del piì1 modesto porcile - munito di rotaie pel trasporto dei cibi e degli escrementi - fino al laboratorio dei concimi chimici, ai quali il proprietario ha già dato nell'azienda il posto che avranno domani in tutto il mondo agricolo. Dalla preparazione e trinciatura dei fol'aggi per gli animali, operata con l'elettricità, nno alla lavo• razione elettrica dei cnmpi, tutto è informalo a questo principio: elevare la produzione e diminuire la mano d'opera nno all'estremo limite. Questo, che semb1·a trn lembo stl'appato al mondo avvenire, il presente a Fraforeano. . .. E i fenomeni conseguenti? a1·ebbe interessante 1·iccrca1·e come conciliino i conso1·vatori la loro ammirazione pel tenimento di Asarta, « primo esempio in Italia e lustro dell'a~ri• coltura nazionale» - come stampa, 1 a il Bollettino del Ministero d'agricoltura, industria e commercio - col grido che esce proprio oggi dai lol'O petti : a « Basta di grano!» - grido dell'egoismo inco– sciente; ma pili iutei•e,;,saute ancora è l'indagar-o come l'ideologia democratica possa ,·edere nella indusfrializ1.:.1.ione dell'agricoltura la difesa dei grossi, non solo, ma pur dei piccoli proprieta1·i italiani dalla concor1-cn1.a straniera, ed una nuo,·a forza a salrataggio dell'attuale 01'dinamento capi– talistico. In quanto al conte De Asarla - al quale, dopo la minuziosa ,•isita co1·tesemenfe accordatami, posi il punto inle1Togath•o - egli mi dichia1·ò di ,·olersi arloprare sempre alla diffusione dei metodi da lui inaugurati, con la fede dell'uomo moderno cui le conseguenze dei prog1·cssi scientifici applicabili alla forma di J)l'Oduzione non 1·ecano p,·eoccupazione nò arrestano. l~ co~i, non diversamente di così, che ,·a post.\ la questione: i socialisti sono - anche per questo lato -- pe1·fetlamente d'accordo colla scienza: tutti i progressi chimici o meccanici siano applicati e gone1·alizzati a moltiplicazione della pt·oduzione, nasca quel che sa nasce1·e. Che cosa nascerà? Ecco il punto di di\'ergen1.a della visuale. I democratici - per imperniare in essi la bor– ghesia cosidctta illuminat:i - fanno questo 1-agio– namento: - Triplicanrlo,col S!issidiodella chimica, la fecondilà del suolo; ottenendo. mercé l'applicazione della mncchin:1 1 un aumento nel p1'0dotto con una diminuzionu del costo di produzione - il grano nazionale, pe1•esempio, potr.\ fai• fronte alla co11- cor1'8n1.a della Russia o dell'America, e i proprie• tari - che oggi rovinano appunto perché lo sforzo economico dell'agricoltu1·a è supel'iore al valore mercantile del prodotto - si rimette1·anno in equi– librio o non avranno pH1 ,·agione d·imprecare alla anormalità delle condizioni ag1•;.u•ie. E la piccola prop1·ietà? Come si difenderà questa, alla sua volta minacciata non pil'1dallo straniero, ma dal vicino latifondista? Ed ancho a questo la clcmoc1•azia liberista (in casa prop,·ia) l'ispondo con argomentazione che si potrebbe dire esauriente: - t vero che i piccoli proprietari non U\'rebbe1·0modo di industrializzare - con la macchina - il loro palmo di terreno, ma a quosto stato di coso soccorl'Ono il sindacato agrario, che metto un freno alle speculazioni sui p1•odotti chimici; il consol'zio pe1• la livellazione dei terreni, pe1· l'impianto delle linee olettl'iche, per l'acquisto in comune delle macchine; tutte, insomma, quelle forme di cooperazione che - socializzando lo sfo1·zo nella pl'oduzione - co11senti1•ebberopoi ugualmente il frazionamento dei benencì fra i singoli associali. Come si vede, una. specie di socialismo ... con la propriefa privata; una s:pccie di socialismo fatto apposta per fare partecipi i proprietari grossi e piccoli dei beaenzii del p1·ogresso scientifico, la– sciando in disparte i la\'oratori. .. lTn momento: ho detto lavorato1·i; do,•e\'o dire: gli cx-laYoratori. Perchè quando l'industrializzazione gene1-ale del· l'agricoltura - agognata a salvazione degli agrarì - sari\, corno ò ine,•itabile, un fatto compiuto, i lavo• ratol'i dei campi si tro\'e1·an110 in gran parte ... disoccupati. E fra i disoccupati metteremo anche i piccoli proprieta,1 delle regioni montuose (i p1'8diletti clell'on. Luzzatti, in quanto rappresentano l'ideale del produttore nelle cui mani è l'iunilo lavoro e capitale), i quali non a\'ranno potuto consorziai-si, perchò l'a1·atrice elettrica non corre la monta.gna. Il grado di rapidità e d'intensih\ di questo reno– meno inevitabile di disoccupazione agraria e pro•

RkJQdWJsaXNoZXIy