Critica Sociale - Anno VI - n. 16 - 16 agosto 1896

CRITICA SOCIALE Il graduale aNlnarsi della mano dell'uomo e il contem· poraneo s,•ilupparsi del piede per l'incedere dritto rea– girono cosl indubbiamente su altre parti e.leicorpo. Ma questo tema è ancora troppo poco studiato. Molto pili importante è la reazione dirotta, dimostra– bile, dell'e,·oluziono della. mano sul restante organismo. certo lescimmie nostre antenato erano socie,·oli; t·uomo, il più socievole degli animali, non potrebbe derivare da un immediato predecessore antisociernle. Il dominio sulla natura cominciato con l'educazione della mano, col la– ,·oro, nmpliò, ad ogni nuovo progresso, l"orizzonte del• l'uomo. Questi scovrl, negli oggetli naturali, sempre nu0\'0 qualità dapprima ignorato. D'altro canto, lo svi– luppo del lavoro contribuì necessarii~monto ad accostare sompro più i membri della società, aumentando i casi di mutuo soccorso, di cooperazione e chiarendono la utilità. u.ll1lcoscienza. di riascuno. Iusommn, questi uo– mini che« divenivano• flnirono per sentire che doveano clii-si qualche cosa, Il bisogno creò !"organo. I.a laringo poco sviluppata della scimmia. si trasrormò lentamente, ma sicuramente, di modulazione in modulazione, e gli organi della bocca. impararono gradatamente a pronun– zhu·o, una dopo !'nitra, lo lettore articolate. Che questa spiegazione dell'origine della. lingua dal lavoro o poi lavoro sia la sola giusta, lo prova il con– rronto cogli animali. Il poco che questi, anche i più sviluppati, si devono comunicare, lo possono senza lin– guaggio articolalo Nello stato di natura, nessun anima.lo si rammarica di non poter pal'lare o di non intendere il linguaggio umano. Non cosi quando ò addomesticato. 11 cane o il cavallo ncquistarono, nella pratica coll'uomo, un così buon orecchio poi linguaggio articolato, che essi impamno ad intendere racilmenle ogni lingua, noll'àm– bito dello loro idoo. Aquislarono inoltre la capacità. a sentimenti alrt\lto nuovi por essi, come l'affezione al– l'uomo, la. gmtitudine, occ., e chi ò molto familiare con siffatti animali dovrà. ammettere che in 1>iùcasi essi hanno ora il rammarico del loro mutismo, cui pur troppo i loro organi vocali non porgono rimedio. Ma.dove l'organo esisto, s,•anisco anche, entro certi limiti, questa incapacità. Oli organi vocali degli uccelli sono affatto diversi da quelli dell'uomo, e nondimeno gli uccelli sono i soli animali che imparino a parlare; quello di essi che ha la voce più orribile, il pappagallo, parla meglio di tulti. Nè si dica, che egli non intende la. propria r,wella. Certo egli sgolerà por ore ed ore il suo bagaglio di parole poi mero piacere dei suoni o della compagnia. Ma, nella srera delle sue idee, può anche riescii•e a intendere ciò che dice. S'insegnino a. un pappagallo delle ingiurie, instillandogliene il significato, come spesso si divertono a raro i marinai reduci dai paesi caldi, indi lo si irriti, e si vedrà che egli intende le suo ingiurie quanto una rruttivendola di Berlino. Lo stesso poi mendicare leccornie. li h1,•oro prima, poi il linguaggio, sono questi i due stimoli essenziali sotto lo. cui influenza il cer"ello di una scimmia è passato gl'l\datamento in quello, molto analogo ò vero, ma. anche assni più grande e più per– relto dell'uomo. Ma coll'ulteriore sviluppo del cer\•olto procodò di pari pusso l'ulteriore sviluppo dei suoi istru• menti immediati, dogli organi dei sensi. Come già. la lingua nel suo gl'lldualc sviluppo è accompagnata no– cessnriamento da un corrispondente affinarsi dell'organo dell'udito, cosi lo niluppo del cervello da quello di tutti i sensi. L'aquila vede molto più lontano dell"uomo, ma l'occhio dell'uomo vedo molto più nelle cose di quello Jell'aquila. Il cane ha un odorato