Critica Sociale - Anno VI - n. 9 - 1 maggio 1896

CR !'l'!CA SOCIALE di essi anziché l'astensione; il che. quando sia op• pur 110 conveniente, nell'ipotesi di ballottaggio come in ogni altra, non si saprebbe decidere se nou caso per caso. Nè certo esiste fra i semplicisti chi spinga la sua logica fìno all'assurdo di preteodere che in ogni collegio e in ogni elezione i socialisti debbano po1·1·0 propl'i candidati e riempi1·ne le liste. Onde dal tutt'assieme si conclude che quei due ordini rlel gio1·no, nella loro intima sostanza, facevano uno. Si trattava solo di isolarne per l'appunto la sostanza comune, di esplicare, di esemplificare e di tra1·re a conseguenze ciò che ò iu essi di confuso, di impli– cito, di troppo sommario. Così soltanto si può avel'e una < tattica»: che è adattamento multiforme di un principio di difesa e d'offesa a va1·ietà cli terreni e di condizioni. 1:applicazioue meccanicamente ri– gida di una formula unica e stecchita a condir,ioni diverse non merita cotesto nome e l'usurpa. E ne– gazione di tattica; è nichilismo. JI dsultato di queste riflessioni o di cotesto la\·oro fu la fo1·mulazione dell'ot'{line del giorno che il His– solati - d'accordo coi compagui cl'emonesi del Co· mitato 1'egionale - presentò e svolse pe1• l'appunto al Congresso di Brescia; il quale noi accettammo toto corde e senza condizioui, nell'interesse del– raccordo e dell·u1iifa teo1·ica del nostro partito, sebbene su un paio di punti, sui quali non importa ora indugiarci, la coincidenza (lei crite1'Ì non fosse completa; e H quale ò opportuno, pe1· l'intelligenza ulte1·io1·e della polemica, rimanga sotto gli occhi del lelto1·e nel suo testo preciso. Il Congresso, all'intento cli mantenere il carattere e l'unità. del partito, riafferma la necossità cho il partito socialista, quale esclusivo rappresentante della coscienza di classe del proletariato diretto alla conquista dei po– teri pubblici, prenda. parte alle elezioni, sia politiche, sia amministrative, in nome del proprio programma e come partito nettamente separato e distinto. I socialisti quindi - allo stato attuale della legisla– zione elettorale - non addiverranno ad alleanze elet– torali, a qualsiasi lavoro elettorale comune con altri partiti nè a scambii concertati di voti, spedienti tutti che sogliono avere per effetto di adulterare la propa– ganda e di indebolire, per vizio di origine, l'azione dei socialisti che riescono eletti. In applicazione cli questa massima generale od as– soluta, e tenuto conto eziandio della necessità. di sal– vaguardare le condizioni essenziali dello sviluppo del partito nella varietà. dei casi e delle condizioni locali o del momento, sulle quali vuol essere lasciata ai gruppi socialisti dei singoli Collegi, Mandamenti o Comuni una ragionevole libertà. di apprezzamento d'accordo con le rispettive rappresentanze regionali; il Congresso, specificando, esprimo i voti seguenti, da essere anche sottomessi al futuro Congresso nazionale: I. Nelle elezioni politiche: a) Il partito socialista, dove può utilmente impe– gnare la lotta, deve affermarsi a primo scrutinio con un candidato proprio, inscritto al partito ; b) In caso di ballottaggio potrà appoggiare con la propaganda e coi voti il candidato del partito più avanzato, solo quando questo dia serio affidamento di sostenere e difendere almeno alcuno dei capisaldi del programma minimo socialista (libertà. di riunione, cli associazione, di stampa, di propaganda - rirorm,~ tri– butaria - nazione armata - suffragio universale - indennità ai deputati); e) Dove non sieno in rorza da tentare proficue affermazioni con proprie