Critica Sociale - Anno VI - n. 3 - 1 febbraio 1896

12 CRITICA SOCIALE uscirà perciò dalla loro cerchia d'influenz.a. Ora, se egli continu& a. sentirne I vantaggi, non può non essere anche moralmente attaccato ad eHe e quindi al prin– cipio di sociallu.azione da cui egli le vede scaturire. Ilo proposto le Casse rurali ed ho insistilo qui a di renderle. Naturalmente non credo che il partito debba ricorrere sempre ad esse, In tanta diversltl di condi– zioni rra le varie zone d'llalla. Credo possibile la loro diffusione in molto parli; ma penso che esistano molte alire lstltu:r.ionl che potranno ser•lre allo stesso in– tento; ho citato già I sindacati agricoli, le cantine sociali, le società d'a.ssicuraiione sul bestiame, ecc. Ciò ai accorda appunto con quanto nota il Turati nel suo articolo: Di,c1u1io11e ap,wfà ('), dove, nella consi– derazione dello cosl d iverse condizioni delle vario parti d'llalla, si domant.la so non convengo. ripigliare l'idea. del rederallsmo. Il partito socialista f11.ccia, corno vuole il Bissola.li, la propaganda diretta a f01·ma,·eil ,ociaU,ra nel contadino che è proletario e In quello che lo ila dh·entando. Formare Il 1ocialisla. nel piccolo proprietario è evi– dentemente più difficile che formarlo noi contadino proletario. Il Bi110lali ha. niluppato molto nel suo articolo la. parte critica, non dà però consigli speciali per vincere queste magsiori difflcoltt. che presenta. Il piccolo pro– prietario. Egli Intenderà forse che si applichi per esso il processo identico adoperato ftn qui pel nullatenente salariato. lo credo però che non si renderà possibile questo lavoro di propaganda delle Idee rra I piccoli proprie– tari, non si &arà cioè ascoltali, senza interu,ar,i delle loro •ol'li ,n11tt!riali. Credo di pili che si debba far ciò, perchè, pesato Il pro e il contro, il partito socialista, anlichè scapitarne, se ne avvantag~erà.. Del resto, il lavoro delle Ideo nella discussione sia completalo dal la,·oro dell'esperimento nel campo pra– tico. Ml pare che il partilo socialista Italiano sia ormai cosl ben distinto dagli altri e cosl vitale da potersi permottero certi tentativi, senza pericolo, falliscano puro; di vedersi confuso con altri, o menomo.lo. Qui non si tratta di programmi minimi, In cui vi è un'abd!cailone, sia pur momentanea, della mèla ftnalo. Qui nessuna abdicatlone, nessun ,·alo. Si esperimenti alla luce del sole una. via nuova, che mi pare quella della minor resistenza. GlllOL.UIO GATTI. (1) l'11.1PPOTcan1, • Dl1euuloae aperta .., Crltiea Sociale. nu– mero n, t~ BIMETALLISMO O NOMETALLISMO? Nei paesi asiatici, pH1avanzati in fatto di com• mercio, corre insistente una prorezia: la razza gialla colla moneta bianca f101rà per vincere la razzo bianca colla moneta gialla. l..,a prorezia ca• ratterizza il momento: una lotta di razze si rias• sume e si estrinseca sempre in lotta economica; il duello, fra la vecchia e scaltrita borghesia bianca e la gio,•ane e invadente bor~hesia gialla, nasconde e maschera, ugli occhi dei più, la gigantesca lotta fra popoli viventi su terreni - specie nel sottosuolo - già largnmeute srruttati, J>Ol>Oli che hanno una resistenza 11I la,•01'0mino1·e,e bisogni, e unostanda,·d o( lffe di molto superiore nd nitri J>Opoli- i gialli, che vivono su terreni ancora ricchissimi - so,·ra– tutto nel sottosuolo - e che hanno una resistenza alla ratica e anche una natalità di molto supe– riore. (I) F. ai popoli gialli si acoompagnaoo, nella