molto piil squisito Bo o dell'uomo, mn egli non distinguo la centesima parte degli odori, che per l'uomo sono caratteristiche di cose diverse. E il senso del tatto, che nella. scimmia è gros– solano e rudimentale, non ru sviluppato se non dalla mano stessa dell'uomo, col lavoro. La reazione dello svi– luppo del cer\'Ollo o dei sensi cl1e lo servono, della co– scienza sempre più chiara, della capacità. di astrazione e di deduzione, diede al IM•oroe all'idioma nuove spinte all'ulteriore sviluppo, che non si arrestò col separarsi dell'uomo dalla. scimmia, ma che progredì ancor più nei vari popoli o tempi in diverso grado o con diversi indi– rizzi, non sonzn qualche localo o temporaneo regresso, sotto l'azione potente di un nuovo elemento integratore dell'uomo progredito: - la società. Centinaia di millonnii, elio noll1Lstoria della terra. val– gono quanto un minuto secondo nella. vita umana. (1), sono certo trascorsi primi~ che dalla frotta di scimmie arrnmpicirntisi sugli alberi emergesse una società. di uo– mini. Ma alla fino questa osisto"a. E quale fra i duo stad1i hl ddforenza. carattçristica.1 It lavoro. La. frotta di scimmie si contentava di ))llScore l'erba. della plaga che le nssegnav:L la situazione geografica o la resistenza della frotta vicina; essa migra,,a e lottava por nuovi pascoli, ma da essi non sapeva trarre più di quanto na– turalmenlo essi offrivano, tutt'al più li concima\'& incon– sciamente coi propri Pscrementi. Occupati tutti i pascoli, I.i J>Opolazionoscimmiesca non potevtl aumentare, do– ,,o,•a. rimanere stazionaria. Ma è proprio a tutti gli animali un immenso sciupio di nutrimento, anzi distruzione dei germi. li lupo non risparmia, come il cacciatore, la capra, che gli darà il capretto l'anno vegnente; in Grecia le capre, brucanti i giovani cespugli, hanno denudata. tutta la montagna. Questa devastazione ha una parte importnnte nella gra– dualo trasrormtlzione dolio specie, costringendole a.mu– tare di nutrimento, alterando cosi, con la composizione chimica del snngue, tutta. la costituzione organica, e per tal modo estinguendo specie già. Hssale. Non c'ò dubbio, che questa deva.stazione contribui pot.entemento alla umanizzazione dei nostri antenati. In qualche razza lii scimmie, molto superiore per intelli– genza e por adattabilit.'1.,dovotle far si che si estendesse il numero delle ))ianle commestibili e delle parti comme– slibili di 05;se, il nutrimento divenendo così sempre più svarinto, e con esso la. materia assimilala., le condi– zioni chimiche doliti umanizzazione. Ma. tutto ciò non era. ancora ,•ero lavoro. li lavoro comincia con la fabbricazione d'istrumenti E quali sono i più nntichi1 A giudicarne dagli avanzi tro"ati di uo– mini preistorici e dai costumi dei popoli storici pr·imitivi e dei più rozzi selvaggi attuali, 1"10110 strumenti di caccia e di pesca, rungonti insieme da armi. Ma la caccia. e la pese& presuppongono il passaggio dal mero nutri– mento vegetale al nutrimento anche carneo, ed ecco un nuovo passo essenziale alla umanizzazione. Il villo carneo contiene quasi al completo lo materie essenziali, onde s.bbisogna il corpo nel ricambio mate– riale; esso abbrevia con la. digestione gli altri 1n·ocessi vegetali\'i o guadagna con ciò tempo, materia. d lena. J>er la vera. villL animale. E quanto più l'uomo che « diveniva • si o.llontaniwa. dall.L pianta., tanto più egli si elevava. anche sull'animalo. Como l'alternare alla carne il nutrimento vegetalo rese i giLtti e i cani sol- (I) Sir w. Thomp1011, autorlli somma In materia. c:ilcolò che douttero 1r111correre(1ua!cou plU di cento 11,llloni di anni. d11l raffreddamento della terra all'epoca 111 cui •i po1erono ,•!vere piante ed antmau.

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