Critica Sociale - Anno VI - n. 3 - 1 febbraio 1896

CRITICA SOCIALE 43 incoscienti che seguono i partiti agrari di quasi tutti i paesi d'Europa - pcrchè anche in· questo, sono gli agrari che strepitano maggiormente - ,,i è chi vede ben chiaro il proprio tornaconto, ed è chi è gravato da debito e da ipoteeho per denari ricevuti in 01-0 e che cosi verrebbero pagati in ar– gento con notevole sconto. nella partita bimetalli• stiCil non sono i grandi banchieri di Lond..a e di Nuova-York: essi hanno prestato in oro agli Stati e oro domandan.o,e. per di più, sanno troppo quanto (l'utti tale monopolio per lasciarselo sfug~ire. Tale opposi1.io110, in ispecie quella dei banchrnri della C1ly, ha finora resi vani tutti i tentativi di acco– modamento; ma, oramai. la fortezza sta per cedere. Nella stessa Inghilterra, il movimento bimetallista. cui sta a capo la classica Camera di commercio di Manchester, trova largo ravore per la diminuzione o~nor crescente delle esportazioni, per la spopola- 1.10110 sintomatica dolio campagne, per il ritorno di 27 milioni di acri a pascolo permanente, per il ri– basso del uO ¼ nel valor delle terre, per l'acutiz- 1.arsi, insomma, degli effetti delle concorren1.a agri• cola fatta dai paesi nuovi. In Germania, la borghesia feudale e gli agrari, hanno strappato al parlamento un voto e la promessa di un Congresso a favore del bimetallismo; io Francia tutte le società agri– cole sono associate, e Mèline, e 'l'hery e gli altri dettano legge al go,·erno; in America le prossime lotte presiaeoziali si faranno pro e contro il bime• tallismo, gli Stati dell'Unione latina, la Spagna, l'Olanda, tutto insomma le nazioni a vecchia bor– ghesia, sono più che mai disposte a l'idonar l'antico prestigio all'argento, nella vana speralli':a di trovare un rimedio a~li ognor crescenti disagi sociali. L'a• dazione del btmetallismo, che non potrà certo tar– dare molti anni, sarà il segno pili evidente della decadenza della borghesia, corno la proclamazione del libero scambio, e il suo rapido estendersi at– traverso il mondo, ne segnarono la fase più atliva, e, dal punto di ,•ista storico, più bella. Come fase di decaden1.a essa ò del pari fase di reazione; di reazione, in quanto essa tende a far 1itornare la borghesia stessa donde era partita, e a considerare, irresistibilmente, tutte le concessioni e i passi fatti in avanti come debolezze e come er– rori che ne minacciano la compagine. Reazione, in quanto si intende con questa parola di caratterizzare il tentativo di fermare con mez1.i artinciali il natu• raie corso delle cose.. Davanti al bimetallismo, perciò, come davanti alla reazione, di cui non ò che una faccia, noi ab• biamo ben delineato rumcio nostro. Bimetallismo vuol dire prote1.ionismo, vuol dire guerra ad oltranza all'espandersi delle nuove bar• ghesie, vuol dire inane tentali,•o di arrestare la evoluzione sociale, e noi, sospinti dalla necessità storica di cui siamo figli, non possiamo che favorire la proleta1•iz1.azione dei paesi nuovi, non possiamo che essere monometallish, o desiderare che ven~ano rapidi e abbondanti i prodotti dalle nuove regioni. Non è certo per veder aume11tare sfruttati e sfrut– tatori che noi ci opponiamo ad ogni misura re· strittiva degli scambi; più questi saranno liberi, e più rapida sarà la corsa tiorghese, e più cosciente e più pronto sarà l'affratellamento dei proletari di tutti i paesi. Nostro còmpito è di accelerare tali moti: soli i pazzi sognano di saltarli o di soppri– merli. MASSUIO SA~IOOGIA. bl1crivt1·emo 