Critica Sociale - Anno VI - n. 3 - 1 febbraio 1896

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L.8 •Semestre L. il - All'F.•tero: Anno L. IO. Semestre L. &,&o. Letlere, vaglia, cartoline-vaglia alfUfflclo di CRITICASOCIALE - MILANO:Portici Galleria V. E., 23 t• (11110 18'111) Anno VI - N. 3. Non si Vetl<le a m,m.tJrl lftparntl. I Milano, 1.• febbraio 1896 Riceveste il 2. 0 numero? Il nw,wro ultimo (JG ge,maio) f1' seque– stralo. Jlenclté il giornale in tipografia fosse già lttllo scomposto, ne allestimm,o tosto una nuova edizione <C purgata ~ per quelle pro1:,i11cie ove constavaci o presumemmo che la prima non fosse pervenuta. Se lullavia qualche abbonato non acesse ri– cevuto nè la prima nè la seconda ecli;ione favorisca avvertirci senza ritardo. Basterà un bigliello da visita coll'indicazione in angolo: N. 2. SOMMARIO Attualità. 011erra a {O>tdo (lAOSIDA BISSOLATl)– FittU0 /10.dt un •e'litt.1tro (So1). • Clrlltà CtlbUl •; llrt artf(:OlG lld s,,uatG""' CGrdOM (l'ILIPPO Tvan1J. Studi •oclolog-lcl. Pro1>ava"aa t,rntUe; replica #Mila q1tntio11e O(lt"trrla (1.ucro,. La pkcola propr/etd campagnola e Il pnrmo #ocfOll#UI (Dott Ga– ROL.oco OATTI). Btmetalll-.lmo e monornetallUmol (},,f.us1wo SAMOOOIA). l'et" chiudere UI. J)Olemtca #11l prh1cO,lo della cau,alttd economico (ALKU,1.NDI\O OROl'r•,1.1.I), Fllosofta, letteratura e Tarte,a. Schlul ,octnll tt'ollre Mtmtca (LA DIMKllONlt). L"uWmo leader trlana,u. I (PAOl,0 VALIIIRA). Pub0rltca.1tonl pereenut.e In dono. Saremo orali a quelli del nostri leU01~t che ci spedh·anno al pii,, p1·cslo la rinnovazione dell'abbonamento. Slamo anche g1·att a, tulli coloro che ci sug(JC· ,-fscorn> tndt,·tzzi di abbonati probabili, Citi mandare a nostro rischio num.ert di saggio. Abbonamenti cumulattvt, JJrenit, ecc., ecc. _. Leggere in nne del :fascicolo, ._ Nell'entrante febbraio manderemo la. r1--.cosslone postale a. tulli coloro che et debl>Onoancora un semesb·e o una pa1·te quatstast dett'ab/Jonamentove,· ta scaduta an– nata 1895. A ,~tspa,~mfo di spese 1·tscuotercmo tnSieme l'tmpo1·10 del J • 0 sem.est,·e 1890 otà tn cono. Tanto meglio se et eviteranno il pe,·ditenipo, tnvtando ca,·tottna-vagtta appena tetto questo avvtso. GUERRA A FONDO Ci siamo. L 'elemento militare ha frionfato di tutte le incerter.ze m01-ali e di tutte le trepidar.ioni eco– n omiche. Il ro ha firmato il decroto cho dichiara lo stato di guer1-a in Eritrea e ,·addoppia le paghe degli urflciali; lo ha fl1·mato mentre l'imperatore d"Etiopia mandava ambasciatori di pace e in tutta Italia si facevano dimostrazioni e luminn,•ie di esul– tanza per la liberazione del presidio di Makallè che insiomo ai combattenti di Amba-Alagi ave,·a otte– nuto. secondo la retorica degli stessi ufflciosi, le maggiol'i soddisfazioni alrorgoglio dell"esercito e cinto di nuova gloria il nome italiano. Per questo i ph'.1 temperati - o meglio i pii, ingenui - fra i giornali d'ordine avevano ar1·ischiata timidamente la proposta che si dovesse cogliere l'occasione per rarla finita colla gue1•ra ora che ora salvo il batta– glione Oalliauo e l'onoro della bandiera era in– tatto; visto e considerato che. come scriveva il con·tci·e della sera, « il popolo italiano non da– rebbe un soldo per tutto il Tigrè, nè una vita per lutto lo Scioa :t; non sen1.a aggiungere - come no– tava la Persevei·anza - che una guerra condotta oggi a scopo di conquista violerebbe la volontà espressa del Parlamento che interdiceva al governo ogni ulte1·iore 8SJ)11:DSione coloniale. Ma gli ufficiosi hanno una magninca logica a doppio gioco, per la quale dimostrano da una parte che, Amba-Alagi e Makallò essendo due vit– torie morali, ò necessario profittarne pe1' imporre terribili patti al nemico, il quale. non volendo usarci la compiacenza di atteggiarsi a vinto, le re– spinge1'i\ rendendo inevitabile la guerra a fondo; e nello stesso tempo dimostrano, con le opposte premesse e per venire alla identica co11clusione,che bisogna rial7.,are il prestigio della nostra potenza messo in grave dubbio dagli allori fin qui mietuti. A quoste l'idicole contraf'ldizioni, a questi goffi pretesti disdegnano però di ricorrere i giornali militari che, sicuri ormai di avere vinto la partita, non sentono bisogno di dissimulare la vel'it...-\. Sentite come parlava l'Italia 1nilttare prima anco1·a che l\lencllk, mettendo in atto il sistema già usato dal governo italiano col ratto dol principe Gugsa, avesse accennato a tenere in ostaggio la colonna Galliano : .... Uno scacco in Abissinia so.rebbe la bancarotta d'Italia come grande potenza. Inutile discutere se convenga o non convenga andare a. rondo.Impegnati a rondo lo siamo. Abbiamo in Abis• sinia una. trentina di mila uomini, la maggior parte italiani, e il ftore doi nostri ufllciali. Che cosa volete di pii\ per essere impegnati a rondo, Se alle lotte o ai Congressi che si preparano in Eu– ropa ci presenleremo vincitori, rossimo anche pili strac• eia t i di tazzaro, sa1·emo rispettali e temuti; il credito o.ll 'estero o l'attività. che la coscienza della propria

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