candidature, i socialisti del J ULC.. u luogo avranno facoltà. di appoggiare anche a primo scrutinio il candidato del partito più avanzato che offra le garanzie sovraccennate - escluso sempre ogni ac– cordo per aiuti vicendevoli da Collegio a Collegio, e purchè il possibile ulteriore sviluppo del partito socia– lish~ loca.le sia. salvaguardato da pubbliche dichiara~ zioni e con una propaganda intesa a rilevare il suo carattere di opposizione fonda.montale a tutti i partiti della. borghesia. Il. Nelle elezioni a1n.n1.iu 'istru.ti- ve: il partito socialista deve scendere in loUa con candidati propri inscritti al partito ; o solo laddove lo sue forze consiglino di combattere por una lista. parziole o cli minoranza, i gruppi locali potranno di volta in volta. decidere di sostenere con la propaganda e col voto altri candida.ti del partito più avanzato, quando però questo partito a.bbia dato o possa dare serio affida– mento di sostenere ed attuare almeno qua.lcuno dei capiraldi del programm,t minimo socialista (riforma tributa.ria - servizi pubblici dirotti - Camere del la• voro - lo.vari a.Ile Cooperativo - 1·eferenrlum, e diritto di iniziativa. - abolizione delle spese di lusso - vitto agli alunni poveri). lii. ':l.. ,an.to nelle elezioni 1>oliticl1c, quanto nelle 1:unnl.inistrat..i·ve, i candidati socialisti dovra.nno esplicitamente affermarsi tali o re– spingel'e l'appoggio ed i voti di qualsiasi altro partito. IV. Nel caso ec:cezion::i.leche lo condizioni del pa.t·· tit.o socialista o la natura degli ri.ltri partiti locali in lotta o dei rispettivi candidati imponessero ai socialisti rastensione dalle w·ne, sia JJOliiiche, sia amministra– tive, questa. dovrà essere motivata. e non importerà. con sè rastensione dalla propaganda. elettorale; dovranno cioè i socialisti del luogo chiarire pubblicamente i mo– tivi clolla presa deliberazione e profHtarne per la pro– paganda dal programma, e per spianare la.via alla loro positi\'a partecipazione elettorale nello elezioni sue- cessi ve. Or questo fu l'ordine del giorno che al Con– gresso fu battuto su tutta la linea, anzi su tutte le linee, dalla gragnuola dei mandati imperativi dei delegati. Del che non ci dorremmo gran fatto se ne avessimo riportata l'impressione, trattarsi di una corrente profonda d'opinione, a vincere la quale occorra un nuovo esperimento. Subiettivamente forsanco il trovarci in così esigua minoranza po– trebbe lusingare la naturale malignità del nostro amo,· proprio personale. Ma non ò rii questo che si ti-atta. Perchè sulla discussione ciò che si librò dal principio alla fine non fu che il malinteso pe· renne. Come nella replica. rilevò il Bissolati, alla parte essenziale della sua dimostrazione, che i nostri lettori han potuta intravvede1•e nelle cose da noi dette poc'anzi, nen un solo argomento fu risposto, non una obiezione fu tentata. La disputa continuò ad anfanare intorno alla « .transigenza * ed alla « intransigenza », intorno agli « amnisti » ed ai « socialistoidi :., intorno alle « alleanze », into1·no a tutto ciò, insomma, che il nostro ordine del giorno escludeva e demoliva; ossia la questione fu sempre fuor della queslione. Si era sempre inchiodati nella fase del Cong1·esso di Parma, come se lì si fosse arrestata la storia univet"sale, come se la malia di quel deliberato avesse determinato un al'l'esto di sviluppo nel pensiero del partito. Più anco1·a : « nessun voto deve dare un socialista - si gi-idò fra ~li applausi - a chiunque appartiene alla classe degh sfruttatori ». Con che si rinculava un po' ad– dietro dell'86, prima ancot"a del« Partito Operaio »

RkJQdWJsaXNoZXIy