Critica Sociale - Anno VI - n. 14 - 16 luglio 1896

B CRITICA SOCIALE 211 Forse che, dall'alfra parte, il partito eterica.le - cosi geloso 1 come oguun sa, della propria autonomia - invitando i liberali-moderati all'alleanza, ha mostrato di temere che con tale alleanza avrebbe pe1·duto il proprio carattere o non ha anzi pro– clamato apertamente che la unione dei liberali col partito cattolico significava l'adesione loro alla teo– crazia? Queste osservazioni vogliono essere fatte non già per venire a conclusioni astratte e teoriche intorno alle alleanze elettorali (che anche i belgi, quan– tunque costretti a battersi collo scrutinio di lista, non adoperarono però sistematicamente ma, nel primo scrutinio, solo nei tre collegi citati), sibbene per trarne la conferma di quanto più sopra abbiamo detto: che nello elezioni belghe, malgrado la pre– ~enza dei pa1··titi intermedii e malgrado le parziali alleanze di socialisti con 1•adicali,e di clericali con liberali, la lotta si delineò tra il clericalismo e il socialismo. Il clericalismo ha vinto. Ha vinto nei ballottaggi coll'aiuto dei liberali dottrinari che, malgrado i consigli della loro stampa più autorevole, si sono astenuti in piccola parte, e p01· la parte mag– giore portarono i loro voti alle liste clericali. Ma, se il clericalismo fu vincitore, non fu per questo vinto il sociali mo. Perchè troppo ò evi– dente che la vittoria dei clericali è dovuta all'iniquo sistema elettorale che al borghese attribuisce tre voli mentre ne concede uno al proletario: si– stema che dimostra nel modo più chiaro come questi signori conservatori intendono di combattere la lotta di classe. Se ognuno dei combattenti in questa lotta fosse stato ad armi pari, -i socialisti avrebbero vinto. E, malgrado la disparità delle armi, essi hanno mantenuto la loro posizione in Parlamento, raggiungendo nella votazione un cosi enorme aumento di suffragi da far pensosi e pau– rosi i trionfatori. La disfatta solenne e definitiva fu dei conserva– tori liberali. Non tanto perchò abbiano perduto sei seggi, quanto perchè n'andò perduto, nella batta– glia, l'onore e la ragion di esset•e del partito. Por– tando il voto ai clericali, esso si è moralmente liquidato. Ha dato al popolo l'ultima dimostrazione che la lunga e accanita guerra sostenuta sin dal 1830 contro i clericali fu una guerra in fami– glia tra frazioni borghesi contendentesi il potere, ma ugualmente preoccupate di salva1·e a tutti i costi le loro casse forti e di impedire con ogni mezzo l'ascensione del proletariato. Nè la sottile schiera dei liberali progressisti o radicali, che sin dal primo scrutinio si allearono coi socialisti, può avere la forza di vivere a lungo come partito distinto dal partito socialista. Davanti alla conce1itrazione dei partiti 1•appresentanti il grande capitale, codesti progressisti, 1•appresentanti la piccola borghesia lavoratrice, devono, per ne– cessità di eose, saldarsi al blocco del partito pro– letario. Eccoci così arrivati al momento tragico della oe I. o lotta: al momento in cui fra i due grandi partiti - il nostro e il clericale - 11011 vi han più cu– scinetti che possano attenuare il terribile urto. Questo momento i socialisti avevano tentato di rj– tar·darlo appoggiando coi loro voti nei ballottaggi i c1·eduti anticlericali, i liberali dottrina1·i, mentre costol'o, obbedendo al loro odio istintivo contro le rivendicazioni proletarie, tradirono quell'ufficio che 01·a loro indicato nel meccanismo politico e, vo– tando pei clel'icali, contl'ibuil'ono ad acutizza1·0 la situazione, ad accelerare il processo rivoluzionario. IY01·a in avanti i socialisti belgi dovranno dunque contare esclusivamente sopra le loro forze. Non JJiù politica di alleanze perchè è ,•e1rntoa mancare ogni possibile alleato; non più la preoccupazione di mantenersi nella via della evoluzione graduale, dopo che que3ta via fu tagliata da coloro stessi che avevano pili interesse a conservarla. ~fa le sole forze dei socialisti si sono manifestate così grandi che le clas::;idominanti di tutti i paesi pl'8vedono vìcino anche il momento in cui la marea proletaria supererà l'influenza politica della chiesa - l'ultimo baluardo conservatore - e avrà 1·agione della concenti-aziono capitalista. Anzi, in tal previ– sione, un giornale officioso di Germania, parlando delle probabili vittorie dei socìalisti, non esitò a stampare in una sua corrispondenza da Bruxelles: « Dio prese1·vi il Belgio dagli orrori della guer,·a civile e dall'intervento straniero! • La pia inten– zione ò el'idente. Questi buoni e pacifici borghesi dopo avere combattuto la lotta di classe conse– gnando al prete la custodia dei loro foi'zieri o moltiplica.udo artificialmente i propri voti, allorchè, ciò malg1•ado,vedranno imminente la loro definitiva sconfitta, tenteranno le vie della violenza e invo– cheranno pafriotticamente le armi stranie,·e. Ma alle frontiere ciel Belgio - diven"1te le f1·011tierecli un suolo sacro alla causa del socia– lismo - veglierà la forza del proletariato d'Europa. LEONIDA 8ISSOLATI. LE TRE GIORNATE DI FIRENZE Non le chiameremo le giornale gloriose. Anche la gloria, come ogni bella cosa quaggiù, ò sotto– messa a condizioni materiali, climatiche e cosmo– telluriche; salo e scende, d'inverno, colrargentea colonnina del termometro e, d'estate, in ragione inversa di essa. Non è con una canicola di 38 gradi centigradi accertata all'Osservatorio, che si può pretendere, in un piccolo teatro chiuso, affollato di mezzo migliaio di persone, che la discussione batta molto alto le ali. La meteora non domina soltanto il fiorire dei campi e della delinquenza; il pensiero dell'uomo, al pari della rosa e del cardo, al pari dell'omicidio e della fornicazione, è figlio del con– nubio d'ogni giorno della terra e del cielo. Quest'osservazione, che ha apparenza di frivola, ò, nel caso speciale, assorbente e pel'entoria. Essa. basta a spiegare - per nove decimi almeno - il perchè di quel vero abito neurastenico, fatto di lassitudine e di irritazione, che caratterizzò Con– gro.,so o cong1·essisti, in queste tre gio1•nate di luglio africano. Era facile pensare con un senso di

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