11eua Biblioteca di Propaganda: le Bri– ciole di aoclttllamo; 4 opu,colelli a un 1oldo l'uno, di p1·opaganlla popolare, assai ben (alti, cli BIAOJO CAR– LANTOSIO, cla To1'ino. PER CHIUDERE LA POLEMICA sul principiodella causalitàeconomica L'importan1.a di questo argomento che, travalicando gli stretti confini dell"economia politica., domina tutta J"evoluziono sociale, richiedo che noi ne ritorniamo a discorrere. Noi tracciare l'evoluzione del pensiero dì Marx, nell"lndagaro la genesi del materialismo storico, il Marchi ( 1 ), negli altri punti così preciso, si è e\'iden– temente scordato di accennare come la polla. nati\•a, onde eruppe la linfa che dove,'& rinnovare la socio– logia, giace nell'ormai introvabile opuscolo Die heilige Familie (Francoforte sul Meno; 1815) scritto dall"Engels e dal Marx contro D. Bauer o consorti; si è dimenti– cato di notare come Marx - circa un anno prima. della redazione del Manifesto, e 12 anni avanti la. Vo1'rede al Zur KJ·itik - avesse già. nettamente for– mulato nella Misè1'ede la philosoJ)hie (1810-18--i7) non solo quella che poi si chiamò la concezione materialistica della Rtoria, ma eziandio ciò che noi battezzammo col nome di e principio della causalità. economica :t ('). Ma ciò che oggi ci proponiamo è direnderci dalle obbiezioni mossoci dal Marchi e sgombrare il terreno da un softsma che traluco nell"argomentaziono del Loria e del Marchi e che ritorna con singolare insistenza ogniqualvolta si indaghi !"origino dello slrumento pro• dutllvo che presiede, secondo il Marx, alla trasrorma– zione dei rapporti economici. Dice il t.oria, e il Marchi ripete, che, concesso pure essere lo strumento produttivo un e portato dell"am– biente tellurico ed economico•, rra questo strumento e cotesto ambiente vi sarà pur sempro come i11te1·me– diario l"intelletto umano, il quale crea appunto quegli strumenti e quelle macchine, che sono richieste dallo mutate relazioni rra la produttività della teri-a. e il grado di densità. delle popolazioni. Ouell'«intermediario», che stampammo apposta in corsivo, è per noi una ri– velazione Jnratti è appunto perchè il pensiero è soltanto e intermediario• e non primigenio nella creazione dello strumento tecnologico, ò appunto perchè esso come e: intermediario• è a sua volta influenzato e dominato da altre cause anteriori e primordiali, che la. teoria di Marx, riirnnodante la. struttura delle società. al modo di produzione, non presenta. lacune o commettiture poco salde. L"appunto del Loria, che basterebbe forse a smantellare altri sistemi - quello del Comte per es. - invano s·avvenlerà. contro la. teoria marxista. f: più che evidente - nè noi lo revocammo in dubbio - che per la. creazione di un nuovo strumento pro– duttivo occorra uno srorzo poderoso dell'intelligenza, ma è pur anche indispensabilo il concorso del braccio dell'uomo, della sua vista, della sua musculatura, in una parola di tutto il suo organismo ftsiologico e psi– cologico. Oh! e dovremo noi adunque per avventura ra\'Visare - si domandil con logica acuta ed arguta il Oherea - nella vista dell'uomo, perchè fattore ne– cessario a.Ila produzione dei perrezionamenti economici, la molla doli& vita storica dell'umanità, il rondamen– tale f1.1,llore dell'evoluzione socialet :t {') (•) Nel numero precedente della C.-ttlr.a.· ~) Da1 Rima der l>flllo~ophle, Stutlgart, 189!, 1>:ag. 91-H. t'J "I.a conceptlon mato!rialisle de l'h111olre •• tre Nouctlle, jan,ier, 1894.

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