Critica Sociale - Anno VI - n. 9 - 1 maggio 1896

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8 •Semestre L.•- All'Eatero: AnnoL.10. Semestre L. &,&o. LeUere, vaglia, car/Oline-vaglia aU'Ulllclo di CRITICASOCIALE·MILANO: Portici 6allorla V. E., 23 t• Ulm IIDIII) Anno VI - N. 9. Non si vende a n11,nuri separutl. Milano,1. 0 maggio 1896 SOMMARIO Attualità, P,•tmo Maouto copttalLl/a (CLAUDIO T1t KVltS). Ptl 111/T'l'tl{IIO 11nttJt:r1ale e 11Ct' la re])IWblEca(l,KOSIDA BISSOUTI). Il cattnoccro al 11t1rtuo: echi del CongreHo regionale socialista di Brescia (LA CRITICA SOCIALI:). Studi eoclologlcl. Il contributo della letteratura alla critica 1oclalc (AY\', G1usEr1•z ll.ESII}, /,4 fame d'amore (Pro(. FltLICll MOMIOLUNO). Fllo•ofta, leueratura e •arJetà. Il DI/Tl(IOl'e (UlUNO). Concor.10 Mattia. Ubrl e 1110,·,u,u. PRIMO MAGGIO CAPITALISTA Viva l'Italia! Viva l'Italia ricca, ma ricca assai! Viva la gue1·ra e viva la gloria! Viva, viva il 4 1.;, ¼! E voi, amici piagnoni, che ogni altro giorno la– crimate sulle misel'ande piaghe che guastano il bel corpo della « c,wa • patria; adesso avrete fi– nalmente la 1wude11zadi mettere berta in sacco, in vostra buon'ora! Avete veduto, eh I Papa governo s'è l'ivolto alle sue figliuole, le banche; ai suoi nipotini, i finan– zieri; e, battendo giulivamente palma a palma, gridò: chi arriva primo a dare 60 milioni a papà– zio, avrà un bacio. - 4 1 , 0 / 0 ! Alle::! Uno... due ... tre!! Eh 1 ! Con che furia lo sciame fanciullesco piglia la rincorsa e tutti si slanciano a volo, 1•idendo, strillando, urtandosi, trattenendosi, divincolandosi, sciogliendosi un'altra volta. per arrivare primi alla « cara :. meta! Bravi piccini! Così va bene! Cor– rete, cor1·ete I Il sangue non ò acqua! Il premio è bello, 4 '/, 'fo, pe,·dio ! H.ade volte papà-zio si è mostrato più gene1·oso ! Su, C0l'aggio, avanti, a gara! - Ma bravi, ma bene! Che « tesori » di bambini! Ecco: essi ar1•i\fano al « prezioso » tra– guardo - tutti insieme, un po' affannati, ma giu– livi, ma festanti, ridendo e scherzando come fol– letti. Papà•zio bonal'iamenle sorrid e anche lui, accarezzando i ricci « d'oro» che si getta.no fra le sue ginocchia, e distribuisce baci alla 1·infusa, a chi tocca tocca... Intanto mentalmente fa i suoi conti: 00 X 20 = 1200 milioni! Il prestito è 001,erto 12 volte! Olà, fiato alle trombe. musica! Ma1•cia reale e inno di Garibaldi, dis\losatevi, « per ra1· pili bello l'ultimo trofeo » del a gl'lln patria regia e capitalista! E tu - Negus Meuelick. - « po.ve1·0 vergine » - tu puoi morir !... . .. Il un altro può mo,·i,·e: il popolo d'Italia! Si, ei può, ei devo mol'i 1·0, perchè non è caJ)aco di svilup1lare lo condizioni normali del capitalismo e dell'industl'ialismo modo1·no - fase necessaria, rase indispeusabile pe1· arrivare al miglior J?0l'to del socialismo. Ecco: noi siamo il popolo piu po– vero, più sfrutlato, più succhiato d'Europa, e, quanto più siamo poveri, sfruttati, miserabili, di tanto siamo più lontani - immensamente lontani - da ogni possibilità di l'isurrezione. Noi non abbiamo ancora nessun capitalismo: noi abbiamo solo il , piclocchismo :. economico! Quel miliardo e mezzo che esce improvviso, fra la me– raviglia universale. alla luce del sole il giorno che il governo batte cassa per la più sciocca, pili be– stiale, più pazza impresa che un idiota delirante abbia mai concepito, dopo una serie di disastri militari. che non hanno ri~confro in tutta la storia del secolo; dimostra cho l'economia capitalista ita– liana non va oltre all'usu1·a - all'usu1·a.bassa, vile, ignobile della baldrncca napoletana che, dopo avei' fatto quattrini nei posl,·iboli, li dà a prestito al tasso del mille per cento annuo ai pidocchiosi di Santa Lucia, promovendo la l'iscossione dei capitali e degli interessi in natura mediante l'opera dei guappi della camorra! Dove si rintanava questo miliardo e mezzo - intanto che le braccia oziose dei contadini d'ftalia domanda,•ano alla patria lavoro, lavoro, lavo,~o - prima di decidersi a salpare da Genova a mille e mii le per volta I Dove si 1·intanava questo miliardo e mezzo - intanto che le belle piazze a,·lisliche nostre assi– stevano inorridito alle passeggiate 01-diuarie degli operai disoccupati - mendicanti dai preretti e dai sindaci il cominciamento dei lavori pubblici pro– messi - e da Dio un buon diluvio che trascinasse via ponti e cascinali, o un terremoto che precipi– tasse le case, o un fulmine che li incenerisse tutti c1uanti, in un minuto 1 Dove si rintanava questo miliardo e mezzo - intanto che le pendici dei uostl'i monti e dei no– stri colli sp1·izzavano acquo e si rompevano in ca– scate - delizia estiva dei badauds del Club .\!pino - e i nostl'i fiumi ed i nostri mari lamentavauo coll'eterno mo1·morio i teso1·i di forza viva che avrebbero voluto diwe ad alimentare indu:;trie, a sviluppa1•e comme1·ci, a c1·escere pa11eagli uomini 1 Dove si rintanava questo miliardo e mezzo - intanto che il cosidelto, per scherno di classicismo, « giardino d'Europa » languiva o affatto incolto o coltivato a pastorizia, come all'epoc.:'l. biblic.:1,o - massimo ifleale sro1·zodi p1·ogresso ! - veniva col– tivato secondo i p1·ecetti <!elle « Georgiche » vi1·– giliane ! e i contadini morivano di rame o schiat– tavano di pellagra!

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