lotta, i popoli di quei paesi che., per cauffl o reli– giose, o politiche, o di densità di popolazione, finora erano stati - come i gialli - p1·eda della pirateria dei ,•occhi popoli bianchi. Questi sono i J>OP.?li del Messico, del Bra.silo, dell'Argentina. del Chili, ecc. Il problema: monometallh1mo o bimetallismo - 11011 ò altro che il problema del libero scambio e del protezionismo Lo scopo dei bimetallisti, alla cui schiera appartengono gli ngra1·i e i protezionisti dei paesi ,•ecchi, ò di eliminare la superiorità dei p.1e:nnuo,•i sul mercato moodialo. Se, rnratti, l'ope- 1-a.iogiapponese. irn•ece di restar p ago d·un salario che oscilla da 0,50 a 1,00. o so l' opert1.io indiano o chineso, i quali non chiedono che un pugno di riso per la,·ora1-e tutto il giorno, esigesse1'0 ciò che ò appena surf1cicnto all'operalo francese, in– gle:10 o umcl'icano; - so, in luogo di lavorare su terreni o anco1•a vo1•gini o sfruttali in modo patl'iaf'cale, e aventi una rendila irrisoria, si im• plega,soro in condizioni simili a quelle del vecchio mondo, in cui le torre non producono se non in ro,·za di laute anticipazioni, o sono gravate da im– posto e da rendite enormi; se. in una parola, co– desti popoli nuovi si trcn•assero all'apogeo della produzione c.1pitalistica in luogo di esserne all'inizio, certo O che, il costo della ricchezza prodotta es– sendo uguale per noi e per loro, quo3to costo sa– rebbe rappresentato, in ogni paese. da una equi– ,•alente quantità di moneta. Ma poichè. al contrario. il co3lo della ricchezza prodotta nei paesi nuovi è enormemente inre1·ioro a !\uello della ricchezza prodotta nei paesi vecchi (Il rapporto tra i due costi O nll'inc1rca da I a 1 / 1 ), cosl i capitalisti dei paesi vecchi reclamano una coalizione protetti\,a contro i paesi nuovi, in virtù della quale si im– ponga al vecchi paesi un aumento nel valore re– lativo dell'argento. In altre J.lll'Ole, si vuole ottenere un aumento artif1ciale d0t co:1ti nei paesi nuovi merce l'aumento ciel valor·e della moneta argentea che ha cor.30 in quei paesi. Questo aumento - essi ponsano - si reali1.zer,\ allo1•chè la introduzione ~:11~a~;\e~~~,.~r~ ::;,~t~m~1~:~et,!l'ldo1~~tl~:i:~zionale Ma si può essere più ciechi f Forse che la mo– neta è qunlcosa di campato in aria, qualchecosa di indipendente dalla produzione della ricchezza, di quelltl ricchezza che 01sa rapp1•ruenta od a cui ser,•e di scambio f Non è for3e e,•idente che, anche dato Il trionro del bimetallismo, rimarrebbe pur sempr -e il fatto del minoro costo della riccheua nei pae.ii nuovi e che, dopo un breve periodo di tur– bam ento, questa differenza di costo tornerebbe a rarsi sentireT t quindi ozioso l'enumerare e il ribattere i so– f1smi o gli arzigogoli ciarlataneschi dei sosteni tori del bimetallismo. I loro dati statistici e relati\•e deduzioni non sono che rurranteria roderata di asi– nit..1\.Questi metodi a cui ricorrono i monopolisti della ricchezza nelle battaglio della concorrenr.a ranno ri:K:Ontro degno alle leggi eccezionali nel campo politico. F. i socialisti, av,•ersari del prote– zionismo r1-a.nazione e nazione di una stessa razza, non possono essei-e meno avversari del bimetallismo, che è protezionismo applicato alla lotta economica fra popoli di razze dh•e1-se e di di,•er60 grado di s,•gr:c~. ~:c:nm~~~- i fautori del bimetallismo. Ma badiamo. J;'ra la innumero turba dei ciechi e degli

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